Sommario
VALORE PROBATORIO DELLE MAIL. 10
LEGGE PINTO (PARTE CIVILE NEL PROCESSO PENALE. 10
LEGGE PINTO E ISTANZA DI ACCELERAZIONE NEL PROCESSO PENALE. 10
CORRELAZIONE TRA ACCUSA E CONDANNA.. 11
DIFFAMAZIONE A DANNI DI UN AVVOCATO CON LE SOLE INIZIALI 11
OMICIDIO COLPOSO MEDIANTE OMISSIONE (bambina folgorata da un videogioco difettoso) 12
PROVVISIONALE CHIESTA PER LA PRIMA VOLTA IN APPELLO (SS UU) 12
IMMISSIONI ACUSTICHE (659 c.p. ) 12
DIRITTI DEI DETENUTI (SPAZIO VITALE NELLA CELLA) 12
INTERCETTAZIONI DI COMUNICAZIONI E COMPORTAMENTI NON COMUNICATIVI 13
TERMINI DI PRESCRIZIONE NELL’OMICIDIO COLPOSO PLURIMO.. 13
PRIVACY SUL POSTO DI LAVORO.. 14
RESCISSIONE DEL GIUDICATO.. 14
SCIOPERO DEL DIFENSORE ALL’UDIENZA CAMERALE. 15
PROVA INDIZIARIA (AGGANCIO DELLE CELLE) 16
TERMINE A DIFESA ED ABUSO FACOLTÀ PROCESSUALI 16
STUPEFACENTI COLTIVAZIONE DOMESTICA.. 16
INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI A DANNO DELLO STATO (316 ter c.p.) 16
CANONI DELLA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE. 17
FLAGRANZA e QUASI FLAGRANZA.. 18
SENTENZA DI APPELLO ASSOLUTORIA (quando la motivazione è incompleta) 19
È ASSOLUTA LA NULLITÀ PER OMESSA NOTIFICA ALL’IMPUTATO DELL’AVVISO DI UDIENZA PRELIMINARE (SS UU) 19
CONDANNA ALLE SPESE A FAVORE DELLA PARTE CIVILE. 19
NULLITA’ DELL’IMPUTAZIONE E POTERI DEL GUP (invito al P.M. a provvedere) 19
PRELIEVO DNA (non è atto invasivo, quindi niente garanzie difensive) 20
VIOLENZA SESSUALE ( il dissenso è presunto , in mancanza di elementi in senso contrario) 20
UTILIZZABILITA’ SIT RESE DALL’INDAGATO NEL GIUDIZIO ABBREVIATO.. 20
MEMORIE INVIATE VIA PEC IN CASSAZIONE. 20
LEGITTIMO IMPEDIMENTO DELL’AVVOCATO (quando si deve motivare sulla mancanza del sostituto) 21
TRUFFA ( a mezzo internet ) e foro territoriale. 21
AFFIDAMENTO IN PROVA DI UN TOSSICODIPENDENTE (quando ne è ammessa l’esclusione) 21
SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE. 21
SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI (DLT 03/04/2006, n. 152 ART. 137) 22
AGGRAVAMENTO MISURE CAUTELARI 22
TENTATIVO ( valutazione con giudizio ex ante attraverso la cd. prognosi postuma) 22
RICORSO IN CASSAZIONE PER VIZIO DI MOTIVAZIONE. 22
INQUINAMENTO AMBIENTALE 452 BIS C.P. ( “significatività” e “misurabilità” del danno ambientale) 23
MISURE CAUTELARI (discovery Pm) 24
VALUTAZIONE DELLA PROVA INDIZIARIA (critica alla catena di presunzioni c.d. doppia presunzione) 24
DOLO EVENTUALE ED OMICIDIO VOLONTARIO.. 25
LIEVE ENTITA OBBLIGO MOTIVAZIONALE DEL GIUDICE. 25
ELEZIONE DI DOMICILIO NELLE MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE. 25
VIDEOSORVEGLIANZA che viola la privacy ( 114 e 171 D. LGs. 193/2003) 25
SICUREZZA ALIMENTARE (’art. 5, lett. b) l. n. 283/1962) 26
OMICIDIO PRETERINTENZIONALE. 26
NESSO DI CAUSALITÀ (INTOSSICAZIONE DA CALDAIA MALFUNZIONANTE) 26
PRESCRIZIONE NEI REATI TRIBUTARI (FRODI IVA) 26
NOTA SPESE DELLA PARTE CIVILE. 26
ESPULSIONE DELLO STRANIERO COME SANZIONE SOSTITUTIVA.. 27
NOMINA FIDUCIARIA ( dopo il rinvio dalla Cassazione) 27
RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE. 27
INGIUSTA DETENZIONE (vi entra anche l’affidamento in prova) 28
RINNOVAZIONE ISTRUTTORIA IN APPELLO IN CASO DI RITO ABBREVIATO NON CONDIZIONATO 28
COMPENSAZIONE DEI CREDITI DEGLI AVVOCATI DA FATTURE PER GRATUITO PATROCINIO O DIFESA D’UFFICIO.. 29
INDENNIZZO VITTIME REATI VIOLENTI 30
RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE (ed inosservanza all’obbligo di fermarsi) 30
OMESSO VERSAMENTO RITENUTE PREVIDENZIALI 31
RESTITUZIONE NEL TERMINE PER IMPUGNARE (sì se le notifiche sono fatte al difensore d’ufficio) 31
RESPONSABILE CIVILE (Corte Costituzionale ) 31
DIFFAMAZIONE DELL’AVVOCATO NELL’ESPOSTO AL CDO.. 32
DIFFUSIONE MATERIALE PORNOGRAFICO (600 ter ) 32
OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE (341 bis c.p.) 32
VIOLAZIONE OBBLIGHI ASSISTENZA FAMILIARE E PRESCRIZIONE. 33
RETROATTIVITÀ IN MITIUS DELLA LEGGE PENALE (CORTE DI GIUSTIZIA UE) 33
INVERSIONE DELL’ONERE PROBATORIO.. 33
VALUTAZIONE DELLA TESTIMONIANZA DELLA PERSONA OFFESA (travisamento della prova) 34
PROVA CONTRARIA (non è necessario aver depositato una lista) 34
LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE (SS UU) 34
L’IMPUTATO RESTITUITO IN TERMINI PUO’ ACCEDERE AL RITO ALTERNATIVO (SS UU) 35
DEPENALIZZAZIONE (RIQUALIFICAZIONE IN ILLECITO CIVILE) (SS UU) 35
RIFIUTO DI ATTI D’UFFICIO (medico del Pronto soccorso posticipa la visita di un paziente) 35
DIRETTORE DELL’UFFICIO POSTALE È P.U. 36
DELEGA DI FUNZIONI NELLA DISCIPLINA DEGLI ALIMENTI (444 C.P.) 36
STUPEFACENTI (inoffensività di una piantina di marijuana) 36
RESPONSABILITÀ DEL MEDICO DEL PRONTO SOCCORSO.. 36
SENTENZA CHIARA GAMBIRASIO.. 37
VIOLENZA PRIVATA (un caso particolare, ossia prelievo forzoso di ovociti dall’itero di una donna) 37
REGISTRAZIONE FONOGRAFICA DI CONVERSAZIONE DA PARTE DI PERSONA PRESENTE. 37
FLAGRANZA E QUASI FLAGRANZA (SS UU) 38
GRATUITO PATROCINIO (cosa può fare il difensore per recuperare il relativo credito) 38
RICORSO STRAORDINARIO PER CASSAZIONE (per erroneità della notifica via fax ) 39
RINUNCIA AL MANDATO E SUBENTRO DIFENSORE (ATTI URGENTI) 39
RICOGNIZIONE E INDIVIDUAZIONE. 39
DIRITTO D’AUTORE (Corte Giustizia U E) 40
NOTIFICAZIONI (EQUIPOLLENZA DELLE LETTURE IN UDIENZA) 40
VALUTAZIONE DELLA PERIZIA ( se il Giudice la disattende deve motivare) 40
GRAVITÀ INDIZIARIA IN MATERIA CAUTELARE. 41
RESCISSIONE DEL GIUDICATO.. 41
OMESSO AVVISO AL DIFENSORE DELL’ INTERROGATORIO DI GARANZIA (NULLITA’ ASSOLUTA) 42
RESTITUZIONE NEL TERMINE PER IMPUGNARE (quando impugna il difensore d’ufficio) (CEDU) 42
STUPEFACENTI – lieve entità. 43
LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE E DIRITTO DI AVVISO DELL’UDIENZA DI RINVIO 43
VIOLAZIONE OBBLIGHI ASSISTENZA FAMILIARE E PRESCRIZIONE NEL REATO PERMANENTE 44
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO.. 44
NUOVE NORME IN MATERIA DI TERRORISMO.. 45
35 TER O.P. ANCHE AI CONDANNATI ALL’ERGASTOLO.. 45
ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE DEL NE BIS IN IDEM (649 c.p.p.) 45
SE IL DIFENSORE E’ IMPEDITO NON HA L’OBBLIGO DI NOMINARE UN SOSTITUTO (SS UU) 46
MESSA ALLA PROVA (obbligo di informare nel decreto penale di condanna- Corte Cost.le) 46
RETROATTIVITA’ DELLA LEGGE PIÙ FAVOREVOLE PER GLI ILLECITI AMMINISTRATIVI (CORTE COST.LE) 46
INDIVIDUAZIONE FOTOGRAFICA (altri imputati non somiglianti) 47
PROTOCOLLO DI INTESA TRA CSM E CNF. 47
RESTITUZIONE NEL TERMINE PER IMPUGNARE. 47
INTRODOTTO REATO DI FRODE IN PROCESSO PENALE E DEPISTAGGIO.. 47
REATI A CITAZIONE DIRETTA (PROCEDIMENTO IRRITUALMENTE DISPOSTO) 47
INVASIONE DI EDIFICI (indigente occupa un immobile) 48
ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO DI FALSO NEL GRATUITO PATROCINIO (D.P.R. n. 115 del 2002, art. 95) 48
ART. 11 – 16 l. 122 del 07 luglio 2016. 49
INTERCETTAZIONI AMBIENTALI CAPTATORE INFORMATICO (c.d. trojan o virus da remoto) 49
PENA ILLEGITTIMA (PER DICHIARAZIONE DI INCOSTITUZIONALITA’) ANCORA DA ESPIARE : 49
INTERCETTAZIONI DA REMOTO (CAPTATORE INFORMATICO C.D. TROJAN) SS UU.. 50
MODIFICHE ALLA FALSIFICAZIONE DI MONETE (453 C.P.) 50
D.Lgs. 21 giugno 2016, n. 125. 50
ABOLITIO CRIMINIS ED INTANGIBILITÀ DEL GIUDICATO (SS UU) 50
REMISSIONE TACITA DELLA QUERELA (SS UU) 50
AGGRAVANTE DELL’AVERE AGITO CON CRUDELTÀ È COMPATIBILE CON IL DOLO D’IMPETO (SS UU) 51
REATO CONTINUATO E RECIDIVA DICHIARATA EQUIVALENTE (SS UU) 51
RESPONSABILITÀ MEDICA (Omessa visita del sanitario e decesso del paziente) 51
CONCORSO DI PERSONE NEL REATO.. 51
DELITTO DI GARLASCO DEFINITO.. 52
OMESSA NOTIFICAZIONE ALL’IMPUTATO.. 53
LETTURE PER IMPOSSIBILITA’ SOPRAVVENUTA.. 53
CORRELAZIONE TRA IMPUTAZIONE E CONDANNA.. 53
RECLAMO EX ART. 35 TER O.P. 54
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE A CARICO DELL’AVVOCATO (SENTENZA CEDU) 54
REATI INFORMATICI ( “cash trapping” : aggancio di banconote dall’interno del bancomat ) 54
LEGGE BALDUZZI E DIRITTO INTERTEMPORALE. 55
CORRUZIONE EX ART. 319 C.P. TRAFFICO D’INFLUENZE ILLECITE e TURBATIVA D’ASTA.. 55
FALSO VALUTATIVO NELLE FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI (SS UU) 57
RICORSO IN CASSAZIONE INAMMISSIBILE E PRESCRIZIONE (SS UU) 57
DOLO NEL REATO DI FALSO NEL GRATUITO PATROCINIO.. 57
STUPEFACENTI COLTIVAZIONE PER USO PERSONALE (Corte Costituzionale salva l’art. 75 TULS) 58
IMPUTATO DETENUTO NULLITA’ DELLA NOTIFICA (ESCLUSIONE) 58
STALKING ED ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI 59
DICHIARAZIONE DI CONTUMACIA (ante disciplina transitoria) 59
ERGASTOLO E PRESCRIZIONE (SS UU) 59
TESTIMONIANZA VALUTAZIONE FRAZIONATA.. 59
EVASIONE – PARTICOLARE TENUITA’ DEL FATTO.. 60
PATTEGGIAMENTO E PRESCRIZIONE (SS UU) 60
PUBBLICAZIONE SENTENZA DI CONDANNA.. 60
IMPUGNAZIONE INOLTRATA A MEZZO PEC (inammissibilità) 60
FISSAZIONE UDIENZA A MEZZO PEC.. 61
CONCORSO DI PERSONE E CONNIV ENZA NON PUNIBILE. 61
FATTO NON PIU’PREVISTO DALLA LEGGE COME REATO (niente sanzioni civili) 61
STATO DI NECESSITÀ NEL FURTO DI GENERI ALIMENTARI AL SUPERMERCATO.. 61
DIRITTO ALL’ASSISTENZA LINGUISTICA.. 61
IN CASO DI INDISPONIBILITA’ DEL BRACCIALETTO ELETTRONICO (SS UU) 62
REQUISITI DELL’IMPUTAZIONE (vale il decreto citazione a giudizio non l’avviso ex 415 bis) 62
INTERCETTAZIONI DA REMOTO (CAPTATORE INFORMATICO C.D. TROJAN) SS UU.. 63
DOLO EVENTUALE COLPA COSCIENTE PRETERINTENZIONE ATTENUANTE DELLA PROVOCAZIONE. 63
NULLITA’ AVVISO UDIENZA CONVALIDA (impugnabilità e ripercussioni sulla misura cautelare) 64
75 BIS 309/1990 E’ COSTITUZIONALMENTE ILLEGITTIMO.. 64
PRIVACY ( nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali) 65
REATI TRIBUTARI all’art. 10 d.lgs. n. 74/2000. 65
SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI (lieve entità ex 73 co. 5 TULS) 65
TERMINI PER IL RIESAME DOPO ANNULLAMENTO IN CASSAZIONE. 65
ESTENSIONE DEGLI EFFETTI DELL’IMPUGNAZIONE AL COIMPUTATO NON APPELLANTE. 65
TUTELA DELL’AMBIENTE (poteri del sindaco nelle ordinanze ex 191 D.Lgs. n. 152 del 2006) 66
PARTE CIVILE ( prossimo congiunto deve provare la sua qualità) 67
LETTURE DI ATTI PER SOPRAVVENUTA IRRIPETIBILITA’ 67
AFFIDAMENTO IN PROVA TERAPEUTICO (anche in base ad un semplice abuso di sostanze) 67
STUPEFACENTI -SPACCIO CONTINUATO COCAINA- LIEVE ENTITA’ 68
OMICIDIO DEL CONSEZIENTE E ATTENUANTE DEL PARTICOLARE VALORE MORALE E SOCIALE 68
RIESAME PROPOSTO A MEZZO PEC (non è rituale) 69
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO (potere di veto del pm) 69
INTERCETTAZIONI (Riprese video nel box di un autorimessa : è prova atipica) 70
PROCURA SPECIALE NELL’INGIUSTA DETENZIONE. 71
PRESCRIZIONE DEL REATO E TENUITA’ DEL FATTO.. 71
AVVISO RICHIESTA ARCHIVIAZIONE PER VIOLENZA DI GENERE (408 CO II BIS C.P.P.) (SS UU) 71
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO IN CASSAZIONE. 71
IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE NEL GIUDIZIO CAMERALE. 71
TUTELA DELLA PRIVACY : TELECAMERA NASCOSTA IN BAGNO ( ci pensa anche l’art. 660 c.p. ) 72
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO (LITISCONSORTE NECESSARIO PROCEDURA OPPOSIZIONE ) 72
VALUTAZIONE DELLA TESTIONIANZA DEL SOGGETTO AFFETTO DA DISTURBI PSICHICI 72
VIOLAZIONE OBBLIGHI ASSISTENZA FAMILIARE (decorrenza della prescrizione) 72
RILEVANZA DELLA NOMINA FIDUCIARIA NEL PATROCINIO A SPESE STATO.. 73
CITAZIONE A GIUDIZIO (irrilevanza della mancata indicazione del nome e cognome del giudice) 73
CALUNNIA (narrazione che ingigantisce è penalmente rilevante) 73
NOTIFICAZIONE (140 c.p.c. e 157 c.p.p.) 73
CONCUSSIONE E INDUZIONE INDEBITA.. 74
DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA.. 74
CORRUZIONE (qualità di soggetto attivo di un commesso del tribunale) 75
NUOVE NORME PER LA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI DI GIURISDIZIONE PENALE NELL’UE 75
PROCEDIMENTO DI ESECUZIONE (termine dilatorio di 10 gg liberi ex 666 co. III° c.p.p.) 75
INTERCETTAZIONI (necessaria la richiesta della difesa in ordine all’esibizione dei supporti) 76
FALSO NEL GRATUITO PATROCINIO (art. 95, d.P.R. n. 115/2002) 76
FALSITÀ MATERIALE (PERMESSO INVALIDI FOTOCOPIATO) 76
ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE (NATUROPATA) 77
CIRCONVENZIONE DI INCAPACE E TENTATIVO.. 77
RIMESSIONE TACITA DELLA QUERELA DAVANTI AL GDP : DUE SENTENZE CONTRARIE. 77
RICHIESTA DI ARCHIVAZIONE PER PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO (411 C.P.P.) 78
LANCIO DI MATERIALE PERICOLOSO (L. n. 401 del 1989, art. 6 bis) 78
RECIDIVA OBBLIGATORIA ALTRA STANGATA DELLA CORTE COST.LE. 78
CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE E CONSENSO AL PATTEGGIAMENTO.. 79
INUTILIZZABILITA’ TABULATI TELEMATICI (12 MESI) E TELEFONICI (24 MESI) (ART. 132 D.L.vo 196/2003) 79
L’ IRA NEI DELITTI CONTRO L’ONORE. 79
REATI SOCIETARI E FALSO VALUTATIVO.. 80
RIMESSIONE DEL DEBITO (art. 6, comma 2, d.P.R. n. 115/2002) 80
DIRITTO ALL’ISTRUZIONE E DIRITTO DI SCIOPERO (SCUOLA OCCUPATA) 80
MODULI PER INDENNIZZO DELLA LEGGE PINTO.. 81
SEQUESTRO E CONFISCA NELL’UNIONE EUROPEA.. 81
NULLITÀ NOTIFICA CITAZIONE PRESSO DIFENSORE ANZICHE’ DOMICILIO ELETTO.. 81
MISURE CAUTELARI (PERICOLO DI RECIDIVAZIONE – MOTIVAZIONE ) 82
NOTIFICAZIONI A MEZZO PEC.. 82
LIQUIDAZIONE SPESE ALLA PARTE CIVILE CHE NON DISCUTE IN CASSAZIONE. 82
VIOLAZIONE DELLA PRIVACY ( L’autorità Garante ordina blocco falsi profili) 83
PRINCIPIO DELLA DOMANDA CAUTELARE (291 c.p.p.) 83
MINACCIA A PUBBLICO UFFICIALE. 84
NOTIFICAZIONI PRESSO IL DIFENSORE ANZICHÉ PRESSO IL DOMICILIO ELETTO.. 84
(IN)OFFENSIVITÀ DELLA CONDOTTA IN MATERIA DI COLTIVAZIONE DI MARIJUANA (ultime sentenze) 84
LIEVE ENTITA’ (73 CO. V° T.U. 209/90) ED EPISODICITA’ 85
NULLITA’ DEL DECRETO DI CITAZIONE A GIUDIZIO PER INCERTEZZA SULLA DATA.. 85
PROCURA SPECIALE PER L’AVVOCATO DELLA PARTE CIVILE CHE RICORRE IN CASSAZIONE 85
NOTIFICAZIONI PRESSO IL DIFENSORE ANZICHÉ PRESSO IL DOMICILIO ELETTO.. 86
OMESSO VERSAMENTO IVA (10 TER DPR 74 /2000) E DELEGA DI FUNZIONI 86
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA E CONSENSO AL PRELIEVO EMATICO.. 86
COLPA PROFESSIONALE DEL MEDICO.. 87
VIDEOREGISTRAZIONI E PROVA ATIPICA.. 87
IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE, 4 I REQUISITI DA RISPETTARE. 88
VIOLENZA NEGLI STADI (6 BIS L. 401/1989) 90
MODIFICA ACCUSA – RAPPORTI TRA MALTRATTAMENTI E ATTI PERSECUTORI 90
PENA ACCESSORIA DELLA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA (ART. 36 C.P.) 90
AVVISO DI FARSI ASSISTERE DAL DIFENSORE E SEQUESTRO PREVENTIVO DELLA PG (SS UU) 91
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO.. 91
CONDANNA BASATA SOLO SU DICHIARAZIONI ACQUISITE IN FASE D’INDAGINE (EQUO PROCESSO) 91
STATO DI FLAGRANZA NEL REATO DI VIOLAZIONE DI SIGILLI 92
ELEMENTO SOGGETTIVO BANCAROTTA FRAUDOLENTA.. 92
RICETTAZIONE DI BENI CON MARCHI CONTRAFFATTI(D.L. n. 35 del 2005, art. 1, comma 7) 92
SCIOPERO DEL DIFENSORE ALL’UDIENZA CAMERALE. 93
PRIMA DECISIONE SU AUTORICICLAGGIO EX 648 TER C.P. 93
DEPENALIZZAZIONE (Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 7 e N. 8) 94
CANONI DELLA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE. 94
73 CO. 5 T.U. STUP.: PER LA CORTE COSTITUZIONALE E’ COSTITUZIONALMENTE LEGITTIMO 95
PRESCRIZIONE ED INAMMISSIBILITA’ DEL RICORSO IN CASSAZIONE. 95
CONCORSO APPARENTE DI REATI (TRUFFA E CIRCONVENZIONE DI INCAPACI) 95
CONFISCA PER EQUIVALENTE (322 TER C.P.P.) 95
DICHIARAZIONE DI SCIOPERO DEL DIFENSORE ALL’UDIENZA CAMERALE. 96
FALSO IN BILANCIO “VALUTATIVO” (art. 2621 c.c. e L. Fall., art. 223) 96
NULLITA’ A REGIME INTERMEDIO (DUE DIFENSORI) 97
CONTINUAZIONE E TOSSICODIPENDENZA (671 c.p.p.) 97
NOMINA DEL DIFENSORE D’UFFICIO PER LA FASE ESECUTIVA (656 c.p.p. co. 5°) 98
CONFISCA ALLARGATA EX ART. 12 sexies DL 08/06/1992 n. 306. 98
RICORSO PER CASSAZIONE E TRAVISAMENTO DELLA PROVA.. 98
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO.. 99
DECRETO PENALE DI CONDANNA.. 99
D.LGVO 212/2015 RECANTE NORME A TUTELA DELLE VITTIME DA REATO.. 99
CIRCONVENZIONE DI INCAPACI (643 c.p.) 100
RESPONSABILITÀ DEGLI ENTI DLT 08/06/2001, n. 231 art. 39. 100
BANCAROTTA SEMPLICE E FRAUDOLENTA (ELEMENTO SOGGETTIVO) 101
PROCEDIMENTO DI CASSAZIONE NELL’IMPUGNAZIONE DELLA MISURA CAUTELARE REALE (SS UU) 102
Ma per le SS UU 28 04 2016 la rinnovazione è necessaria (vedasi sopra) 103
IMPUTAZIONE NEL REATO DI STALKING.. 103
SOTTRAZIONE DI PERSONE INCAPACI 104
REATI EDILIZI E RIMESSIONE IN PRISTINO.. 104
CONCUSSIONE E INDUZIONE INDEBITA.. 104
GIUDIZIO ABBREVIATO (REVOCABILITA’ PER ACCERTAMENTO DIVERSA VOLONTA’ IMPUTATO) 104
RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (quando basta la denunzia di inizio attività) 104
STUPEFACENTI LIEVE ENTITÀ E PENA ILLEGALE. 105
REATI TRIBUTARI (COMPENSAZIONE INDEBITA 10 quater D.lgs. 74/2000) 105
LEGGE (extra)PENALE E INTERPRETAZIONE AUTENTICA.. 105
DETENZIONE ABUSIVA DI ARMI (buona fede ) 106
TENUITA’ DEL FATTO E RECENTI PRONUNZIE. 106
LIBRI FOTOCOPIATI E VIOLAZIONE DIRITTO D’AUTORE (L 22/04/1941, n. 633 Art. 171-ter) 107
ABUSO DEI MEZZI DI CORREZIONE. 107
REATO CONTINUATO E TOSSICODIPENDENZA.. 107
NULLITA’ NOTIFICA A UNO DEI DUE DIFENSORI 107
REATO COLPOSO ( Terremoto dell’ Aquila capitolo chiuso , solo uno è il colpevole) 108
VALORE PROBATORIO DELLE MAIL
La mail è prova anche se non è “qualificata”(Tribunale di Milano, sez. V Civile, sentenza n. 11402/16; depositata il 18 ottobre)
LEGGE PINTO (PARTE CIVILE NEL PROCESSO PENALE
Superati i dubbi di costituzionalità e di compatibilità con le norme CEDU: la parte civile deve contare il superamento del termine ragionevole a far data dalla costituzione di parte civile , non prima!(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, sentenza n. 26625/16; depositata il 21 dicembre)
LEGGE PINTO E ISTANZA DI ACCELERAZIONE NEL PROCESSO PENALE
La Cassazione civile chiarisce finalmente che non c’è bisogno dell’istanza di accelerazione se alla data di entrata in vigore del nuovo art. 2 bis (23 agosto 2012) il processo già ha superato il termine ragionevole (tre anni per il grado, 2 per il secondo e 1 per il giudizio di legittimità .(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, sentenza n. 26627/16; depositata il 21 dicembre)
GRATUITO PATROCINIO (non si computa il reddito del familiare convivente se quest’ultimo è persona offesa da reato nel procedimento in cui vi è istanza al beneficio.
Si ribadisce orientamento pressoché consolidato : nella determinazione del reddito complessivo familiare, previsto dal D.P.R. n. 115 del 2002, art. 76, ai fini del riconoscimento del diritto all’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, non può tenersi conto del reddito prodotto dal familiare convivente, quando quest’ultimo è persona offesa del reato in ordine al quale si procede. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 54484/16; depositata il 21 dicembre)
CORRELAZIONE TRA ACCUSA E CONDANNA
Imputato di abuso d’ufficio aggravato , viene condannato per calunnia nei fìdue gradi di giudizio di merito , ma cala la scure la Corte Suprema adducendo una diversità di elementi naturalistici (oltre che giuridici) che impongono annullamento senza rinvio e tramissione atti al pm per ulteriore corso.(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 54457/16; depositata il 21 dicembre)
DIFFAMAZIONE A DANNI DI UN AVVOCATO CON LE SOLE INIZIALI
Essendo avvenuta la diffamazione in un ambito ristretto con la persona offesa facilmente individuabile , viene accolto il ricorso in cassazione :in tal senso Sez. 5, Sentenza n. 2784 del 21/10/2014 Ud. (dep. 21/01/2015) Rv. 262681 In tema di diffamazione a mezzo stampa, qualora l’espressione lesiva dell’altrui reputazione sia riferibile, ancorché in assenza di indicazioni nominative, a persone individuabili e individuate per la loro attività, esse possono ragionevolmente sentirsi destinatarie di detta espressione, con conseguente configurabilità del reato di cui all’art. 595 c.p..In senso conforme Cass. Sez. 1 22.1.2014 nr. 16712 e Cass. Sez. 5, 8.1.2009 nr. 46077. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 54177/16; depositata il 20 dicembre)
DNA
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 20 dicembre 2016, n. 296 il decreto 8 novembre 2016 contenente le procedure per il trattamento dei dati
NOTIFICAZIONI
Non valida la notifica della sentenza all’avvocato radiato dall’Albo(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 54168/16; depositata il 20 dicembre)
OMICIDIO COLPOSO MEDIANTE OMISSIONE (bambina folgorata da un videogioco difettoso)
In tema di omicidio colposo aggravato da plurime violazioni della normativa antinfortunistica, nel caso di specie ascritto alla titolare di uno stabilimento balneare ed al soggetto tenuto alla manutenzione per la morte di una minore rimasta folgorata mentre giocava con un videogioco difettoso, deve ritenersi sussistente sia la responsabilità del titolare dello stabilimento, nonché utilizzatrice del videogioco, per non averne verificato il corretto funzionamento e per non aver disposto di un impianto elettrico a norma, sia la responsabilità del proprietario del videogioco per non aver consegnato una macchina esattamente funzionante e sicura e per non aver effettuato, quale manutentore, una corretta manutenzione.(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 53326/16; depositata il 15 dicembre)
PROVVISIONALE CHIESTA PER LA PRIMA VOLTA IN APPELLO (SS UU)
Non viola il principio devolutivo né il divieto di “reformatio in peius” la sentenza di appello che accolga la richiesta di una provvisionale proposta per la prima volta in quel giudizio dalla parte civile non appellante. (Rigetta, App. Milano, 25/05/2015)(Corte di Cassazione, sez. Unite Penali, sentenza n. 53153/16; depositata il 15 dicembre)
IMMISSIONI ACUSTICHE (659 c.p. )
Il figlio minorenne accende lo stereo a tutto volume, responsabile il padre ex art. 40 comma II° c.p. in virtù della posizione di garanzia discendente dalla legge (2047 cod civ). (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 53102/16; depositata il 15 dicembre)
DIRITTI DEI DETENUTI (SPAZIO VITALE NELLA CELLA)
Ai fini della determinazione dello spazio individuale minimo intramurario, pari o superiore a tre metri quadrati da assicurare a ogni detenuto affinchè lo Stato non incorra nella violazione del divieto di trattamenti inumani o degradanti, stabilito dall’art. 3 della Convenzione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, così come interpretato dalla conforme giurisprudenza della Corte EDU in data 8 gennaio 2013 nel caso Torreggiani c. Italia, dalla superficie lorda della cella devono essere detratte l’area destinata ai servizi igienici e quella occupata da strutture tendenzialmente fisse, tra cui il letto, mentre non rilevano gli altri arredi facilmente amovibili. (Annulla con rinvio, Trib.sorv. Perugia, 02/10/2014) (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 52819/16; depositata il 13 dicembre)
INTERCETTAZIONI DI COMUNICAZIONI E COMPORTAMENTI NON COMUNICATIVI
Una maestra viene sottoposta a videoregistrazione ambientale mentre maltratta i suoi alunni : secondo la Cassazione , poiché la difesa aveva chiesto l’esibizione dei decreti autorizzativi e questi non sono emersi , occorre dichiarare l’inutilizzabilità della prova nella parte in cui rappresenti comportamenti comunicativi , essendo quelli non comunicativi sottratti alla disciplina delle intercettazioni (c.d. prova atipica) : <<La conseguente limitazione della base probatoria ai soli contenuti non comunicativi delle videoriprese, depurati dei contenuti comunicativi intercettati, menzionati sia nel verbale di arresto che nell’ordinanza impugnata, impone l’annullamento dell’ordinanza impugnata, dovendo il Tribunale effettuare una nuova valutazione del restante materiale probatorio e verificarne la tenuta alla luce delle deduzioni difensive>>. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 52595/16; depositata il 12 dicembre)
TERMINI DI PRESCRIZIONE NELL’OMICIDIO COLPOSO PLURIMO
Il raddoppio dei termini di prescrizione previsto dall’art. 157, comma sesto, cod.pen., in relazione all’ ipotesi di cui all’art. 589, comma quarto, cod. pen., trova applicazione limitatamente alle fattispecie di omicidio colposo plurimo aggravato dalla violazione delle norme sulla circolazione stradale o sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, ai sensi dell’art. 589, comma primo e 2 cod. pen. (Annulla senza rinvio, App. Cagliari s.d. Sassari, 19/10/2015) (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 51959/16; depositata il 6 dicembre)
PROCESSO PENALE TELEMATICO : CI AVVICINIAMO ALLE NOTIFICA DELLE IMPUGNAZIONI TRAMITE PEC (QUESTIONE ALLE SEZIONI UNITE )
E’ stata sollevata la questione alle Sezioni Unite circa la possibilità , per i difensori, di inviare via pec i loro atti in tutti i casi in cui il codice prevede l’invio dell’atto a mezzo raccomandata ( e quindi anche per inviare un atto di impugnazione ) (Cass. pen. Sez. IV, Ord., ud. 27-10-2016 dep. 06-12-2016, n. 51961)
PRIVACY SUL POSTO DI LAVORO
In tema di divieto di uso di impianti audiovisivi e di altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, sussiste continuità di tipo di illecito tra la previgente fattispecie, prevista dagli artt. 4 e 38, comma primo, l. 20 maggio 1970 n. 300 (cd. Statuto dei lavoratori) e 114 e 171 del D.Lgs. n. 196 del 2003, e quella attuale rimodulata dall’art. 23, D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 (attuativo di una delle deleghe contenute nel cd. Jobs Act), avendo la normativa sopravvenuta mantenuto integra la disciplina sanzionatoria per la quale la violazione dell’art. 4, cit. è penalmente sanzionata ai sensi dell’art. 38, cit. (Rigetta, Trib. Ferrara, 07/04/2015) (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 51897/16; depositata il 6 dicembre)
SCINDIBILITA’ DEL CUMULO
Non è possibile scindere il cumulo quando c’è reato ostativo ai fini dell’affidamento terapeutico (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 51882/16; depositata il 5 dicembre)
RESCISSIONE DEL GIUDICATO
Anche se detenuto per altra causa, l’imputato contumace non può invocare la mancata conoscenza incolpevole del processo perché ha eletto il domicilio per quel processo e nella stessa occasione (il provvedimento di sequestro) ha appreso di una nomina del difensore d’ufficio , quindi doveva informarsi presso di lui ; la corte chiarisce che ai fini della rescissione del giudicato l’aver eletto domicilio ( in un luogo x o presso il difensore d’ufficio) fa scattare una presunzione di colpa sulla mancata attivazione del dovere di informarsi , ergo non si applicano gli approdi giurisprudenziali previsti sotto il previgente art. 175 che consentivano di ottenere la restituzione nel termine quando un soggetto aveva eletto domicilio in un luogo poi divenuto impossibile per le comunicazioni (oggi, ricordiamolo , circoscritto alla opposizione del solo decreto penale di condanna) . (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 51740/16; depositata il 5 dicembre)
Conforme a Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 36855/16; depositata il 5 settembre (vedi sotto)
ABNORMITÀ DELL’ATTO
Il P.M. ritiene configurabile un determinato reato , il Gup non concorda: riduca l’imputazione o assolva con il nlap , ma non può dichiarare la propria incompetenza con regressione del procedimento ex art. 33 sexies c.p.p.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 51692/16; depositata il 5 dicembre)
SCIOPERO DEL DIFENSORE ALL’UDIENZA CAMERALE
Dopo l’intervento della SS UU (S.U. n. 15232/14) è pacifico che l’udienza vada rinviata : << La mancata concessione da parte del giudice del rinvio della trattazione dell’udienza camerale in presenza di una dichiarazione effettuata o comunicata dal difensore secondo le modalità ed i tempi previsti dall’art. 3, comma 1, del vigente codice di autoregolamentazione, determina conseguentemente una nullità per la mancata assistenza dell’imputato, ai sensi dell’art. 178 c.p.p., comma 1, lett. c), che ha natura assoluta quando si verta in ipotesi di udienza camerale a partecipazione necessaria del difensore, ovvero di ordine generale e di tipo intermedio nei casi in cui la partecipazione delle parti non sia obbligatoria, come accade nel giudizio abbreviato in grado di appello. Quello che rileva ai fini dell’applicazione del regime delle nullità processuali è, infatti, la violazione delle disposizioni concernenti l’intervento, l’assistenza e la rappresentanza dell’imputato (art. 178 c.p.p., comma 1, lett. c), e non, in quanto tale, la violazione del diritto del difensore di partecipare all’astensione collettiva dalle udienze, perchè tale diritto non è disciplinato dal codice di rito, cosicchè per la sua violazione non è prevista alcuna nullità.Può anche dirsi pacifico l’orientamento secondo il quale quando il difensore sia presente, anche a mezzo di sostituto nominato ai sensi dell’art. 102 c.p.p., l’eventuale nullità conseguente al rigetto della richiesta di rinvio in relazione alla proposta dichiarazione di adesione individuale all’astensione collettiva deve essere immediatamente eccepita e resta comunque sanata se la parte accetta gli effetti dell’atto nullo o si avvale delle facoltà al cui esercizio l’atto è preordinato, proseguendo la partecipazione all’udienza ed esercitando le facoltà connesse (in termini, sotto quest’ultimo profilo, vds. Sez. 6^ 11.2.2015 n. 8943, cit. e da ultimo Sez. 3^ 26.3.2015 n. 27557, Colombo). Si è quindi precisato – sulla base di tale ultimo indirizzo – che qualora il difensore abbia dichiarato di aderire all’astensione collettiva dalle udienze proclamata da un organismo di categoria e abbia poi comunque partecipato all’udienza camerale, le nullità poste a presidio del diritto di difesa non operano, perchè nessuna violazione del diritto di difesa si è verificata: ciò in quanto quello che rileva ai fini dell’applicazione del regime delle nullità processuali è la violazione delle disposizioni concernenti l’intervento, l’assistenza e la rappresentanza dell’imputato (art. 178 c.p.p., comma 1, lett. c), e non, in quanto tale, la violazione del diritto del difensore di partecipare all’astensione collettiva dalle udienze, perchè tale diritto non è disciplinato dal codice di rito, cosicchè per la sua violazione non è prevista alcuna nullità.>> (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 51675/16; depositata il 5 dicembre)
PROVA INDIZIARIA (AGGANCIO DELLE CELLE)
Imputato di evasione perché fa una telefonata dagli arresti domiciliari, e viene agganciata una ‘cella’ lontana: l’evasione non è dimostrata perché l’indizio non ha il requisito della certezza: <<poichè non risulta verificato, in relazione all’abitazione del T. nella quale questi aveva in corso di esecuzione la misura della detenzione domiciliare, quale fosse la cella di copertura dell’area non potendo, a questo fine, ritenersi esaustive le dichiarazioni rese dal verbalizzante sulla distanza – del tutto genericamente indicata – tra l’abitazione del T., in località (OMISSIS), e le località (OMISSIS) e (OMISSIS) alle quali il cellulare si è agganciato nel corso della breve conversazione (durata 21 secondi) delle ore 15:23:54, verifica sollecitata dal difensore del T. ma rimasta priva di seguito>>. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 51628/16; depositata il 2 dicembre)
TERMINE A DIFESA ED ABUSO FACOLTÀ PROCESSUALI
Gli danno un termine a difesa di soli 40 minuti , nonostante fosse stato nominato il giorno prima, deducendo che il processo non fosse di particolare difficoltà : la Corte annulla con rinvio perché non risultava , nella fattispecie un abuso del processo (ad es. non vi era imminente prescrizione) (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 51567/16; depositata il 2 dicembre)
STUPEFACENTI COLTIVAZIONE DOMESTICA
La Corte interviene schierandosi in un contrasto giurisprudenziale a favore dell’orientamento più restrittivo: <<Non assume rilevanza la quantità di principio attivo ricavabile nella immediatezza, ma la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine a giungere a maturazione>> (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 51416/16; depositata il 2 dicembre)
INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI A DANNO DELLO STATO (316 ter c.p.)
Come qualificare il datore di lavoro che, esponendo falsamente di aver corrisposto al lavoratore somme a titolo di indennità per malattia, assegni familiari e cassa integrazione guadagni, ottenga dall’I.N.P.S. il conguaglio di tali somme, in realtà non corrisposte, con quelle da lui dovute a titolo di contributi previdenziali e assistenziali, così percependo indebitamente dallo stesso istituto le corrispondenti erogazioni? In giurisprudenza sono state prospettate 3 soluzioni a) il reato di appropriazione indebita (Cass. sez. 2 sentenze n. 41357 del 14/07/2015 – dep. 14/10/2015 – Rv. 264869; n. 19911 del 18/03/2009 – dep. 11/05/2009 – Rv. 244737); b) il reato di truffa (Cass. sez. 2 sentenze n. 42937 del 03/10/2012 – dep. 07/11/2012 – Rv. 253646; n. 11184 del 27/02/2007 – dep. 15/03/2007 – Rv. 236131); c) il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all’art. 316 ter (Cass. sez. 2 sentenze n. 15989 del 16/03/2016 Rv. 266520; n. 5486 del 05/11/2015 – dep. 10/02/2016 – Rv. 266367; n. 48663 del 17/10/2014 – dep. 24/11/2014 – Rv. 261140). La Corte ritiene maggiormente percorribile quest’ultima opzione ermeneutica: no la truffa perché mancano gli artifici ed i raggiri, l’induzione in errore del soggetto passivo e, soprattutto, un danno patrimoniale all’INPS; no l’appropriazione indebita dovendosi escludere che il datore di lavoro abbia avuto il possesso delle somme de quibus; quindi è favorevole all’indebita percezione ex 316 ter c.p. . (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 51334/16; depositata il 1° dicembre)
CANONI DELLA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE
In un caso di truffa ai danni di un ente pubblico la Corte si sofferma , annullando la decisione di proscioglimento del Gup , sulla natura della decisione che deve essere di tipo processuale , ossia sull’inutilità del dibattimento , e non di “merito “ << sicché dev’essere escluso il proscioglimento in tutti quei casi in cui le fonti di prova a carico dell’imputato si prestino a soluzione alternative o aperte o, comunque, che possano essere diversamente rivalutate…[sbaglia il Gup] laddove questi ha ritenuto che non vi sarebbero elementi per ritenere dimostrata “con certezza” l’interposizione fittizia addotta dal P.M. e dalla parte civile, pervenendo così ad una vera e propria sentenza di assoluzione nel merito e sostituendosi in modo surrettizio alla valutazione del Tribunale, laddove, invece, avrebbe dovuto solo valutare se, sul piano processuale, il materiale probatorio fosse o meno idoneo a sostenere l’accusa in giudizio.>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 51324/16; depositata il 1° dicembre)
MALTRATTAMENTO ANIMALI (727 c.p.) – VIZIO DELLA MOTIVAZIONE ED INAMMISSIBILITA’ DEL RICORSO IN CASSAZIONE
Mette un collare elettrico per addestrare il cane: padrone condannato.
La sentenza però offre uno spaccato interessante sui punti cardine del vizio di motivazione: <<Va al riguardo ricordato che costituisce principio consolidato quello secondo cui nel giudizio di legittimità non sono deducibili censure attinenti a vizi della motivazione diversi dalla sua mancanza, dalla sua manifesta illogicità, dalla sua contraddittorietà (intrinseca o con atto probatorio ignorato quando esistente, o affermato quando mancante), su aspetti essenziali ad imporre diversa conclusione del processo; per cui sono inammissibili tutte le doglianze che “attaccano” la persuasività, l’inadeguatezza, la mancanza di rigore o di puntualità, la stessa illogicità quando non manifesta, così come quelle che sollecitano una differente comparazione dei significati probatori da attribuire alle diverse prove o evidenziano ragioni in fatto per giungere a conclusioni differenti sui punti dell’attendibilità, della credibilità, dello spessore della valenza probatoria del singolo elemento (così Sez. 6, n. 13809 del 17/03/2015, O., Rv. 262965)>>.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 50491/16; depositata il 29 novembre)
FLAGRANZA e QUASI FLAGRANZA
La c.d. quasi flagranza che non trae origine dall’immediato inseguimento da parte della polizia giudiziaria, ma da una denuncia della persona offesa , non è “ idonea” : nella fattispecie gli operanti si erano limitati ad attendere circa tre ore l’imputato presso la sua abitazione dopo aver raccolto la denuncia della moglie e del figlio su ipotetici maltrattamenti avvenuti poco prima (conforme SS UU n. 39131 del 21/09/2016) .(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 50812/16; depositata il 30 novembre)
DIFFAMAZIONE (non è più reato dare dell’omosessuale) – MOTIVI NUOVI (inammissibili se slegati dai motivi principali)
Non sono ammissibili i motivi nuovi se non hanno alcuna attinenza con quelli proposti con il ricorso principale. <<Deve infatti ribadirsi che i motivi nuovi di impugnazione debbono essere inerenti ai temi specificati nei capi e punti della decisione investiti dall’impugnazione principale già presentata essendo necessaria la sussistenza di una connessione funzionale tra i motivi nuovi e quelli originari (ex multis Sez. 1^, n. 5182 del 15 gennaio 2013, Vatavu Ionut, Rv. 254485; Sez. 3^, n. 14776 del 22 gennaio 2004, Sbragi, Rv. 228525)>>. Giurisprudenza pacifica.
L’apostrofare un tizio come omosessuale , oggi ha perso , nell’attuale contesto storico , il significato offensivo dell’onore di una persona .(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 50659/16; depositata il 29 novembre)
COOPERAZIONE COLPOSA : DIFFERENZA CON CONCORSO DI FATTI COLPOSI INDIPENDENTI (caso di responsabilità medica)
L’errore commesso da alcuni medici non è unito a quello commesso dagli altri , se non vi era una <<finalità condivisa dell’azione sanitaria>>; ciò si eince dal fatto che anche le querele sono state distinte . Ciò posto, non si applica l’effetto estensivo della querela ex art. 123 cod. pen., che recita: <<La querela si estende di diritto a tutti coloro che hanno commesso il reato>>. Infatti, <<Ai fini dell’applicabilità dell’effetto estensivo della querela nel caso di delitti colposi, occorre distinguere l’ipotesi della cooperazione prevista dall’art. 113 cod. pen. da quella del concorso di azioni od omissioni colpose costituenti cause indipendenti dall’evento, con la conseguenza che nella prima ipotesi, la querela è estensibile ai concorrenti a norma dell’art. 123 cod. pen., mentre nella seconda, essa ha efficacia soltanto nei riguardi di colui o di coloro che sono indicati nella stessa come autori dei singoli fatti colposi>> (Sez. 4, n. 40906 del 09/07/2002, Moretti, Rv. 223583; in termini, Sez. 4, n. 6242 del 07/03/1988, Virno, Rv. 178441). (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 50138/16; depositata il 28 novembre)
SENTENZA DI APPELLO ASSOLUTORIA (quando la motivazione è incompleta)
Il giudice di appello, anche se non ha l’obbligo di procedere a riassunzione dell’istruttoria (caso confinato solo alla riforma di sentenza assolutoria, non a quella di condanna) , purtuttavia ha l’obbligo di confutare in modo specifico e completo le argomentazioni della decisione di condanna.(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 50082/16; depositata il 25 novembre)
È ASSOLUTA LA NULLITÀ PER OMESSA NOTIFICA ALL’IMPUTATO DELL’AVVISO DI UDIENZA PRELIMINARE (SS UU)
Alla pubblica udienza del 24 novembre 2016, le Sezioni unite penali hanno affrontato la seguente questione: «Se l’omessa notifica all’imputato dell’avviso di fissazione dell’udienza preliminare configuri un’ipotesi di nullità assoluta, insanabile e rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento, derivante dalla omessa citazione dell’imputato».Risposta <<affermativa>>. (Cass., Sez. Un., u.p. 24 novembre 2016, Pres. Canzio, Rel. Izzo, ric. Amato (informazione provvisoria)
CONDANNA ALLE SPESE A FAVORE DELLA PARTE CIVILE
Se il giudice se ne dimentica , non si può attivare il rimedio impugnatorio , ma quello della correzione errore materiale ex art. 130 c.p.p. perché la correzione è attività meramente tecnico-esecutiva . (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 50066/16; depositata il 24 novembre)
NULLITA’ DELL’IMPUTAZIONE E POTERI DEL GUP (invito al P.M. a provvedere)
Il Gup aveva invitato un P.M. a chiarire meglio i contorni di un capo di imputazione , ma il P.M. non ha provveduto e per questo è stata emessa ordinanza di restituzione degli atti al P.M. : la Procura generale impugna in Cassazione ma il ricorso viene rigettato perché quel Gup aveva fato buon uso dei principi estrapolabili da orientamento consolidato : <<In proposito, quindi va osservato come, nel caso in esame, risulti applicabile il principio fissato da Sez. U, sentenza n. 5307 del 20/12/2007, dep. 01/02/2008, P.M. in proc. Battistella, RV. 238239 – secondo cui è abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice dell’udienza preliminare disponga la restituzione degli atti al pubblico ministero per genericità o indeterminatezza dell’imputazione, senza avergli previamente richiesto di precisarla, essendo, invece, rituale il provvedimento con cui il medesimo giudice, dopo aver sollecitato il pubblico ministero nel corso dell’udienza preliminare ad integrare l’atto imputativo senza che quest’ultimo abbia adempiuto al dovere di provvedervi, determini la regressione del procedimento onde consentire il nuovo esercizio dell’azione penale in modo aderente alle effettive risultanze d’indagine – peraltro ribadito da successive pronunce (tra le altre, Sez. 5, sentenza n. 22990, del 02/03/2015, PM in proc. Paoloni, Rv. 263818, secondo cui non è abnorme, e non è conseguentemente ricorribile per cassazione, l’ordinanza con cui il Giudice dell’udienza preliminare, rinviando l’udienza, invita il pubblico ministero a modificare la imputazione).>>(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 50065/16; depositata il 24 novembre)
PRELIEVO DNA (non è atto invasivo, quindi niente garanzie difensive)
Giurisprudenza granitica sul punto (Corte di Cassazione, Sez. V Penale, sentenza n. 49610/16; depositata il 23 novembre)
VIOLENZA SESSUALE ( il dissenso è presunto , in mancanza di elementi in senso contrario)
Chiarisce la Corte che non vi è un onere, neppure implicito, di espressione del dissenso alla intromissione di soggetti terzi nella sua sfera di intimità sessuale; si deve, piuttosto, ritenere che tale dissenso sia da presumersi, laddove non sussistano indici chiari ed univoci volti a dimostrare la esistenza di un, sia pur tacito ma in ogni caso inequivoco, consenso. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 49597/16; depositata il 22 novembre)
UTILIZZABILITA’ SIT RESE DALL’INDAGATO NEL GIUDIZIO ABBREVIATO
Sono probatoriamente utilizzabili (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 48929/16; depositata il 18 novembre)
MEMORIE INVIATE VIA PEC IN CASSAZIONE
Altro passo indietro della Corte in tema di inoltre istanze del difensore a mezzo PEC ; e siccome non è stato rispettato il termini di 15 gg prima , valevole sia per le udienze camerali che per quelle pubbliche , la memoria è irricevibile (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 48584/16; depositata il 17 novembre)
LEGITTIMO IMPEDIMENTO DELL’AVVOCATO (quando si deve motivare sulla mancanza del sostituto)
Sono state le SS UU (41432/2016) che hanno già chiarito che solo se l’impedimento è per concomitante impegno professionale occorre spiegare le ragioni per cui non viene nominato un sostituto, ma se trattasi di motivi di salute del difensore non c’è alcun obbligo in tal senso (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 47969/16; depositata il 14 novembre).
APPROPRIAZIONE INDEBITA
Quando il creditore oppone il rifiuto di restituzione del bene del creditore a garanzia del credito, e senza compiere atti che presuppongono l’interversione da detenzione a possesso uti dominus , non è appropriazione indebita .(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 48251/16; depositata il 15 novembre)
TRUFFA ( a mezzo internet ) e foro territoriale
Competente il giudice del luogo ove l’agente consegue l’ingiusto profitto e non già in quello in cui viene data la disposizione per il pagamento da parte della persona offesa.(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 48027/16; depositata il 14 novembre)
AFFIDAMENTO IN PROVA DI UN TOSSICODIPENDENTE (quando ne è ammessa l’esclusione)
Sono due i casi in cui è previsto il rigetto : quando accerta che lo stato di tossicodipendenza o l’esecuzione del programma di recupero sono preordinati al conseguimento del beneficio (D.P.R. n. 309 del 1990, art. 94, comma 3) e quando ritiene che il programma di recupero e le prescrizioni non contribuiscano al recupero del condannato e non assicurino la prevenzione del pericolo che egli commetta altri reati (comma 4). (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 47940/16; depositata l’11 novembre)
SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE
Sfrutta la prostituzione della moglie anche se è indigente : è ugualmente reato (rigettata anche la richiesta di incostituzionalità (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 47841/16; depositata l’11 novembre)
SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI (DLT 03/04/2006, n. 152 ART. 137)
Per effetto della conseguente modifica del citato art. 137, comma 5, effettuata dalla predetta L. n. 36 del 2010, il superamento dei limiti tabellari integra ora il reato soltanto nel caso in cui esso riguardi le sostanze indicate nella Tabella 5 dell’Allegato 5 alla Parte Terza, diversamente integrandosi un mero illecito amministrativo. E di tale modifica ha conseguentemente preso atto la giurisprudenza di questa Corte (Sez. 3, n. 12969 5/03/2015, D’Aloisio, non massimata; Sez. 3, n. 11884 del 21/2/2014, Palaia, Rv. 258704; Sez. 3, n. 19753 del 19/4/2011, Bergamini, Rv. 250338).(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 46904/16; depositata il 9 novembre)
AGGRAVAMENTO MISURE CAUTELARI
Per la violazione delle prescrizioni dei domiciliari basta anche un Post su Facebook: rientro in carcere . (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 46874/16; depositata l’8 novembre)
TENTATIVO ( valutazione con giudizio ex ante attraverso la cd. prognosi postuma)
Si tratta di uno scrutinio a verifica anticipata rispetto all’evento che, nel caso di specie, per le caratteristiche intrinseche della vicenda, non risulta essersi concretizzato solo per cause indipendenti dall’azione del soggetto. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 46548/16; depositata il 4 novembre)
RICORSO IN CASSAZIONE PER VIZIO DI MOTIVAZIONE
In questa sentenza notiamo un interessante ricapitolazione sul punto : << Il ricorso che, in applicazione della nuova formulazione dell’art. 606 c.p.p., comma 1, lett. e), intenda far valere il vizio di “travisamento della prova” deve, a pena di inammissibilità (Cass. pen., Sez. 1, sentenza n. 20344 del 18 maggio 2006, CED Cass. n. 234115; Sez. 6, sentenza n. 45036 del 2 dicembre 2010, CED Cass. n. 249035):(a) identificare specificamente l’atto processuale sul quale fonda la doglianza;b) individuare l’elemento fattuale o il dato probatorio che da tale atto emerge e che risulta asseritamente incompatibile con la ricostruzione svolta nella sentenza impugnata;c) dare la prova della verità dell’elemento fattuale o del dato probatorio invocato, nonchè dell’effettiva esistenza dell’atto processuale su cui tale prova si fonda tra i materiali probatori ritualmente acquisiti nel fascicolo del dibattimento;(d) indicare le ragioni per cui l’atto invocato asseritamente inficia e compromette, in modo decisivo, la tenuta logica e l’intera coerenza della motivazione, introducendo profili di radicale “incompatibilità” all’interno dell’impianto argomentativo del provvedimento impugnato. Il giudice di legittimità ha, pertanto, ai sensi del novellato art. 606 c.p.p., il compito di accertare (Cass. pen., Sez. 6^, sentenza n. 35964 del 28 settembre 2006, CED Cass. n. 234622; Sez. 3^, sentenza n. 39729 del 18 giugno 2009, CED Cass. n. 244623; Sez. 5^, sentenza n. 39048 del 25 settembre 2007, CED Cass. n. 238215; Sez. 2^, sentenza n. 18163 del 22 aprile 2008, CED Cass. n. 239789):a) il contenuto del ricorso (che deve contenere gli elementi sopra individuati);b) la decisività del materiale probatorio richiamato (che deve essere tale da disarticolare l’intero ragionamento del giudicante o da determinare almeno una complessiva incongruità della motivazione); c) l’esistenza di una radicale incompatibilità con l’iter motivazionale seguito dal giudice di merito e non di un semplice contrasto;d) la sussistenza di una prova omessa od inventata, e del c.d. “travisamento del fatto”, ma solo qualora la difformità della realtà storica sia evidente, manifesta, apprezzabile ictu oculi ed assuma anche carattere decisivo in una valutazione globale di tutti gli elementi probatori esaminati dal giudice di merito (il cui giudizio valutativo non è sindacabile in sede di legittimità se non manifestamente illogico e, quindi, anche contraddittorio). .. Anche il giudice d’appello non è tenuto a rispondere a tutte le argomentazioni svolte nell’impugnazione, giacchè le stesse possono essere disattese per implicito o per aver seguito un differente iter motivazionale o per evidente incompatibilità con la ricostruzione effettuata (per tutte, Cass. pen., Sez. 6^, sentenza n. 1307 del 26 settembre 2002 – 14 gennaio 2003, CED Cass. n. 223061)… In presenza di una doppia conforme affermazione di responsabilità, va, peraltro, ritenuta l’ammissibilità della motivazione della sentenza d’appello per relationem a quella della decisione impugnata, sempre che le censure formulate contro la sentenza di primo grado non contengano elementi ed argomenti diversi da quelli già esaminati e disattesi, in quanto il giudice di appello, nell’effettuazione del controllo della fondatezza degli elementi su cui si regge la sentenza impugnata, non è tenuto a riesaminare questioni sommariamente riferite dall’appellante nei motivi di gravame, sulle quali si sia soffermato il primo giudice, con argomentazioni ritenute esatte e prive di vizi logici, non specificamente e criticamente censurate.In tal caso, infatti, le motivazioni della sentenza di primo grado e di appello, fondendosi, si integrano a vicenda, confluendo in un risultato organico ed inscindibile al quale occorre in ogni caso fare riferimento per giudicare della congruità della motivazione, tanto più ove i giudici dell’appello abbiano esaminato le censure con criteri omogenei a quelli usati dal giudice di primo grado e con frequenti riferimenti alle determinazioni ivi prese ed ai passaggi logico-giuridici della decisione, sicchè le motivazioni delle sentenze dei due gradi di merito costituiscano una sola entità (Cass. pen., Sez. 2^, sentenza n. 1309 del 22 novembre 1993 – 4 febbraio 1994, CED Cass. n. 197250; Sez. 3^, sentenza n. 13926 del 1 dicembre 2011 – 12 aprile 2012, CED Cass. n. 252615).(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 46288/16; depositata il 3 novembre)
INQUINAMENTO AMBIENTALE 452 BIS C.P. ( “significatività” e “misurabilità” del danno ambientale)
Pronuncia che fa il punto su vari aspetti della nuova fattispecie incriminatrice . Per “abusivamente” la Cassazione, sulla scorta di un interpretazione già data (es. Cass. pen., Sez. 3, 10/3/2015, n. 21030, F. ed altri, inedita) ha riconosciuto un concetto ampio di condotta «abusiva», comprensivo non soltanto di quella posta in essere in violazione di leggi statali o regionali, ancorché non strettamente pertinenti al settore ambientale, ma anche di prescrizioni amministrative. Quanto all’individuazione del bene ambientale sul quale si riverberano le conseguenze della condotta qui è semplice ritenere che un fenomeno produttivo di inquinamento ha comunque una sua incidenza in termini di danno ; quanto al nesso eziologico (compromissione o deterioramento significativi e misurabili ) secondo la Cassazione, l’indicazione dei due termini con la congiunzione disgiuntiva “o” svolge una funzione di collegamento tra i due termini – autonomamente considerati dal legislatore, in alternativa tra loro , compromissione è una sorta di “squilibrio funzionale”, e deterioramento è “squilibrio strutturale”, non valendo a nessun effetto che il danno sia “reversibile”; tali squilibri devono essere comunque, «significativi» e «misurabili», venendo così elevato in modo considerevole il livello di lesività della condotta, escludendo i fatti di minore rilievo, ma qui , dice la Corte , occorre indagare bene ed in concreto anche al di fuori di limiti imposti da norme (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 46170/16; depositata il 3 novembre)
MISURE CAUTELARI (discovery Pm)
Nel procedimento ex art. 309 (riesame ) non c’è nessun obbligo per il pm di discovery anticipata ed indifferenziata. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 46228/16; depositata il 3 novembre)
VALUTAZIONE DELLA PROVA INDIZIARIA (critica alla catena di presunzioni c.d. doppia presunzione)
Imputati di detenzione di arma da fuoco per aver compiuto un attentato ai danni del sindaco , vengono indiividuati in base a delle intercettazioni telefoniche , che , però , non offrono alcun esito tranquillante . <<In proposito va ricordato che la vocazione probatoria degli indizi che si rivelano gravi, precisi e concordanti è comunque subordinata alla certezza dei fatti in cui gli stessi si sostanziano. In altri termini è necessario che il compendio indiziario su cui si fonda la prova indiretta abbia innanzi tutto un contenuto certo. In secondo luogo è da escludersi la validità di processi inferenziali che si alimentino di catene di presunzioni. Infatti, il giudice, che ben può partire da un fatto noto per risalire ad uno ignoto, non può, in alcun caso, porre quest’ultimo come fonte di un’ulteriore presunzione sulla base della quale motivare una pronuncia di condanna, in quanto la doppia presunzione contrasta con la regola della certezza dell’indizio (ex multis Sez. 1, n. 4434/14 del 6 novembre 2013, Cianfardino e altri, Rv. 259138).>> (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 45993/16; depositata il 2 novembre)
DOLO EVENTUALE ED OMICIDIO VOLONTARIO
Famoso caso del Suv con l’imprenditore ubriaco e contromano in autostrada che uccise 4 persone nel 2012 : è omicidio volontario con dolo eventuale (era ubriaco ma l’art. 92 c.p. non consente sotterfugi all’imputabilità) , condanna definitiva a 18 anni e 4 mesi di reclusione(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 45997/16; depositata il 2 novembre)
LIEVE ENTITA OBBLIGO MOTIVAZIONALE DEL GIUDICE
L’attuale qualificazione dell’ipotesi di cui all’art. 73, comma 5, D.P.R. n. 309 del 1990 (T.U. stupefacenti) come reato autonomo, affiancato alle ipotesi di cui ai commi 1 e 2 del medesimo articolo, implica la necessità che, per la corretta qualificazione, venga accertato e motivato non solo il dato della detenzione illecita di stupefacente, ma anche gli ulteriori elementi che consentano di riportare tale circostanza di base nell’una o nell’altra fattispecie. Di talché non può più seguirsi il vecchio sistema del rapporto tra reato base ed eventuale attenuante. Resta salva l’ipotesi in cui ci si trovi di fronte a quantità e/o modalità della condotta che riportino immediatamente il fatto in uno dei due reati, rendendo superflua la motivazione ad hoc. (Nel caso concreto, ove il solo dato della qualità considerato nell’ordinanza è maggiormente indicativo della diversa ipotesi lieve, il giudice ha erroneamente attribuito particolare rilevanza, ai fini dell’applicazione della misura custodiale, alla presunta partecipazione del ricorrente ad un più ampio traffico di droga, tuttavia non meglio motivata.) (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 45694/16; depositata il 28 ottobre)
ELEZIONE DI DOMICILIO NELLE MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE
L’omessa elezione di domicilio è causa di inammissibilità dell’istanza volta ad ottenere la misura alternativa, già lo hanno chiarito le SS UU (Sez. U, n. 18775 del 17/12/2009, Mammoliti, Rv. 246720)(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 45171/16; depositata il 26 ottobre)
TRADUZIONE DEGLI ATTI
Anche in sardo qualora vi sia espressa richiesta poiché vanno sempre tutelate le minoranze linguistiche (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 45216/16; depositata il 26 ottobre)
VIDEOSORVEGLIANZA che viola la privacy ( 114 e 171 D. LGs. 193/2003)
Datori di lavoro riprendono le loro dipendenti , senza che vi siano stati accordi sindacali: condannate (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 45198/16; depositata il 26 ottobre)
SICUREZZA ALIMENTARE (’art. 5, lett. b) l. n. 283/1962)
Caso di Pesce malconservato: e’ reato di pericolo (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 45229/16; depositata il 26 ottobre)
OMICIDIO PRETERINTENZIONALE
Giochi erotici finiti male : non è omicidio preterintenzionale , ma colposo con previsione dell’evento (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 44986/16; depositata il 26 ottobre)
NESSO DI CAUSALITÀ (INTOSSICAZIONE DA CALDAIA MALFUNZIONANTE)
Sono responsabili gli addetti alla manutenzione (Corte di cassazione, Sez. feriale, 17 agosto 2016 dep. 26 ottobre 2016, n. 44968)
PRESCRIZIONE NEI REATI TRIBUTARI (FRODI IVA)
La Cassazione dopo la sentenza Taricco , specifica che se non ci si trova di fronte ad una frode “grave” non si può applicare il dictum di quella sentenza : ergo il reato è prescritto (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 44584/16; depositata il 24 ottobre)
NOTA SPESE DELLA PARTE CIVILE
Giurisprudenza pacifica riafferma che il giudice deve motivare adeguatamente sulla rifusione delle spese delle parti civili (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 44342/16; depositata il 19 ottobre)
COLPA MEDICA
Il termine per proporre la querela decorre dal momento in cui la paziente si accorge che sulla patologia da cui è affetta hanno influito errori diagnostici (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 44335/16; depositata il 19 ottobre)
ESPULSIONE DELLO STRANIERO COME SANZIONE SOSTITUTIVA
<<La convivenza dello straniero con una cittadina italiana riconosciuta con “contratto di convivenza” disciplinato dalla legge 20 maggio 2016, n. 76 è ostativa alla espulsione a titolo di misura alternativa alla detenzione di cui al D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 19, comma 2, lett. c), e tale causa ostativa deve essere valutata se sussistente o meno al momento in cui l’espulsione viene messa in esecuzione>> (Cass. pen., Sez. I, 27 giugno 2016 dep. 18 ottobre 2016, n. 44182)
DIFESA D’UFFICIO
Giurisprudenza pacifica: anche se L’avvocato prontamente reperito non è iscritto all’elenco dei difensori d’ufficio, ciò non è mai motivo di nullità della nomina, «non essendo tale sanzione espressamente prevista dalla norma, come necessario in applicazione del principio di tassatività delle nullità stabilito dall’art. 177 c.p.p.».(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 43954/16; depositata il 18 ottobre)
NOMINA FIDUCIARIA ( dopo il rinvio dalla Cassazione)
Imputato ricorre personalmente in cassazione , gli viene accordato un difensore d’ufficio perché il suo fiduciario non è Cassazionista , La Corte annulla con rinvio alla Corte di appello , dinanzi alla quale legittimamente l’avviso viene dato al fiduciario : <<Ed invero, quanto alla violazione del diritto di difesa per la mancata nomina del difensore d’ufficio nel giudizio di rinvio, si osserva come l’eccezione è priva di pregio, da un lato perché la nomina fiduciaria dell’Avv. (omissis) non era destinata a decadere a seguito della nomina del difensore d’ufficio nel giudizio davanti a questa Corte imposta ex lege attesa la mancata iscrizione all’albo ex art. 613 c.p.p., del predetto difensore, considerato del resto che il ritorno al grado di merito determinava la riassunzione del mandato fiduciario da parte del predetto difensore, la cui efficacia era per così dire “sospesa” durante la pendenza del giudizio davanti a questa Corte, nè risultando essere intervenuta una revoca del predetto mandato all’Avv. (omissis) nè una rinuncia al mandato da parte di quest’ultimo nelle more, donde la circostanza dell’intervenuta nomina di un difensore d’ufficio per il giudizio davanti alla Corte di cassazione, prevista dalla legge, non comportava il venir meno della nomina fiduciaria per le fasi di merito >>.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 43947/16; depositata il 18 ottobre)
RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE
Non vuole sottoporsi ad accertamenti sanitari e quindi spintona un carabiniere che gli impedisce l’uscita: non commette resistenza (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 43894/16; depositata il 17 ottobre)
INGIUSTA DETENZIONE (vi entra anche l’affidamento in prova)
In tema di riparazione per ingiusta detenzione, anche l’affidamento in prova al servizio sociale, quale misura alternativa alla detenzione, è equiparabile alle altre modalità di espiazione della pena e va pertanto considerato a tutti gli effetti di cui all’articolo 314 del codice di procedura penale (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 43550/16; depositata il 14 ottobre)
RINNOVAZIONE ISTRUTTORIA IN APPELLO IN CASO DI RITO ABBREVIATO NON CONDIZIONATO
In questo caso non vale il principio sancito dalle SS UU, da cui sembra che questa decisione voglia prendere le distanze , sottolineando che occorrerebbe sempre distinguere se il processo di 1° grado si è svolto nelle forme del rito ordinario o in quelle del rito abbreviato (addirittura non condizionato): << L’accertamento è perciò fortemente relativizzato sotto il profilo del contraddittorio ed è comunque cartolare. Si perviene, pertanto, alla decisione senza che il giudice abbia percezione diretta delle prove dichiarative e senza che il contraddittorio nella pregressa acquisizione delle fonti di conoscenza sia equiparabile a quello proprio del giudizio dibattimentale. Se così è, illogico è obbligare il giudice d’appello a ricondurre nei canoni propri di un giudizio dibattimentale il rito speciale in questione; e parimenti illogico è obbligare il giudice d’appello ad un contatto diretto con la fonte della prova dichiarativa che il giudice di primo grado non ha avuto, e non ha avuto per espressa scelta – supportata da un corrispettivo sul piano sanzionatorio – dello stesso imputato. >>. Cass. pen., Sez. III, 12 luglio 2016 (dep. 13 ottobre 2016), n. 43242
ENTI ESPONENZIALI
Per essere considerati come persona offesa in un procedimento penale, il reato deve essere strutturalmente e oggettivamente riconducibile agli interessi della medesima associazione che se ne fa portatrice, la quale deve essere in possesso dei requisiti di struttura e rappresentatività imposti dalla legge, essendo stata previamente costituita proprio in vista della salvaguardia di tali interessi.(Corte di Cassazione, sez. Penale, sentenza n. 43494/16; depositata il 13 ottobre)
ESTORSIONE
Imputata perché aveva minacciato il suo amante di rivelare tutto alla moglie in virtù del possesso di foto compromettenti : è estorsione (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 43107/16; depositata il 12 ottobre)
FORMALITA’ DELLA QUERELA
Basta l’intestazione dell’atto come “querela”, per poterlo qualificare come tale anche senza una espressa volontà punitiva , manifestata poi nel contenuto , anche se vi è un precedente difforme della stessa sezione (Sez. 5, n. 15166 del 15/02/2016, Martinez, Rv. 266722)(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 42994/16; depositata il 12 ottobre)
VALUTAZIONE DELLA PROVA (in riferimento ad un intercettazione in cui la moglie dice al marito chi sono i colpevoli di un furto)
Tale indizio è rimasto però unico , e quindi la sentenza va annullata perché gli imputati non hanno commesso il fatto , dato che la prova , sempre soggetta al libero convincimento(192 co. I°) , deve essere grave precisa e concordante ex art. 192 comma II° (trattasi infatti di mero indizio). (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 42981/16; depositata il 12 ottobre)
COMPENSAZIONE DEI CREDITI DEGLI AVVOCATI DA FATTURE PER GRATUITO PATROCINIO O DIFESA D’UFFICIO
Il Ministero della Giustizia, con la circolare dello scorso 3 ottobre (https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page?facetNode_1=1_1(2016)&contentId=SDC1281879&previsiousPage=mg_1_8) fornisce indicazioni operative per l’attuazione delle disposizioni di cui al d.m. 15 luglio in tema di compensazione dei debiti fiscali con i crediti per spese, diritti e onorari spettanti agli avvocati del patrocinio a spese dello Stato: occorre ricordare che l’opzione per usufruire della compensazione potrà essere effettuata dal 17 ottobre al 30 novembre 2016, poi , per l’anno 2017 (e per tutti quelli a venire) , dal 1° marzo al 30 aprile di ciascun anno. Tutti i colleghi potranno scaricare la guida dal link seguente http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/homepage/raccoltaGuide.xhtml?reloadDefaultValues=true e cliccare sulla “Guida per gli avvocati ammessi al patrocinio a spese dello stato” .
Siamo riusciti a sperimentare positivamente la procedura : innanzitutto occorre farsi identificare da un dipendente della Ragioneria dello Stato , che , a quanto pare, in molti tribunali è stato individuato nel dirigente dell’Ufficio del Funzionario delegato , oppure nel dirigente dell’Ufficio Spese di Giustizia ( sembra sia questo il caso per il foro di Velletri ; il funzionario delegato del Tribunale di Roma per i colleghi romani).Egli non farà altro che inserire nel sistema il documento di identità e la pec del professionista , dopodiché giungerà su quest’ultima un link da cliccare, e quindi, seguire tutte le istruzioni per completare la registrazione ; a conclusione si entrerà nella piattaforma come “creditore registrato” e quindi si potrà iniziare la procedura di compensazione, selezionando delle fatture che risultano già individuate dal sistema e che un icona individuerà come passibili di compensazione ; Occorre essere dotati di un dispositivo di firma digitale e accertarsi che i file da firmare che il sistema richiede dopo averne predisposto il contenuto in un file pdf, siano , dopo la firma , in file .p7m . Quando scadrà il termine per l’esercizio del diritto di compensazione (30 novembre 2016 ) si dovrà attendere che la richiesta di compensazione, che risulterà , dopo l’inserimento operato dal legale , “presentata”, divenga “elaborata” , da lì il professionista potrà scontare con le tasse da pagare .
INDENNIZZO VITTIME REATI VIOLENTI
La Corte Europea bacchetta l’Italia :<< La Repubblica italiana, non avendo adottato tutte le misure necessarie al fine di garantire l’esistenza, nelle situazioni transfrontaliere, di un sistema di indennizzo delle vittime di tutti i reati intenzionali violenti commessi sul proprio territorio, è venuta meno all’obbligo ad essa incombente in forza dell’articolo 12, paragrafo 2, della direttiva 2004/80/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa all’indennizzo delle vittime di reato. Gli Stati membri devono garantire alle vittime non soltanto l’accesso a un indennizzo secondo il principio di non discriminazione, ma soprattutto un livello minimo di indennizzo per qualsiasi tipologia di reato violento . >> Occorre però vedere se la nuova normativa medio tempore adottata (Legge n. 122 del 2016) , sia in grado di attuare la direttiva , perché , a quanto sembra , “seleziona” le vittime che hanno diritto all’indennizzo in due categorie, quelle aventi un reddito superiore ad € €11.369,24 (aumentato €1032,91 per ogni familiare convivente), e quelle che superano quel reddito e pertanto sono escluse da ogni sistema di indennizzo. (Corte di Giustizia UE, Grande Sezione, sentenza 11 ottobre 2016, causa C-601/14).
RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE (ed inosservanza all’obbligo di fermarsi)
Il 337 è configurabile anche in caso di atti di autolesionismo .
Inoltre l’inosservanza all’obbligo di fermarsi è disciplinato sia dal 650 (reato)sia dal 12 CdS ; si applica quest’ultima norma in virtù del principio lex specialis derogat generali : quando è reato e quando illecito amministrativo (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 42951/16; depositata l’11 ottobre)
CONFISCA
Autovettura servita occasionalmente per il trasporto di droga (non risulta che nell’automezzo sia stato creato un apposito vano occulto comportante una modifica strutturale del mezzo o che le sostanze siano state ivi precedentemente celate con l’uso di accorgimenti insidiosi) pertanto va annullata la confisca pronunciata nei gradi di merito . Giurisprudenza conforme.(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 42750/16; depositata il 10 ottobre)
OMESSO VERSAMENTO RITENUTE PREVIDENZIALI
In materia di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti, l’onere incombente sul Pubblico Ministero, di dimostrare l’avvenuta corresponsione delle retribuzioni, è assolto mediante la produzione del modello DM10. Ne consegue che grava sull’imputato il compito di provare, in difformità dalla situazione rappresentata nelle denunce retributive inoltrate, l’assenza del materiale esborso delle somme a tale titolo. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 42715/16; depositata il 10 ottobre)
RESTITUZIONE NEL TERMINE PER IMPUGNARE (sì se le notifiche sono fatte al difensore d’ufficio)
Nella sentenza contumaciale l’onere di provarne la conoscenza spetta all’autorità giudiziaria: nella fattispecie tutte le notifiche erano state fatte a mano del difensore d’ufficio e qui sarebbe <<necessaria la prova positiva che il difensore designato d’ufficio sia riuscito a rintracciare l’assistito e abbia instaurato un effettivo rapporto professionale con lui, o che comunque risulti aliunde la prova della relativa effettiva – conoscenza (Sez. 6 n. 19781 del 5/04/2013, Rv. 256229; Sez. 1 n. 3746 del 16/01/2009, Rv. 242535; Sez. 6 n. 36465 del 16/07/2008, Rv. 241259; Sez. 1 n. 40250 del 2/10/2007, Rv. 238048; e Sez. 1 n. 32678 del 12/07/2006, Rv. 235036). >>(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 42819/16; depositata il 10 ottobre)
INGIUSTA DETENZIONE
Sempre ammesso l’utilizzo del criterio equitativo , come per l’errore giudiziario : << l’atto lesivo che ne sta alla base è stato, infatti, emesso nell’esercizio di un’attività legittima (e doverosa) da parte degli organi dello Stato, anche se, in tempi successivi, ne è stata dimostrata non l’illegittimità ma l’erroneità o l’ingiustizia. Dalla rilevata costruzione giuridica dell’istituto discende che il giudice è normalmente costretto ad utilizzare, prevalentemente se non esclusivamente, criteri equitativi per la liquidazione dell’indennizzo; anche se, peraltro, non è esclusa la possibilità di utilizzare anche i criteri normativi previsti per il risarcimento del danno.>>
(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 42749/16; depositata il 10 ottobre)
RESPONSABILE CIVILE (Corte Costituzionale )
Ragionevole l’esclusione della parte civile dal giudizio abbreviato (Corte cost., 21 settembre 2016 dep. 7 ottobre 2016 n. 216)
DIFFAMAZIONE DELL’AVVOCATO NELL’ESPOSTO AL CDO
Confermato l’orientamento secondo cui non integra il delitto di diffamazione la condotta di colui che invii un esposto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati contenente dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del proprio legale, considerato che, in tal caso, ricorre la generale causa di giustificazione di cui all’art. 51 c.p., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 42576/16; depositata il 7 ottobre)
DISPOSITIVO DI SENTENZA UNICO LUOGO PER INDICARE IL TERMINE PIU’ LUNGO (SE IL DIFENSORE HA UDITO DIVERSAMENTE DECADE DALL’IMPUGNAZIONE)
Difensore e suo assistito asseriscono che il Giudice , nel leggere il dispositivo in udienza , abbia indicato gg 90 per redigere la motivazione , e adducono degli elementi a sostegno (una pec indirizzata alla cancelleria e lo scadenzario informatico dello studio ) : ma , ahinoi, non c’è nulla da fare, se dal dispositivo scritto non vi è alcuna traccia. Il punto di riferimento è sempre il dispositivo (scritto) che viene letto in udienza; va bena anche se il maggior termine risulta “solo” dal verbale d’udienza, poiché ciò è stato ritenuto idoneo per fissare il dies a quo ai fini della decorrenza dell’impugnazione(Cass. pen. Sez. V, 03/06/2010, n. 32737) ; in conclusione le prove offerte dal difensore non sono in grado di superare l’atto pubblico da cui risulta che il termine della motivazione era stato stabilito ai sensi di legge (15 gg) (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 42559/16; depositata il 7 ottobre)
DIFFUSIONE MATERIALE PORNOGRAFICO (600 ter )
Caso del soggetto che scarica materiale pedopornografico con eMule , non è in re ipsa la volontà di diffonderlo , quindi il reato è escluso , confermandosi così un orientamento consolidato (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 42433/16; depositata il 7 ottobre).
OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE (341 bis c.p.)
Un detenuto era stato assolto in 1° grado dal reato di oltraggio perché il Giudice riteneva assente la natura di luogo aperto al pubblico della cella penitenziaria ; ricorre il P.M. immediatamente per saltum in Cassazione e la Corte gli dà ragione : seppur affrontata in altri ambiti (per es in materia di intercettazioni e di atti osceni ) la cella è stata sempre considerata un luogo aperto al pubblico.(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 42545/16; depositata il 7 ottobre)
VIOLAZIONE OBBLIGHI ASSISTENZA FAMILIARE E PRESCRIZIONE
Perde l’attività che gli garantiva un reddito , ma ciò non lo esime dal versamento dell’assegno .
Inoltre si ribadisce che il reato ex art.12 sexies ex L.898/70 è reato permanente e se la contestazione è aperta ossia contiene solo la data iniziale , non quella finale , il dies a quo per la decorrenza del termine prescrizionale , in mancanza di un adempimento anteriore , è la sentenza di 1 grado . (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 42543/16; depositata il 7 ottobre)
RETROATTIVITÀ IN MITIUS DELLA LEGGE PENALE (CORTE DI GIUSTIZIA UE)
Era stata posta dal Tribunale di Campobasso la seguente questione, cioè, se l’ingresso della Romania nell’Unione europea, avvenuta il 1° gennaio 2007, abbia determinato un’abolitio criminis rispetto ai fatti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cui all’art. 12 commi 3 e 3 bis t.u. imm. aventi a oggetto cittadini rumeni e realizzati sino al 2006. La soluzione è negativa (in senso conforme si era già espressa la nostra Corte di Cassazione) Corte di giustizia UE, sent. 6 ottobre 2016, Paoletti e a., causa C-218/2015
UNA INTERESSANTE SENTENZA DEL GUP TRIBUNALE DI ROMA SU QUANTIFICAZIONE DEL DANNO E RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA
La decisione , che può leggersi in http://www.penalecontemporaneo.it/d/4997-la-sentenza-del-tribunale-di-roma-sul-risarcimento-in-un-caso-di-prostituzione-minorile-mediante-ac affronta in maniera innovativa la questione del risarcimento del danno in forma specifica a proposito della vittima da reato di prostituzione minorile : la parte civile aveva chiesto un generico risarcimento a cui il Giudice ha posto rimedio con un obbligo , gravante sull’imputato , di acquistare libri e dvd che abbiano combattuto la violenza di genere in ogni aspetto , costituendo delle pietre miliari della letteratura antiviolenza sulle donne (Trib. Roma, ufficio GUP , 20 settembre 2016 dep. 5 ottobre 2016, Est. Di Nicola. )
INVERSIONE DELL’ONERE PROBATORIO
La Cassazione afferma che spetta all’accusa provare chi fosse alla guida della vettura che ha causato il sinistro stradale, al fine di configurare il reato di omissione di soccorso ex art. 187 co. VI° C.d.S.: nella fattispecie invece l’imputato era stato tratto a giudizio e condannato nei gradi di merito sulla base della sola circostanza (peraltro smentita dagli atti) che lui fosse il proprietario (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 41968/16; depositata il 5 ottobre).
VALUTAZIONE DELLA TESTIMONIANZA DELLA PERSONA OFFESA (travisamento della prova)
Imputato di violenza sessuale a danno della sua cognata , molto più giovane di lui , la testimonianza della vittima viene ritenuta di per se sola a poter fondare una condanna , <<non potendosi confondere il travisamento della prova (che attiene al momento percettivo-sensoriale del suo contenuto) con la verosimiglianza delle conclusioni che il giudice ne trae (che riguarda il momento della sua valutazione)>> (Corte di Cassazione, Sezione III Penale, sentenza n. 41467/16; depositata il 4 ottobre)
PROVA CONTRARIA (non è necessario aver depositato una lista)
Vi è contrasto di giurisprudenza : <<A riguardo, alcuni precedenti di questa Corte affermano che “la facoltà di chiedere la citazione a prova contraria di testimoni, periti e consulenti tecnici non compresi nella propria lista non può essere esercitata dalla parte che non abbia depositato la propria lista nel termine indicato, a pena di inammissibilità, dall’art. 468 c.p.p., comma 1, salva la possibilità del giudice di disporre ex officio l’assunzione di nuovi mezzi di prova nei limiti di cui all’art. 507 c.p.p.” (Cass., Sez. 6, n. 17222 del 22/01/2010, Martelli, Rv 246998). Secondo un diverso orientamento interpretativo, invece, “la parte che abbia omesso di depositare la lista dei testimoni nel termine di legge ha la facoltà di chiedere la citazione a prova contraria dei testimoni, periti e consulenti tecnici, considerato che il termine perentorio per il deposito della lista dei testimoni è stabilito, a pena di inammissibilità, dall’art. 468, comma 1, soltanto per la prova diretta e non anche per quella contraria, e che l’opposta soluzione vanificherebbe il diritto alla controprova, il quale costituisce espressione fondamentale del diritto di difesa” (Cass., Sez. 5, n. 2815/2014 del 12/11/2013, Cambi, Rv 258878; v. anche Cass., Sez. 3, n. 15368 del 03/03/2010, Arseni, Rv 246613, dove si ribadisce che “il termine perentorio previsto per il deposito della lista testimoniale vale unicamente per la prova diretta e non anche per quella contraria, potendo quest’ultima essere richiesta sino alla pronuncia dell’ordinanza di ammissione delle prove, fatte salve le ipotesi di emersione dei relativi presupposti nel corso dell’istruzione dibattimentale”). Il collegio ritiene senz’altro di aderire all’esegesi da ultimo indicata…>>(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 41662/16; depositata il 4 ottobre)
LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE (SS UU)
In tema di procedimento penale, il difensore impedito a causa di serie ragioni di salute o da altro evento non prevedibile o evitabile non ha l’onere di designare un sostituto processuale o di indicare le ragioni dell’omessa nomina(Corte di Cassazione, sez. Unite Penali, sentenza n. 41432/16; depositata il 3 ottobre)
COMPENSO AVVOCATI
Diamo notizia di questa decisione della Cassazione civile , in forza della quale obbligato a corrispondere il compenso non è solo necessariamente colui che ha rilasciato la procura ma anche colui che ha chiesto l’intervento professionale , anche se questo sia stato richiesto e si sia svolto nell’interesse di un terzo.(Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 19416/16; depositata il 30 settembre)
L’IMPUTATO RESTITUITO IN TERMINI PUO’ ACCEDERE AL RITO ALTERNATIVO (SS UU)
Questione:«Se – disposta la restituzione nel termine per appellare la sentenza contumaciale di primo grado, ai sensi dell’art. 175, comma 2, cod. proc. pen., nel testo vigente prima della entrata in vigore della legge 28 aprile 2014, n. 67, applicabile ai procedimenti in corso a norma dell’art. 15-bis l. cit. – l’imputato, il quale non abbia avuto effettiva conoscenza del procedimento, possa chiedere al giudice di appello di essere ammesso a un rito alternativo (nella specie: giudizio abbreviato)».Risposta: «affermativa». Cass., Sez. Un., u.p. 29 settembre 2016, Pres. Canzio, Rel. Amoresano, ric. Rrushi (informazione provvisoria)
DEPENALIZZAZIONE (RIQUALIFICAZIONE IN ILLECITO CIVILE) (SS UU)
Questione:«Se, in caso di sentenza di condanna relativa ad un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile, sottoposto a sanzione pecuniaria civile, ai sensi del d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, il giudice dell’impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, debba revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili». Risposta: «Affermativa. La revoca della sentenza di condanna passata in giudicato per i fatti suindicati, disposta dal giudice della esecuzione, non si estende, viceversa, ai capi che concernono gli interessi civili». Dunque se rilevata in fase di cognizione si ha revoca del capo civile, se in fase di esecuzione, no.(Cass., Sez. Un., u.p. 29 settembre 2016, Pres. Canzio, Rel. Vessichelli, ric. Schirru (informazione provvisoria))
RIFIUTO DI ATTI D’UFFICIO (medico del Pronto soccorso posticipa la visita di un paziente)
Confermata la condanna di un medico che aveva omesso di visitare una paziente che si era presentata presso il Pronto Soccorso lamentando un dolore al braccio sinistro in conseguenza di una caduta accidentale in bagno, accettata con codice triage verde; nonostante il reiterato invito fattogli dall’infermiera di sottoporre a visita la paziente per una probabile frattura alla spalla, l’imputato non prestava le dovute cure “perché a quell’ora si era da poco messo riposare”. Ricorre l’ipotesi prevista al 328 co 1 , perché l’urgenza era effettiva e reale (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 40753/16; depositata il 29 settembre)
DIRETTORE DELL’UFFICIO POSTALE È P.U.
Simula una rapina all’interno dell’ufficio postale :condannato il direttore che commette peculato (non appropriazione indebita): anche se l’Ente Poste è spa , cionondimeno residuano in capo a lui poteri certificativi pubblici.(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 40747/16; depositata il 29 settembre)
DELEGA DI FUNZIONI NELLA DISCIPLINA DEGLI ALIMENTI (444 C.P.)
<<Questa Sezione ha recentemente affermato il principio, che il Collegio condivide, secondo il quale, in tema di disciplina degli alimenti, il legale rappresentante di una società gestrice di una catena di punti vendita o supermercati non è per ciò solo responsabile, qualora essa sia articolata in plurime unità territoriali autonome, ciascuna affidata ad un soggetto qualificato ed investito di mansioni direttive, in quanto la responsabilità del rispetto dei requisiti igienico-sanitari dei prodotti va individuata all’interno della singola struttura aziendale, senza che sia necessariamente richiesta la prova dell’esistenza di una apposita delega in forma scritta, fermo restando che è fatta salva la responsabilità a titolo di colpa del legale rappresentante della società, secondo i principi generali di cui all’art. 43 c.p…>> (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 40324/16; depositata il 28 settembre)
STUPEFACENTI (inoffensività di una piantina di marijuana)
<<Resta escluso quindi che rilevi ai fini dell’offensività della condotta e della correlata punibilità il solo dato quantitativo di principio attivo ricavabile dalle singole piante, dovendosi valutare anche l’estensione e il livello di strutturazione della coltivazione, al fine di verificare se da essa possa derivare o meno una produzione potenzialmente idonea ad incrementare il mercato (Sez. 4, n. 3787 cit.).Nella fattispecie, oggetto dell’impugnata sentenza di non luogo a procedere (art. 425 c.p.p. e ss.) è la coltivazione di una unica pianta di canapa indiana, curata in vaso e posizionata su un terrazzo di abitazione collocata in contesto urbano, evidenze che obiettivamente escludono che da detta coltivazione possa derivare quell’aumento nella disponibilità della sostanza stupefacente e quel pericolo di ulteriore diffusione che sono gli estremi integrativi della offensività e punibilità della condotta ascritta.>>(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 40030/16; depositata il 26 settembre)
RESPONSABILITÀ DEL MEDICO DEL PRONTO SOCCORSO
Il Medico di pronto soccorso affida un paziente ad un altro reparto con diagnosi di urgenza : non è responsabile del decesso : <<Ove la posizione di garanzia del medico di Pronto Soccorso possa ritenersi operante anche con riguardo alle scelte terapeutiche successive al ricovero del paziente in reparto specialistico – giacché il sanitario è stato interpellato, in proposito, dal personale infermieristico del reparto stesso -, per addebitare colposamente il decesso del paziente occorre anche la prova che la continuità assistenziale assicurata da detto personale sia stata idonea a rendere compiutamente edotto il medico circa la negativa evoluzione del quadro clinico inizialmente riscontrato.>>; nella fattispecie non erano emersi elementi idonei a dimostrare che il personale del reparto avesse informato il medico del P.S. sull’evoluzione negativa del decorso clinico. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 39838/16; depositata il 26 settembre)
SENTENZA CHIARA GAMBIRASIO
Pubblicate le motivazioni di un ennesimo caso tragico della storia criminale italiana , si rimanda a http://www.penalecontemporaneo.it/d/4976-la-sentenza-di-primo-grado-per-l-omicidio-di-yara-gambirasio (Corte d’assise Bergamo, sent. 1 luglio 2016 (dep. 27 settembre 2016), Pres. Bertoja, Est. Sanesi, Imp. Bossetti)
VIOLENZA PRIVATA (un caso particolare, ossia prelievo forzoso di ovociti dall’itero di una donna)
<<Il prelievo forzoso degli ovociti dall’utero della donna non rientra nell’orizzonte dei delitti contro il patrimonio (come la rapina), ma costituisce un delitto contro la persona, che correttamente il Tribunale ha qualificato ai sensi dell’art. 610 c.p., nel concorso con le lesioni personali.>> (Corte di Cassazione, sez. Feriale Penale, sentenza n. 39541/16; depositata il 23 settembre)
REGISTRAZIONE FONOGRAFICA DI CONVERSAZIONE DA PARTE DI PERSONA PRESENTE
La Cassazione fa il punto della questione : è prova documentale se la persona che registra lo fa autonomamente e senza alcun previo accordo con le forze dell’ordine ; se invece vi è un accordo con gli investiganti , che addirittura forniscono un supporto alla persona che registra, in questo caso vi è un contrasto di giurisprudenza perché secondo alcuni è prova documentale , secondo altri invece è attività investigativa, e in tale ultimo caso , occorrerebbe che il P. M. emettesse un decreto autorizzativo. Nella fattispecie però questo contrasto non rileva perché non solo gli operanti erano d’accordo con la persona offesa che registrava, ma avevano un canale diretto ed immediato di ascolto perché lo strumento era collegato alla centrale : ergo si trattava di una vera e propria intercettazione ex art. 266 e ss c.p.p. , dichiarata quindi inutilizzabile perché sfornita delle relative garanzie; solo che la censura viene dichiarata inammissibile per aspecificità , perché quando il ricorrente adduce una causa di inutilizzabilità , deve anche affrontare il tema consequenziale della “prova di resistenza”, cosa che nel caso in questione non è stata fatta .( Cass. pen., Sez. III, 23 marzo 2016 dep. 22 settembre 2016, n. 39378)
FLAGRANZA E QUASI FLAGRANZA (SS UU)
Deve considerarsi illegittimo l’arresto in flagranza operato dalla polizia giudiziaria sulla base delle informazioni fornite dalla vittima o da terzi nell’immediatezza del fatto e ciò in quanto, in tale ipotesi, non sussiste la condizione di “quasi flagranza”, la quale presuppone la immediata ed autonoma percezione, da parte di chi proceda all’arresto, delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile con l’indiziato. Nei casi di flagranza in senso proprio o della quasi flagranza, rileva il rapporto di contestualità tra la condotta del reato e la percezione della stessa, ovvero del nesso tra il reato ed il suo autore. In ogni caso la flagranza del reato giustifica l’arresto quando chi vi procede è diretto testimone del fatto ovvero quando sia immediata la percezione di un nesso tra il reato ed il suo autore. Non è legittimo l’arresto quando manchi, in chi vi procede, l’immediata ed autonoma percezione delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile con l’indiziato. Non è legittimo l’arresto che si fondi sulla percezione di testimoni o sulle dichiarazioni confessorie rese dallo stesso accusato perché in questi casi, mancando una percezione diretta dei fatti, si richiede un apprezzamento di elementi probatori estranei alla ratio dell’istituto. (Corte di Cassazione, sez. Unite Penali, sentenza n. 39131/16; depositata il 21 settembre)
RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE DEL MAGISTRATO ( Gip che si lascia sfuggire la scadenza della custodia cautelare , P.M. che non se ne accorge e difensore che non sollecita)
Diamo contezza di questa importante decisione delle Sezioni Unite Civili per un procedimento disciplinare : <Il comportamento del magistrato che omette di rilevare la scadenza dei termini custodiali è idoneo a integrare la “grave violazione di legge” derivante da palese “negligenza insescusabile”, violativa anche del dovere di diligenza dei magistrati nell’esercizio delle funzioni di cui all’art. 1, comma 1, del D.Lgs. sugli illeciti disciplinari n. 109 del 2006. In tema di responsabilità disciplinare a carico dei magistrati, il rappresentante del P.M. in udienza, benché non titolare del relativo fascicolo perché assegnato ad altro sostituto del medesimo ufficio, ha istituzionalmente l’obbligo – la cui inosservanza costituisce grave violazione di legge derivante da negligenza inescusabile, nonché violazione del dovere di diligenza nell’esercizio delle proprie funzioni – di verificare la persistenza delle condizioni, anche temporali, cui la legge subordina la privazione della libertà personale di chi è sottoposto ad indagine, al fine di formulare le consequenziali richieste.>> (Rigetta, Cons. Sup. Mag., 08/03/2016)(Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, sentenza n. 18397/16; depositata il 20 settembre)
GRATUITO PATROCINIO (cosa può fare il difensore per recuperare il relativo credito)
Interessante pronuncia individuata da Diritto e Giustizia , la si può leggere al link seguente: http://www.dirittoegiustizia.it/allegati/23/0000075529/Tribunale_di_Milano_sez_IX_Civile_ordinanza_17_settembre_2016.html
<<Sulle modalità processuali di recupero del credito professionale da parte dell’avvocato vi sono più dubbi che certezze anche in considerazione della non univocità della giurisprudenza di merito e di legittimità che rendono assai difficoltosa l’individuazione del rito applicabile nonché dei mezzi di impugnazione esperibili. Il Tribunale di Milano interviene sulle modalità con le quali l’avvocato della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato può ottenere la liquidazione del proprio compenso e sulla necessità (o no) di esperire preliminarmente la negoziazione assistita.>>(Tribunale di Milano, sez. IX Civile, Giudice est. Dott. Buffone , ordinanza 17 settembre 2016)
RICORSO STRAORDINARIO PER CASSAZIONE (per erroneità della notifica via fax )
Trattasi di errore di fatto consistito nella mancata notifica all’interessato dell’avviso di fissazione dell’udienza davanti alla Corte di Cassazione (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 38143/16; depositata il 14 settembre)
RINUNCIA AL MANDATO E SUBENTRO DIFENSORE (ATTI URGENTI)
Nell’ambito del processo penale, la proroga del difensore revocato o rinunciante, ex artt. 107, comma 3 e 108, comma 1, c.p.p., fino alla decorrenza del termine a difesa concesso a quello subentrante, non comporta l’indiscriminata facoltà del giudice di procedere in ogni caso avvalendosi del difensore revocato o rinunziante (o addirittura sostituendolo, come avvenuto nel caso in esame, con un difensore d’ufficio investito ai sensi dell’art. 97, comma 4, c.p.p.), in quanto ciò si tradurrebbe nell’indiscriminato ed irragionevole sacrificio dei diritti dell’imputato e del suo difensore, così come sanciti, innanzitutto, dall’art. 111, comma 3, Cost. e dall’art. 6, parag. 3, lett. b) e c) CEDU. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 38239/16; depositata il 14 settembre)
RICOGNIZIONE E INDIVIDUAZIONE
Condanna confermata in cassazione per un tizio che , anche grazie ad un riconoscimento , è stato individuato come responsabile di un accoltellamento derivato da motivi di viabilità : <<Nel ritenere pienamente utilizzabile il riconoscimento fotografico informale compiuto inizialmente, la Corte territoriale si è attenuta alla consolidata giurisprudenza di legittimità, secondo cui i riconoscimenti fotografici effettuati durante le indagini di polizia giudiziaria ed i riconoscimenti informali dell’imputato operati dai testi in dibattimento costituiscono accertamenti di fatto utilizzabili nel giudizio in base ai principi della non tassatività dei mezzi di prova e del libero convincimento del giudice (Sez. 2, n. 17336 del 29/03/2011, Rv. 250081). Ancora, questa Corte ha ribadito che l’identificazione effettuata in sede dibattimentale non obbedisce alle formalità previste per la ricognizione in senso proprio, di cui all’art. 213 c.p.p., e segg., siccome riferibile esclusivamente al contenuto di identificazioni orali del testimone, per cui vige la disciplina dell’art. 498 c.p.p., e ss., sì che da esse, come da ogni elemento indiziario o di prova, il giudice può trarre il proprio libero convincimento (Sez. 5, n. 37497 del 13/05/2014, Rv. 260593)>>. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 37545/16; depositata il 9 settembre)
DIRITTO D’AUTORE (Corte Giustizia U E)
L’art. 3 §.1 Direttiva 2001/29/CE deve essere interpretato nel senso che l’inserimento su un sito Internet di un collegamento ipertestuale verso opere protette dal diritto d’autore, pubblicate senza la sua autorizzazione su un altro sito, non costituisce una «comunicazione al pubblico» quando chi colloca questo link di rinvio agisce senza fini di lucro e senza essere a conoscenza (o poter ragionevolmente esserlo) dell’illegittimità della pubblicazione di dette opere. Se, invece, agisce per fini di lucro, la conoscenza di questa illegittimità deve essere presunta. Vedasi diritto e giustizia, Giuffrè: http://www.dirittoegiustizia.it/news/17/0000080575/Il_link_di_rinvio_a_foto_inedite_pubblicate_abusivamente_su_un_sito_web_e_lecito.html?cnt=953)
(Corte di Giustizia UE, Seconda Sezione, sentenza 8 settembre 2016, causa C-160/15)
NOTIFICAZIONI (EQUIPOLLENZA DELLE LETTURE IN UDIENZA)
La notifica del decreto di citazione a comparire in udienza (nella specie d’appello) , omesso nei confronti dell’imputato , non può essere letto in udienza(nel caso in questione al difensore ai sensi del 157 co. 8 bis ) , ai sensi dell’art. 148, comma 5, c.p.p., ( relativa alla lettura dei “provvedimenti” e avvisi orali del giudice che possono sostituire le notificazioni) perché essa norma non riguarda anche il decreto di citazione a giudizio, la cui mancata notifica integra una ipotesi di nullità di ordine assoluto ai sensi dell’art. 179 c.p.p..(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 37227/16; depositata l’8 settembre)
VALUTAZIONE DELLA PERIZIA ( se il Giudice la disattende deve motivare)
In tema di istruzione dibattimentale, quando sia necessario svolgere indagini ovvero acquisire dati e valutazioni che richiedono specifiche competenze, il giudice può ritenere superflua la perizia quando ritenga di poter giungere alle medesime conclusioni di certezza sulla base di altre e diverse prove. Non gli è invece, consentito rinunciare all’apporto del perito, per avvalersi direttamente di proprie, personali e specifiche competenze scientifiche, tecniche o artistiche in quanto, in tal caso la parte non potrebbe intervenire a mezzo dei suoi consulenti tecnici ed incidere sull’iter di acquisizione della prova, né esaminare, prima della decisione, la prova a lui eventualmente sfavorevole. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 36993/16; depositata il 6 settembre)
DIRITTI DEI DETENUTI
Rinnovata il 6 settembre la Carta dei figli di genitori detenuti
GRAVITÀ INDIZIARIA IN MATERIA CAUTELARE
Tre soggetti vengono arrestati per aver compiuto una rapina , ma il Tribunale del Riesame li libera perché il quadro indiziario è carente (i tabulati telefonici non hanno svelato alcunché , l’individuazione fotografica è stata solo “parziale”, il possesso di un autovettura non è conclamato etc…); la Corte rigetta il riicorso del P.M. , poiché << In tema di misure cautelari personali, allorchè sia denunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte suprema spetta solo il compito di verificare, in relazione alla peculiare natura del giudizio di legittimità e ai limiti che ad esso ineriscono, se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l’hanno indotto o meno ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell’indagato e di controllare la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l’apprezzamento delle risultanze probatorie (ex multis vedi Sez. 4, sent. n. 26992 del 29/5/2013, Rv. 255460).>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 37018/16; depositata il 6 settembre)
LEGITTIMA DIFESA
Si configura come difesa legittima anche l’uso di un coltello in una colluttazione con un energumeno (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 36987/16; depositata il 6 settembre)
TENUITÀ DEL FATTO
Il Giudice per le indagini preliminari non può disporre l’archiviazione del procedimento per tenuità del fatto senza prima aver udito in contraddittorio le parti.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 36857/16; depositata il 5 settembre)
RESCISSIONE DEL GIUDICATO
Non gli spetta se ha eletto domicilio presso il difensore d’ufficio, poiché, ai sensi degli artt. 420-bis, commi 2 e 3, e 175, comma 2, c.p.p., dall’elezione di domicilio deriva una presunzione di conoscenza dei processo che legittima il giudice a procedere in assenza dell’imputato, sul quale grava l’onere di attivarsi per tenere contatti informativi con il proprio difensore sullo sviluppo del procedimento.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 36855/16; depositata il 5 settembre)
OMESSO AVVISO AL DIFENSORE DELL’ INTERROGATORIO DI GARANZIA (NULLITA’ ASSOLUTA)
Confermato orientamento SS UU sentenza n. 24630 del 26 marzo 2015, Rv. 263598 (imputato Maritan) è nullità assoluta e non rileva che il sostituto d’ufficio non l’abbia fatta valere ; la Corte annulla con rinvio al Giudice di merito , che provvederà sulla scarcerazione (non lo può fare la Corte di Cassazione). (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 36611/16; depositata il 2 settembre)
TRASPORTO DI RIFIUTI (DLT 03/04/2006, n. 152 ART. 258 (Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari)
In tema di rifiuti, il trasporto di rifiuti pericolosi senza il prescritto formulario, o con un formulario con dati incompleti o inesatti, eseguito sino al 16 agosto 2011 non è più sanzionato penalmente né dal nuovo testo dell’art. 258, comma 4, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, che si riferisce alle imprese che trasportano i propri rifiuti e che prevede la sanzione penale per altre condotte (in particolare, per chi, nella predisposizione di certificati di analisi di rifiuti, fornisca false indicazioni sulla tipologia del rifiuto o fa uso del certificato falso) – né dal D.Lgs., art. 260-bis (come introdotto dal art. 36, D.Lgs. 205/2010), che punisce il trasporto di rifiuti pericolosi non accompagnato dalla scheda Sistri. (Corte di Cassazione, sez. Feriale Penale, sentenza n. 36275/16; depositata il 1° settembre)
RESTITUZIONE NEL TERMINE PER IMPUGNARE (quando impugna il difensore d’ufficio) (CEDU)
La Corte Europea dichiara che vi è stata violazione dell’art 6 con condanna dell’Italia , in un caso in cui un Tizio veniva condannato per omicidio , nonostante il difensore d’ufficio avesse impugnato fino in Cassazione, perché lui comunque non conosceva nulla del processo , non ha potuto difendersi , non ha potuto ad es scegliere il rito abbreviato , non conosceva il suo difensore , etc… e non può essere rimesso in termini solo per il ricorso in Cassazione , come aveva fatto la corte di appello con sentenza confermata in Cassazione, ma occorre farlo “rientrare” anche nella fase di merito (Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 1°settembre 2016 – Ricorso n. 36043/08 – Causa Huzuneanu c. Italia)
NULLITA DELLA SENTENZA PER ERRONEA INDICAZIONE NEL REGISTRO DI CANCELLERIA (MOD 16 ) DEL RINVIO DELL’UDIENZA
In un udienza il difensore di fiducia aderisce ad uno sciopero con conseguente sospensione del processo e rinvio ad altra data; suddetto difensore, successivamente recatosi presso la cancelleria al fine di controllare la data del rinvio dell’udienza, venne invitato dal personale di cancelleria a verificare la data di rinvio nel registro di cancelleria delle udienze dibattimentali; su tale registro risultava che il processo era stato rinviato ad un udienza , ma era un errore perché l’udienza si tenne qualche giorno prima e l’imputata venne condannata ; il nuovo difensore impugna in Cassazione sostenendo la nullità assoluta della sentenza , atteso che il precedente difensore non era comparso per causa a lui non imputabile ma per un errore di trascrizione da parte della cancelleria che aveva annotato sul registro dell’udienza dibattimentale una data di rinvio di udienza diversa rispetto quella effettivamente tenuta. La Cassazione, nel respingere la tesi difensiva, ha escluso che al registro di cancelleria mod. 16 potesse essere attribuito crisma di ufficialità(avendo solo valenza “interna”) : l’unico documento che il difensore deve controllare è il verbale di udienza !!!(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 35864/16; depositata il 31 agosto)
STUPEFACENTI – lieve entità
58 grammi di cocaina, se gli altri dati non rivelano professionalità , il fatto è lieve .(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 35598/16; depositata il 29 agosto)
LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE E DIRITTO DI AVVISO DELL’UDIENZA DI RINVIO
Confermato orientamento consolidato : l’avviso è dato oralmente al difensore d’ufficio ex 97 co. IV° , e pertanto la cancelleria non ha l’obbligo di comunicare alcunché (fa eccezione a questa regola il caso in cui la data del rinvio non viene comunicata con il verbale d’udienza , ad es. quando si dispone il rinvio a nuovo ruolo ) (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 35512/16; depositata il 26 agosto)
VIOLAZIONE OBBLIGHI ASSISTENZA FAMILIARE E PRESCRIZIONE NEL REATO PERMANENTE
L’obbligato versa solo parzialmente il mantenimento : condanna confermata in cassazione (può vendere i beni immobili di cui è intestatario e pagare il mantenimento) .
La prescrizione decorre dalla data in cui è cessata la permanenza , e , in mancanza di quest’ultima, dalla sentenza di 1° grado (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 34211/16; depositata il 3 agosto)
OMICIDIO COLPOSO MEDIANTE OMISSIONE (responsabilità colposa dello psichiatra per suicidio della paziente)
Una paziente, ricoverata con diagnosi di disturbo bipolare in fase depressiva caratterizzata da depressione del tono dell’umore con ideazione negativa a sfondo suicidario, si allontana dalla stanza in cui era ricoverata, raggiunge un’impalcatura allestita all’esterno della struttura ospedaliera, e si lancia nel vuoto : colpevole lo psichiatra (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 33609/16; depositata il 1° agosto)
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO
Il Giudice non può disporre , senza aver previamente raccolto il consenso delle parti, l’archiviazione per particolare tenuità del fatto (fattispecie in cui il P.M. aveva chiesto archiviazione per infondatezza notizia di reato, la persona offesa aveva fatto opposizione ed il gip , in seguito all’udienza camerale , aveva disposto archiviazione) . ( Cass. pen., Sez. V, 7 luglio 2016 dep. 5 settembre 2016, n. 36857)
MESSA ALLA PROVA (SS UU)
La Corte ha stabilito la non impugnabilità immediata in Cassazione dell’ordinanza di rigetto resa in udienza preliminare, sull’assunto della possibilità di riproporre nuovamente l’istanza nel giudizio prima della dichiarazione di apertura del dibattimento; si precisa, inoltre, che: “nel caso in cui anche la richiesta riproposta sia rigettata, la relativa ordinanza è impugnabile solo congiuntamente alla sentenza”.
Inoltre ai fini dell’individuazione dei reati ai quali è astrattamente applicabile la disciplina dell’istituto della sospensione con messa alla prova, il richiamo contenuto nell’art. 168-bis c.p. alla pena edittale detentiva va riferito alla pena massima prevista per la fattispecie-base non assumendo alcun rilievo le circostanze aggravanti. (Cass. pen. Sez. Unite, Sent., (ud. 31-03-2016) 01-09-2016, n. 36272)
PROVVISIONALE
Ammissibile la richiesta di provvisionale presentata per la prima volta in appello , anche se sul punto non vi è univocità : <<Il Collegio è consapevole che su tale questione esiste un contrasto nella giurisprudenza di legittimità, affermandosi in alcune pronunce che tale decisione in appello sia illegittima, violando il divieto di “riforma in peggio”, sì come esteso alle statuizioni civili per la sua portata generale ed inderogabile (ex pluribus, da ultimo, in questo senso Sez. 1, n. 13545 del 04/02/2009, Bestetti, Rv. 243132), in altre, al contrario, statuendosi che “Quando è stata pronunciata in primo grado condanna generica al risarcimento del danno, non costituisce domanda nuova la richiesta di condanna al pagamento di una provvisionale effettuata per la prima volta in appello dalla parte civile, con la conseguenza che il giudice del gravame ha il dovere di pronunciarsi sulla domanda, utilizzando gli stessi criteri di giudizio previsti dall’art. 539, comma secondo, cod. proc. pen., per il giudice di prime cure” (ex pluribus, da ultimo, Sez. 3, n. 42684 del 07/05/2015, Pizzo, Rv. 265198).Il Collegio ritiene di condividere tale secondo indirizzo, che perciò intende ribadire. Questo essenzialmente perché si deve escludere che il principio di cui all’art. 597 c.p.p., abbia portata tale da estendersi alle statuizioni civili..>> (Cass. pen., Sez. III, 9 marzo 2016 (dep. 29 agosto 2016), n. 35570)
NUOVE NORME IN MATERIA DI TERRORISMO
Legge 28 luglio 2016, n. 153
35 TER O.P. ANCHE AI CONDANNATI ALL’ERGASTOLO
Secondo la Corte Costituzionale (sentenza interpretativa) anche coloro che scontano l’ergastolo hanno diritto al ristoro economico (Corte cost., 21 luglio 2016, n. 204, Pres. Grossi, Rel. Lattanzi)
ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE DEL NE BIS IN IDEM (649 c.p.p.)
Nella parte in cui esclude che il fatto sia il medesimo per la sola circostanza che sussiste un concorso formale tra il reato già giudicato con sentenza divenuta irrevocabile e il reato per cui è iniziato il nuovo procedimento penale. La nozione di “fatto” non è più quella del diritto vivente italiano , ancorata alla nozione “giuridica”, per cui l’imputato che commette uno stesso fatto (naturalistico) che produce più violazioni della stessa o di diverse norme penali (concorso formale), assolto su una di esse, può essere rigiudicato per le residue (ed era il caso Ethernit bis che ha dato luogo alla pronuncia del Giudice delle leggi in questione, in cui il titolare della fabbrica, chiuso il processo per disastro innominato, veniva tratto a giudizio per omicidio volontario,) bensì , quella del diritto di Strasburgo , ancorata alla nozione, appunto , naturalistica dello stesso. (Corte costituzionale, sentenza 31 maggio-21 luglio 2016, n. 200 )
SE IL DIFENSORE E’ IMPEDITO NON HA L’OBBLIGO DI NOMINARE UN SOSTITUTO (SS UU)
2 questioni: «Se, ai fini del rinvio dell’udienza, il difensore abbia l’onere di nominare un sostituto quando l’assoluta impossibilità di comparire per legittimo impedimento, prontamente comunicato al giudice e documentato, derivi da serie ragioni di salute o da altre cause di forza maggiore» Risposta : «Negativa. Resta fermo, ai fini del rinvio dell’udienza, l’apprezzamento riservato al giudice di merito circa la serietà, l’imprevedibilità e l’attualità del dedotto impedimento».Altra questione, e consequenzialmente: « Se il suddetto principio di diritto si applichi anche nel giudizio camerale di appello di cui all’art. 599, comma 1, cod. proc. pen.».Risposta: «Affermativa». Cass., Sez. Un., u.p. 21 luglio 2016, Pres. Canzio, Rel. Davigo, ric. Nifo Sarrapochiello (informazione provvisoria)
MESSA ALLA PROVA (obbligo di informare nel decreto penale di condanna- Corte Cost.le)
La Corte costituzionale, con sentenza n. 201, depositata il 21 luglio 2016, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 460, comma 1, lett. e) c.p.p. nella parte in cui non prevede che il decreto penale di condanna contenga l’avviso della facoltà dell’imputato di chiedere mediante l’opposizione la sospensione del procedimento con messa alla prova. Corte cost. 6 luglio 2016 (dep. 21 luglio 2016), n. 201
RETROATTIVITA’ DELLA LEGGE PIÙ FAVOREVOLE PER GLI ILLECITI AMMINISTRATIVI (CORTE COST.LE)
Con la sentenza n. 193 del 2016, la Corte costituzionale, ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1 della l. 689/1981, per contrasto con gli artt. 117 Cost., in relazione all’art. 7 Cedu e 3 Cost., nella parte in cui non prevede l’applicazione della legge successiva più favorevole agli autori di illeciti amministrativi. (Corte costituzionale, 6 luglio 2016 (dep. 20 luglio 2016), n. 193)
INDIVIDUAZIONE FOTOGRAFICA (altri imputati non somiglianti)
Sottopongono al testimone due foto del presunto colpevole e tre di uomini a lui non somiglianti, ma la prova viene ritenuta carente e l’imputato assolto :la Cassazione conferma <<Nel caso di specie, correttamente la Corte ha ritenuto insufficiente il valore probatorio dell’individuazione fotografica effettuata dalla teste, reputando che essendo state sottoposte alla teste due fotografie dello stesso imputato assieme a 3 fotografie di soggetti con caratteristiche differenti, queste modalita’ abbiano affievolito la genuinita’ del riconoscimento.>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 29847/16; depositata il 14 luglio)
PROTOCOLLO DI INTESA TRA CSM E CNF
Evento “rivoluzionario” : magistrati ed avvocati insieme per la giustizia , qui di seguito il link con l’atto concordato il 13 Luglio 2016 http://www.consiglionazionaleforense.it/documents/20182/219809/protocollo+cfn+csm/352c4946-a453-415d-b055-e3e06c340a4d
RESTITUZIONE NEL TERMINE PER IMPUGNARE
Se il difensore non ha comunicato , o non è riuscito a comunicare , la notizia in ordine alla conoscenza di un procedimento per cui , entro 10 gg occorre depositare richiesta di restituzione nel termine , ciò non può ridondare a carico del cliente , che va , quindi , rimesso in termine (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 29348/16; depositata il 12 luglio)
INTRODOTTO REATO DI FRODE IN PROCESSO PENALE E DEPISTAGGIO
L. 11 luglio 2016, n. 133
REATI A CITAZIONE DIRETTA (PROCEDIMENTO IRRITUALMENTE DISPOSTO)
Ragazzo imputato di tentato omicidio per aver cagionato lesioni gravissime ad un suo amico che attingeva con la sua autovettura per aver effettuato a scopo dimostrativo, e per vantarsi della sua nuova auto, un accelerazione azzardata , al cospetto del gruppo di amici di cui faceva parte il ferito . Le sentenze di merito lo condannano per lesioni colpose con colpa cosciente (il ferito ha riportato danni irreversibili) e per guida in stato di ebbrezza; il responsabile civile (l’assicurazione dell’auto) si duole del fatto che vi sarebbe stata violazione del principio di correlazione ex art. 521 c.p. perché si sarebbe trattato di tentato omicidio con dolo eventuale e poi perché il rito adottato dell’udienza preliminare , seguita dal rito abbreviato , è incompatibile con i reati per cui è stato condannato l’imputato , che sono tutti a citazione diretta : censura rigettata dalla Corte di legittimità perché il dolo eventuale è incompatibile col tentativo , e poi , dal punto di vista del rito, vige il principio della perpetuatio iurisdictionis , e comunque non ci sarebbe stata nessuna invalidità , perché non si ha nessuna regressione nemmeno quando viene pretermessa l’ udienza preliminare. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 28585/16; depositata l’8 luglio)
INVASIONE DI EDIFICI (indigente occupa un immobile)
Giurisprudenza prevalente (ed intransigente) : seppur indigente non può invocare lo stato di necessità(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 28576/16; depositata l’8 luglio)
Giurisprudenza consolidata sul fatto che un pericolo imminente non può essere considerato una difficoltà economica (e l’indigenza) che di solito sono “croniche”.
ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO DI FALSO NEL GRATUITO PATROCINIO (D.P.R. n. 115 del 2002, art. 95)
Vero che il falso si configura anche se si ha comunque diritto al beneficio , ma <<Volgendo lo sguardo al versante soggettivo, se è vero che il reato del quale ci si occupa richiede il dolo generico, e quindi la mera consapevolezza e volontà della falsità, senza che assuma rilievo la finalità di conseguire un beneficio che non compete, è pur sempre da tener presente che il dolo generico non può essere considerato in re ipsa ma deve essere rigorosamente provato, dovendosi escludere il reato quando risulti che il falso deriva da una semplice leggerezza ovvero da una negligenza dell’agente, poichè il sistema vigente non incrimina il falso documentale colposo (cfr. Sez. 3, n. 30862 del 14 maggio 2015 – dep. 16 luglio 2015, Di Stasi e altri, Rv. 264328; Sez. 5, n. 29764 del 3 giugno 2010 – dep. 28 luglio 2010, Zago, Rv.248264)…… Tuttavia, non può ritenersi l’assoluta irrilevanza della inidoneità della falsa dichiarazione a determinare effetti favorevoli al dichiarante, perchè essa può rappresentare, in via astratta, segno di una condotta colposa, come tale estranea al dolo. La necessità del dolo generico esclude che si possa rispondere per un difetto di controllo, che in termini giuridici assume necessariamente le fattezze della condotta colposa, salva l’emersione di un dolo eventuale. Dolo eventuale che tuttavia non può essere evocato alla stregua di una formula ‘di chiusurà, per sottrarsi al puntuale accertamento giudiziario. Al contrario, esso deve essere compiutamente dimostrato, non ignorando le prescrizioni metodologiche impartite dalle Sezioni Unite, per le quali, per la configurabilità del dolo eventuale, anche ai fini della distinzione rispetto alla colpa cosciente, occorre la rigorosa dimostrazione che l’agente si sia confrontato con la specifica categoria di evento… Nel caso di specie l’indagine in ordine alla sussistenza del dolo generico è del tutto mancata, perchè la Corte di Appello si è limitata a constatare l’esistenza oggettiva della falsità.>>(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 28555/16; depositata l’8 luglio)
ART. 11 – 16 l. 122 del 07 luglio 2016
Entrata in vigore Legge che prevede Nuove norme per l’indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali violenti : finalizzata a dare attuazione alla direttiva 2004/80/CE e a porre fine alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea.
INTERCETTAZIONI AMBIENTALI CAPTATORE INFORMATICO (c.d. trojan o virus da remoto)
Dopo la sentenza SS UU 28 04 2016 la Cassazione conferma l’utilizzo dei captatori informatici , precisando che nei casi di criminalità organizzata(art. 13 del D.L. n. 152/1991), i decreti autorizzativi possono anche prescindere dall’individuazione di un determinato luogo, << In tema di intercettazione mediante utilizzo di captatore informatico, nel caso di reati di criminalità organizzata ben può prescindersi dal riferimento ad un determinato luogo, giacchè nei limiti in cui si disponga sul piano tecnico di strumenti idonei ad assicurare la captazione delle conversazioni è comunque legittimo il ricorso ad operazioni di intercettazione anche in luoghi di privata dimora. Pertanto, nel caso di reati di criminalità organizzata, l’utilizzo di intrusore informatico è sempre legittimo, a prescindere dalla specificazione del luogo in cui la captazione avviene, mentre in tutti gli altri casi tale metodica non può essere utilizzata, in quanto non consente di determinare preventivamente il luogo della captazione, a fronte del limite dettato dall’art. 266 c.p.p., comma 2, secondo cui le intercettazioni ambientali possono essere effettuate in luogo di privata dimora solo se ivi sia in corso l’attività criminosa.>>(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 27404/16; depositata il 4 luglio)
PENA ILLEGITTIMA (PER DICHIARAZIONE DI INCOSTITUZIONALITA’) ANCORA DA ESPIARE :
Va rideterminata anche se la sentenza è irrevocabile : <<L’interesse concreto ed attuale del condannato alla rideterminazione della pena inflitta con sentenza irrevocabile sulla base di parametri edittali più favorevoli vigenti a seguito di dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma penale riguardante il trattamento sanzionatorio, sussiste non solo se la pena non sia stata ancora interamente espiata, ma anche quando una quota della pena espiata in eccesso rispetto alla sopravvenuta cornice edittale più favorevole, possa essere imputata alla condanna per altro reato, ai sensi dell’art. 657, comma terzo, cod. proc. pen., sempre che la detenzione in eccesso sia sofferta dopo la commissione del reato per cui si chiede la fungibilità. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto viziata la sentenza con la quale la Corte d’Appello, riconosciuta la continuazione tra il reato oggetto del processo e quello di detenzione a fine di spaccio di hashish, già giudicato con sentenza irrevocabile, aveva individuato in quest’ultimo quello più grave senza procedere alla rideterminazione della pena, necessaria a seguito della sentenza n. 32 del 2014 della Corte Cost.). (Annulla con rinvio, App. Palermo, 09/06/2015)>>(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 27403/16; depositata il 4 luglio)
INTERCETTAZIONI DA REMOTO (CAPTATORE INFORMATICO C.D. TROJAN) SS UU
Depositate le motivazioni delle Sezioni unite(Cass. pen., Sez. unite, 28 aprile 2016 (dep. 1 luglio 2016), n. 26889 )
REMISSIONE DEL DEBITO
IL Magistrato di sorveglianza doveva fissare udienza ex 127 , non poteva provvedere de plano (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 26742/16; depositata il 27 giugno)
MODIFICHE ALLA FALSIFICAZIONE DI MONETE (453 C.P.)
D.Lgs. 21 giugno 2016, n. 125
ABOLITIO CRIMINIS ED INTANGIBILITÀ DEL GIUDICATO (SS UU)
Continua l’erosione : qui le SS UU affermano che si deve reagire alla pena illegale , anche se l’abolitio poteva essere conosciuta dal giudice della cognizione , quindi non solo se intervenuta successivamente: << Il giudice dell’esecuzione può revocare, ai sensi dell’art. 673 cod. proc. pen., una sentenza di condanna pronunciata dopo l’entrata in vigore della legge che ha abrogato la norma incriminatrice, allorché l’evenienza di “abolitio criminis” non sia stata rilevata dal giudice della cognizione. (In motivazione, la S.C. ha precisato che la revocabilità della sentenza deve invece essere esclusa nella diversa ipotesi in cui, in assenza di interventi del legislatore, si verifichi un mutamento dell’interpretazione giurisprudenziale di una disposizione rimasta invariata, in quanto tale mutamento – anche se sancito dalle Sezioni Unite della Corte di cassazione – non determina alcun effetto abrogativo della disposizione interpretata). (Rigetta, Trib. Bergamo, 04/07/2014)>> (Cass. pen. Sez. Unite, 29/10/2015, n. 26259 (rv. 266872) dep 23 06 2016 )
REMISSIONE TACITA DELLA QUERELA (SS UU)
Questione:« Se configuri remissione tacita di querela la mancata comparizione alla udienza dibattimentale, sia davanti al giudice di pace sia davanti al tribunale ordinario, del querelante previamente ed espressamente avvisato dal giudice che l’eventuale sua assenza sarà interpretata come fatto incompatibile con la volontà di persistere nella querela».Risposta: «affermativa». Cass., Sez. Un., u.p. 23 giugno 2016, Pres. Canzio, Rel. Conti, Ric. P.G. c. Pastore (informazione provvisoria)
AGGRAVANTE DELL’AVERE AGITO CON CRUDELTÀ È COMPATIBILE CON IL DOLO D’IMPETO (SS UU)
Questione:« Se la circostanza aggravante dell’avere agito con crudeltà verso le persone sia compatibile col dolo d’impeto».Secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito si è data risposta: «affermativa». Cass., Sez. Un., u.p. 23 giugno 2016, Pres. Canzio, Rel. Blaiotta, Ric. P.G. c. Del Vecchio (informazione provvisoria)
REATO CONTINUATO E RECIDIVA DICHIARATA EQUIVALENTE (SS UU)
Questione: « Se, in tema di reato continuato, l’aumento di pena non inferiore ad un terzo di quella stabilita per il reato più grave, previsto dall’art. 81, quarto comma, cod. pen. nei confronti dei soggetti ai quali è stata “applicata” la recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen., operi anche quando la recidiva stessa sia ritenuta dal giudice equivalente alle circostanze attenuanti». Risposta: «affermativa». (Cass., Sez. Un., u.p. 23 giugno 2016, Pres. Canzio, Rel. Ramacci, Ric. P.G. c. Filosofi (informazione provvisoria)
RESPONSABILITÀ MEDICA (Omessa visita del sanitario e decesso del paziente)
Medico imputato ex 586 (morte come conseguenza di altro delitto ) e 328 c.p. : se è indimostrato che un ricovero antecedente potesse efficacemente contrastare il decorso patologico ed evitare l’evento morte, non c’è reato; il 586 non sussiste perché << Nel caso di specie, parte ricorrente ha ravvisato profili di penale responsabilità nel rifiuto di procedere alla visita domiciliare, ad essi ricollegando sic et simpliciter il decesso del paziente quale evento non voluto, omettendo però di indicare in base a quali elementi di prova tale diversa qualificazione della condotta reintroducesse quel nesso eziologico escluso in sede di merito>>. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 26095/16; depositata il 23 giugno)
CONCORSO DI PERSONE NEL REATO
L’ esecuzione di un sopralluogo nella sede di esecuzione del reato, può radicare una fattispecie tentata plurisoggettiva (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 25846/16; depositata il 22 giugno)
RESTITUZIONE NEL TERMINE
Negata se sussiste elezione di domicilio e nomina di un difensore. << Al riguardo, è stato affermato che non ha diritto alla restituzione nel termine per l’impugnazione della sentenza l’imputato contumace che abbia nominato un difensore di fiducia ed eletto domicilio presso il medesimo, quando il mandato difensivo sia stato effettivamente esercitato e la notifica degli atti sia regolarmente avvenuta presso il domicilio eletto, dovendosi ritenere, in assenza di specifiche allegazioni contrarie, che il condannato “in absentia” abbia avuto effettiva conoscenza del procedimento e del relativo esito decisorio (Sez. 6, n. 22247 del 04/02/2011, Tanzi, Rv. 250054); inoltre, in presenza di una rituale elezione di domicilio, presso la quale siano state regolarmente effettuate le prescritte notifiche, deve presumersi, in difetto di specifici elementi indicativi del contrario, che vi sia stata “effettiva conoscenza del procedimento o del provvedimento” e non sussista, quindi, il diritto alla restituzione nei termini per l’impugnazione della sentenza contumaciale, previsto dall’art. 175 c.p.p., comma 2, (Principio affermato, nella specie, con riguardo ad un caso in cui la notifica al domicilio eletto era stata effettuata ai sensi dell’art. 157 c.p.p., comma 8, e si era perfezionata per “compiuta giacenza” del plico presso l’ufficio postale) (Sez. 5, n. 32616 del 13/04/2007, Cialei, Rv. 236965).>>. Non importa se poi , successivamente , il difensore nominato ha rinunziato al mandato e gli è stato nominato un difensore d’ufficio. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 25837/16; depositata il 22 giugno)
DELITTO DI GARLASCO DEFINITO
Alberto Stasi condannato in via definitiva . Alcuni indizi esistenti prima della sentenza della Cassazione rescindente del 2013 , che erano stati sviliti dalle sentenze di assoluzione , unitamente a quelli maturati con la rinnovazione dell’istruttoria in appello nel 2014 , hanno chiuso un quadro probatorio abbastanza corposo : le tracce sul sapone e quelle sui pedali della bici sono gli indizi che precedono gli altri . Cass. pen., sez. V, dep 21 giugno 2016 (ud. 12 dicembre 2015), n. 25799, Pres. Fumo, Rel. Pezzullo
DIFFAMAZIONE ON LINE
Su un sito viene postata una notizia di cronaca giudiziaria inizialmente vera . Poi però , dopo qualche tempo , sopravviene un provvedimento di archiviazione: occorre dargli lo stesso risalto e con le stesse modalità altrimenti è diffamazione (leggasi su http://www.dirittoegiustizia.it/news/8/0000081751/Il_mancato_aggiornamento_della_notizia_di_cronaca_giudiziaria_superata_da_provvedimento_di_archiviazione_o_assoluzione_e_diffamazione_aggravata.html?cnt=52 )(Tribunale di Genova, sez. I Penale, sentenza n. 3582/16; depositata il 20 giugno)
INVESTIGAZIONI DIFENSIVE
Non può esservi delegato il praticante avvocato, nominato sostituto del difensore. (Cass. pen., Sez. III, 16 settembre 2015 (dep. 20 giugno 2016), n. 25431)
OMESSA NOTIFICAZIONE ALL’IMPUTATO
Confermato trattasi di nullità assoluta , anche se l’imputato, cui era stata omessa la notifica dell’udienza di appello, prima dell’udienza stessa aveva nominato difensore di fiducia , dimostrando di aver avuto conoscenza , aliunde, della data dell’udienza .(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 25299/16; depositata il 17 giugno)
LETTURE PER IMPOSSIBILITA’ SOPRAVVENUTA
Confermato orientamento che esige ricerche approfondite : <<E difatti, il rispetto dell’art. 111 Cost., oltre che dell’art. 6 CEDU, esige che l’irreperibilità di un soggetto non possa essere ritenuta solo sulla base di una verifica burocratica o di routine, che prenda semplicemente atto del difetto di notificazione o che si limiti alle risultanze anagrafiche, ma debba conseguire ad un rigoroso accertamento che abbia comportato l’adempimento, da parte del giudice, dell’obbligo di fare tutto quanto in suo potere per reperire il dichiarante (Sez. U, n. 36747 del 28 maggio 2003, Torcasio; Sez. 6, n. 18150 del 19 febbraio 2003, Rv. 225250; Sez. 2, n. 43331 del 18 ottobre 2007, Poltronieri; Sez. 3, n. 25979 del 23 aprile 2009, Rv.243956; Sez. 2, n. 22358 del 27 maggio 2010, Spinella, Rv. 247434).>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 25257/16; depositata il 17 giugno)
Nello stesso senso vedasi anche sotto Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 14243/16; depositata l’8 aprile
CORRELAZIONE TRA IMPUTAZIONE E CONDANNA
In un caso in cui veniva contestata la circonvenzione di persona incapace , nella condanna mutata in truffa , la Corte ha affermato non esserci nessuna violazione alle regole ex art. 518 e ss. C.p.p. , e ciò in linea con gli insegnamenti dei Giudici Europei : <<La giurisprudenza di legittimità ha, in breve tempo, maturato una visione complessa del diritto individuale di difesa potenzialmente leso dalla riqualificazione (in coerenza, peraltro, con le indicazioni provenienti dalla Corte di Strasburgo da ultimo nel caso Varela Geis v. Spagna del 5.3.1313) in base alla quale la entità della lesione deve esser verificata in concreto, attraverso la analisi di una serie di indicatori individuati nella prevedibilità della riqualificazione nella effettiva possibilità di reazione al nuovo inquadramento e nelle eventuali conseguenze sfavorevoli da esso scaturenti in materia di trattamento sanzionatorio e di computo dei termini di prescrizione (Cass. sez.. 6, n. 7195 dell’ 8.2.2013,Rv.254720) Il percorso interpretativo intrapreso ha condotto a distinguere i casi in cui il diritto all’impugnazione esaurisce la pretesa al contraddittorio ed i casi in cui l’intervento giudiziale incide in modo più profondo sul diritto di difesa, in quanto l’intervento di rilettura del fatto, che connota la riqualifica, si dimostra idoneo ad incidere sulle strategie difensive. In tal caso la lesione del diritto di difesa impone una reintegra più incisiva, coerente con la profondità della infrazione; all’imputato deve essere assicurata la possibilità di reagire all’accusa attraverso una conformazione delle strategie difensive coerenti con la nuova dimensione giuridica dell’imputazione. Dunque non è possibile individuare un rimedio unico alla lesione da riqualifica, dovendosi analizzare in concreto l’entità della infrazione e la sufficienza dell’impugnazione a reintegrare il diritto leso>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 25287/16; depositata il 17 giugno)
RECLAMO EX ART. 35 TER O.P.
Il rimedio è attivabile anche se non più attuale : caso in cui il detenuto sia stato trasferito ad altro istituto penitenziario dove si rispetta la superficie di tre mq (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 25180/16; depositata il 16 giugno)
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE A CARICO DELL’AVVOCATO (SENTENZA CEDU)
Decisione che si pone in contrasto con due precedenti (casi Cevat Ozel e Karabeyoglu c. Turchia): per i Giudici Europei è lecito intercettare la telefonata tra un avvocato ed il suo cliente utilizzandola poi a fini disciplinari , sempreché sia tutelato il diritto di difesa del legale. Corte CEDU, sez. V, caso Versini-Campinchi e Crasnianski c. Francia
DAL CNF UN ESORTAZIONE AD OMOGENEIZZARE A LIVELLO NAZIONALE LE TARIFFE PER GLI AVVOCATI NEL GRATUITO PATROCINIO E DIFESA D’UFFICIO – IL SOTWARE DI CALCOLO
Con la Circolare n. 3 –C – 2016, dell’8 giugno 2016, il CNF sollecita tutti i fori affinché adottino parcelle standardizzate per la liquidazione dell’onorario nelle procedure di gratuito patrocinio e di difesa d’ufficio . Con il risultato di velocizzare ogni procedura di liquidazione (la richiesta presentata in udienza) .Qui il link per visualizzarla http://www.consiglionazionaleforense.it/documents/20182/69024/CIRC.+3-C-2016+PROTOCOLLO+LIQUIDAZIONE+STANDARD+ONORARI/5084d197-dcf0-4cbc-9b3b-906e91bcce93
Qui sotto invece il link , sempre estrapolabile dal sito del Csm , ove si può fruire di un software che aiuta a redigere l’istanza di liquidazione dei compensi per difesa d’ufficio e gratuito patrocinio , basandosi sui parametri così come evidenziati nel protocollo
http://www.consiglionazionaleforense.it/web/cnf/calcolo-istanza-pss
REATI INFORMATICI ( “cash trapping” : aggancio di banconote dall’interno del bancomat )
E’ furto aggravato ex art. 625 comma 8-ter nell’ipotesi del furto tramite l’alterazione del meccanismo di erogazione delle banconote presso uno sportello bancomat; e integra anche il reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quinquies), e di utilizzo indebito delle carte di credito ex D.Lgs. n. 231 del 2007, art. 55, comma 9 (Corte di Cassazione, sez. Penale, sentenza n. 23604/16; depositata il 7 giugno)
LEGGE BALDUZZI E DIRITTO INTERTEMPORALE
L’intervenuta parziale “abolitio criminis”, realizzata dall’art.3 legge n.189 del 2012 in relazione alle ipotesi di omicidio e lesioni colpose connotate da colpa lieve, comporta che, nei procedimenti relativi a tali reati, pendenti in sede di merito alla data di entrata in vigore della novella, il giudice, in applicazione dell’art.2, comma secondo, cod.pen., deve procedere d’ufficio all’accertamento del grado della colpa, in particolare verificando se la condotta del sanitario poteva dirsi aderente ad accreditate linee guida. (Annulla con rinvio, App. Genova, 18/05/2015)Cass. pen., sez. IV, 11 maggio 2016 (dep. 6 giugno 2016), n. 23283,
DIFFAMAZIONE
Accusa il collega (avvocato di controparte) di imbrogli: l’esimente ex 598 non può essere invocata per le accuse calunniose, giurisprudenza pacifica (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 23601/16; depositata il 7 giugno).
CORRUZIONE EX ART. 319 C.P. TRAFFICO D’INFLUENZE ILLECITE e TURBATIVA D’ASTA
Un parlamentare, imputato di concorso in corruzione e turbativa d’asta viene assolto in primo grado ma condannato in appello perché si sarebbe adoperato per far confluire degli appalti verso un gruppo imprenditoriale , dietro la promessa di € 200.000,00 , ma la Corte annulla senza rinvio perché il fatto non sussiste in quanto <<Il delitto di corruzione appartiene alla categoria dei reati propri funzionali il cui elemento tipico è che l’atto o il comportamento oggetto del mercimonio rientri nelle competenze o nella sfera di influenza dell’ufficio al quale appartiene il soggetto corrotto, occorrendo che siano espressione diretta o indiretta, della pubblica funzione esercitata da quest’ultimo. Ne discende che non si configura il delitto di corruzione passiva nel caso in cui l’intervento del P.U., in esecuzione dell’accordo illecito, non comporti l’attivazione di poteri istituzionali propri del suo ufficio o non sia a questi ricollegabile, essendo destinato ad incidere nella sfera di attribuzioni di pubblici ufficiali terzi rispetto ai quali il soggetto agente è assolutamente carente di potere funzionale. Dunque, per la configurabilità del reato di corruzione propria non è determinante che il fatto contrario ai doveri d’ufficio sia ricompreso nell’ambito delle specifiche mansioni del P.U. o dell’incaricato di pubblico servizio, essendo necessario e sufficiente che si tratti di un atto rientrante nelle competenze dell’ufficio cui il soggetto appartiene ed in relazione al quale egli eserciti o possa esercitare, una qualche forma di ingerenza, sia pure di mero fatto.Ai fini della configurabilità del reato di corruzione propria, non è determinante il fatto che l’atto d’ufficio o contrario ai doveri d’ufficio sia ricompreso nell’ambito delle specifiche mansioni del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, ma è necessario e sufficiente che si tratti di un atto rientrante nelle competenze dell’ufficio cui il soggetto appartiene ed in relazione al quale egli eserciti, o possa esercitare, una qualche forma di ingerenza, sia pure di mero fatto. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto viziata la motivazione della sentenza che aveva ricondotto al reato di corruzione la condotta dell’imputato il quale, nella qualità di parlamentare della Repubblica e di leader di partito in sede locale, dietro la promessa di un compenso in denaro, aveva fornito informazioni privilegiate relative a tre gare di appalto, in relazione alle quali non svolgeva alcun ruolo, e si era impegnato ad esercitare pressioni al fine di assicurarne l’aggiudicazione alle società riconducibili al proprio dante causa)>> << Simili condotte potranno rientrare nel paradigma del “traffico di influenze illecite” di cui all’art. 346 bis c.p. sempre che ne sussistono i presupposti di legge; all’epoca dei fatti, però, non ancora previsto dal nostro ordinamento come reato, poichè introdotto dalla L. 6 novembre 2012, n. 190.>>.
Inoltre viene anche annullato senza rinvio il capo sulla turbativa d’asta perché l’imputato non ha commesso il fatto in quanto il suo “intervento” è avvenuto a cose già fatte . (Cass. pen., Sez. VI, 26 febbraio 2016, n. 23355, dep 06 06 2016)
IMPUGNAZIONI
Deve rinnovarsi la prova in appello anche nel caso di impugnazione della sentenza assolutoria della sola parte civile (prime applicazioni del principio enucleato dalle SS UU )(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 23022/16; depositata il 31 maggio)
NULLITA’ DELLA SENTENZA
E’ nulla la sentenza senza la sottoscrizione del Presidente del Collegio, ma è nullità relativa e non travolge il giudizio, comporta la regressione al momento in cui si è verificata , cioè alla camera di consiglio (ai sensi del 185 co. III° c.p.p.) : <<Ritornato nella fase post-dibattimentale, il processo riprenderà quindi il suo corso ai sensi dell’art. 548 c.p.p., mediante un nuovo deposito in cancelleria della sentenza (vedasi. sez. 3, 16.1.1997, Di Marco; sez. 5, 11.3.1999, PM in proc. Vivallos).Nello stesso senso si è condivisibilmente espressa questa Corte di legittimità (sez. 2, n. 43788 frl 9.12.2010, Franzè, rv. 249223; (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 22719/16; depositata il 30 maggio)>> (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 22719/16; depositata il 30 maggio)
656 C.P.P. COSTITUZIONALMENTE ILLEGITTIMO (in riferimento alla possibilità negata di sospendere l’ordine di esecuzione per il furto con strappo) .
E’ l’esito di Corte cost. sent. 6 aprile 2016 (dep. 1° giugno 2016), n. 125, Pres. Grossi, Rel. Lattanzi
FALSO VALUTATIVO NELLE FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI (SS UU)
Depositate le motivazioni della sentenza che afferma la rilevanza del falso valutativo (Corte di Cassazione, sez. Unite Penali, sentenza n. 22474/16; depositata il 27 maggio)
RICORSO IN CASSAZIONE INAMMISSIBILE E PRESCRIZIONE (SS UU)
La questione: «Se, in presenza di un ricorso per cassazione “cumulativo” riguardante plurimi ed autonomi capi di imputazione, per i quali sia sopravvenuto il decorso dei termini di prescrizione dopo la pronuncia della sentenza di appello, l’ammissibilità del ricorso con riguardo ad uno o più capi, con conseguente declaratoria di estinzione dei reati per prescrizione, comporti l’estinzione per prescrizione anche degli altri reati di cui ai distinti ed autonomi capi per i quali, viceversa, il ricorso risulti inammissibile». Risposta : « Negativa. L’operatività della prescrizione è preclusa per i reati in ordine ai quali il ricorso per cassazione risulti inammissibile». Cass., Sez. Un., u.p. 27 maggio 2016, Pres. Canzio, Rel. Cammino, Ric. Aiello (informazione provvisoria)
RIPRESA DEL TERMINE PER LA DECADENZA DELLA CUSTODIA CAUTELARE SOSPESO NELLE MORE DEL DEPOSITO DELLA SENTENZA (SS UU)
Questione« Se, disposta la sospensione dei termini di custodia cautelare nella fase del giudizio ex art. 304, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., durante la pendenza dei termini previsti dall’art. 544, commi 2 e 3, debba farsi riferimento, ai fini della ripresa della decorrenza dei termini di fase, alla scadenza del termine stabilito dalla legge o determinato dal giudice per il deposito della sentenza, ovvero alla diversa, antecedente, data in cui la sentenza sia stata effettivamente depositata». Risposta : «I termini di fase riprendono a decorrere dalla scadenza del termine stabilito dalla legge o determinato dal giudice per il deposito della sentenza». (Cass., Sez. Un., c.c. 25 maggio 2016, Pres. Canzio, Rel. Diotallevi, Ric. P.m. contro Cozzolino (informazione provvisoria))
DOLO NEL REATO DI FALSO NEL GRATUITO PATROCINIO
Ammessa al patrocinio sulla base di un reddito inferiore al limite e rifacendosi ad un calcolo contenuto nel modello isee , ma viene accertato un reddito diverso , quindi condannata in appello. Ricorre in Cassazione , che accoglie il ricorso perché <<Da un lato il reddito di cui si discute non era ostativo alla ammissione della ricorrente al patrocinio a spese dello Stato. Dall’altro era stato rilasciato un certificato ISEE a cura del patronato >> ed a cui l’istante si è riferita; per questo la Cassazione annulla con rinvio perché è stato giustamente prospettato un dubbio sul dolo , seppur generico, del reato di falso (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 21577/16; depositata il 24 maggio).
STUPEFACENTI COLTIVAZIONE PER USO PERSONALE (Corte Costituzionale salva l’art. 75 TULS)
Infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 75 d.p.r. 309/90 nella parte in cui non annovera la coltivazione per uso personale tra le condotte passibili di mera sanzione amministrativa : “E’ infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 75, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (“Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”), nella parte in cui non include tra le condotte punibili con sole sanzioni amministrative, ove finalizzate in via esclusiva all’uso personale della sostanza stupefacente, anche la coltivazione di piante di cannabis, sollevata in riferimento agli artt. 3, 13, comma 2, 25, comma 2, e 27, comma 3, Cost.” (Corte cost., Sent., (ud. 09-03-2016) 20-05-2016, n. 109)
DOLO NELLA RICETTAZIONE DI UN AUTO (da escludersi se imputato tossicodipendente trovato a dormirci dentro)
Annullata senza rinvio condanna per ricettazione perché fatto non costituisce reato per difetto elemento soggettivo : rimasta inascoltata , anche in appello, la tesi difensiva , che invece trova dimora in cassazione, ossia il ragazzo straniero immigrato e tossicodipendente ha instaurato con la res un rapporto detentivo che sconosceva il fine di trarne un profitto e la consapevolezza della sua illecita provenienza ( auto rinvenuta con delle siringhe al suo interno e in condizioni generali pessime ) (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 20787/16; depositata il 19 maggio)
IMPUTATO DETENUTO NULLITA’ DELLA NOTIFICA (ESCLUSIONE)
Pronuncia che si schiera a favore di un orientamento “restrittivo” (ma è prevalente l’altro) che impone al detenuto di comunicare all’Autorità procedente lo status detentionis , per cui nella fattispecie i giudici di appello hanno ignorato volutamente che era detenuto (perché risultava dagli atti) ; oltretutto egli aveva eletto domicilio presso il difensore di fiducia che era regolarmente presente , e per una questione di “affidamento” non poteva darsi luogo alla dichiarazione di nullità . (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 20701/16; depositata il 18 maggio)
Contra da ultimo Cass. pen. Sez. II, 10/02/2016, n. 8098 (rv. 266217) e Cass. pen. Sez. VI, 10/12/2013, n. 2300 (rv. 258246)
STALKING
Assedia una prostituta , sia pure al fine di sottrarla alla prostituzione , ma è comunque stalking (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 20711/16;depositata il 18 maggio)
STALKING ED ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI
I due reati concorrono : <<Il delitto di atti persecutori, avendo oggetto giuridico diverso, può concorrere con quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in cui restano assorbiti solo quei fatti che, pur costituendo astrattamente di per sè reato, rappresentino elementi costitutivi o circostanze aggravanti di esso e non anche quelli che eccedano tali limiti, dando vita a responsabilità autonoma e concorrente.>> (Annulla in parte con rinvio, App. Milano, 27/03/2015) Cass. pen. Sez. V, Sent., ud. 29-01-2016 dep 18-05-2016, n. 20696
DICHIARAZIONE DI CONTUMACIA (ante disciplina transitoria)
Va notificata , in quel periodo temporale intercorrente tra la modifica normativa e l’adozione della disciplina transitoria , la sentenza contumaciale , anche se non dovuta ad assenza incolpevole . (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 20485/16; depositata il 17 maggio)
TRUFFA
L’avvocato tace alla sua assistita quali siano gli effetti del gratuito patrocinio e per questo viene condannato. (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 20186/16; depositata il 16 maggio)
ERGASTOLO E PRESCRIZIONE (SS UU)
I delitti puniti con l’ergastolo , anche prima del 2005 (data entrata in vigore Legge Ex Cirielli) , sono imprescrittibili . (Cass. Pen., Sez. Un., 12 maggio 2016, n. 19756, Pres. Santacroce, Rel. Vecchio, Ric. Trubia)
TESTIMONIANZA VALUTAZIONE FRAZIONATA
Quando l’episodio non è unico ed avvenuto in unico contesto temporale , si può avere una valutazione frazionata (fattispecie relativa a violenza sessuale a danno di minore) (Corte di Cassazione, sez. III Pen., sentenza n. 19495/16; depositata l’11 maggio)
REATI FALLIMENTARI
Anche i sindaci sono responsabili, alla stregua dell’art. 40, comma 2, c.p: <<Pertanto, sussiste la responsabilità, a titolo di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, del componente del collegio sindacale qualora sussistano puntuali elementi sintomatici, dotati del necessario spessore indiziario, in forza dei quali l’omissione del potere di controllo – e, pertanto l’inadempimento dei poteri- doveri di vigilanza il cui esercizio sarebbe valso ad impedire le condotte distrattive degli amministratori – esorbiti dalla dimensione meramente colposa per assurgere al rango di elemento dimostrativo di dolosa partecipazione, sia pure nella forma del dolo eventuale, per consapevole accettazione del rischio che l’omesso controllo avrebbe potuto consentire la commissione di illiceità da parte degli amministratori (Cass., Sez. 5, n. 26399 del 05/03/2014 – dep. 18/06/2014, Zandano, Rv. 260215) >>(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 19470/16; depositata il 10 maggio)
EVASIONE – PARTICOLARE TENUITA’ DEL FATTO
Ribadito che per abitazione deve intendersi qualsiasi luogo di stretta pertinenza , quindi no aree condominiali cortili etc..Ok all’applicazione dell’art. 131 bis nel giudizio di Cassazione (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 19126/16; depositata il 9 maggio)
PATTEGGIAMENTO E PRESCRIZIONE (SS UU)
La richiesta di applicazione della pena non integra rinuncia espressa alla prescrizione del reato già verificatasi. (Corte di Cassazione, sez. Unite Penali, sentenza n. 18953/16; depositata il 6 maggio)
PUBBLICAZIONE SENTENZA DI CONDANNA
Imputato si lamenta del fatto che la pubblicazione della sentenza sulla stampa (ordinatagli nel suo processo) è stata sostituita, giusta modifica dell’art 36 c.p., dalla pubblicazione sul sito del Ministero di Giustizia : ma quest’ultima è applicazione maggiormente afflittiva (perché in grado di raggiungere più destinatari) , quindi ex art. 2 comma 4 c.p., si accontenti di quella sulla stampa. (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 18728/16; depositata il 5 maggio)
IMPUGNAZIONE INOLTRATA A MEZZO PEC (inammissibilità)
Propone a mezzo pec ricorso in Cassazione per reagire ad una illegittima revoca dell’ammissione al gratuito patrocinio , ma il ricorso viene dichiarato inammissibile (il deposito cartaceo essendo tardivo) (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 18823/16; depositata il 5 maggio)
(ma vedasi la sezione Contributi, ove si opina in senso assolutamente contrario )
FISSAZIONE UDIENZA A MEZZO PEC
La Pec del difensore è sbagliata , quindi nullità assoluta(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 18519/16; depositata il 4 maggio)
CONCORSO DI PERSONE E CONNIV ENZA NON PUNIBILE
Affitta una a casa a proprio nome ma il di lui padre ci tiene della droga : anche se ne era a conoscenza ciò non vale a farlo presumere concorrente nel reato.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 18499/16; depositata il 4 maggio)
FATTO NON PIU’PREVISTO DALLA LEGGE COME REATO (niente sanzioni civili)
Abrogato, nelle more dell’impugnazione, il reato ex 485 c.p., la Cassazione annulla senza rinvio , e alla parte civile non spetta nulla.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 18478/16; depositata il 3 maggio)
Nello stesso senso , vedasi , più recentemente (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 19516/16; depositata l’11 maggio) a proposito dell’abolizione dell’ingiuria.
STATO DI NECESSITÀ NEL FURTO DI GENERI ALIMENTARI AL SUPERMERCATO
Sembra innovativa questa sentenza, peraltro molto sinteticamente motivata, che ha riconosciuto l’esimente in questione ad un soggetto privo di un tetto e di una fonte di reddito , che ha rubato per fame (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 18248/16; depositata il 2 maggio)
DIRITTO ALL’ASSISTENZA LINGUISTICA
Mancata nomina di un interprete a un soggetto che non comprendeva la lingua italiana : è nullità a regime intermedio che deve essere rilevata dalle parti se sono presenti e comunque entro il termine all’uopo stabilito : la richiesta di rito abbreviato funge da sanatoria della relativa nullità . (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 17410/16; depositata il 28 aprile)
L’AVVOCATO NON CASSAZIONISTA PUÒ NOMINARE UN SOSTITUTO CASSAZIONISTA CHE PUO’ SOTTOSCRIVERE IL RICORSO IN CASSAZIONE (SS UU)
Questione posta : «Se sia ammissibile il ricorso per cassazione proposto da avvocato iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione, nominato quale sostituto dal difensore dell’imputato, di fiducia o di ufficio, non cassazionista». La soluzione data al quesito è stata “affermativa”. Cass., Sez. Un., c.c. 28 aprile 2016, Pres. Canzio, Rel. Rotundo, Ric. Taysir e Cass., Sez. Un., c.c. 28 aprile 2016, Pres. Canzio, Rel. Rotundo, Ric. Ahmed (informazione provvisoria)
Dep. la motivazione (Cass. pen., Sez. unite, 28 aprile 2016 (dep. 29 settembre 2016), n. 40518)
IN CASO DI INDISPONIBILITA’ DEL BRACCIALETTO ELETTRONICO (SS UU)
Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 28 aprile 2016, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione: «Se il giudice, investito di una richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con c.d. “braccialetto elettronico”, o di sostituzione della custodia in carcere con la predetta misura, in caso di indisponibilità di tale dispositivo elettronico, debba applicare la misura più grave della custodia in carcere ovvero quella meno grave degli arresti domiciliari». Secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito si è data la seguente risposta: «Il giudice, escluso ogni automatismo nei criteri di scelta delle misure, qualora abbia accertato l’indisponibilità del suddetto dispositivo elettronico, deve valutare, ai fini dell’applicazione o della sostituzione della misura coercitiva, la specifica idoneità, adeguatezza e proporzionalità di ciascuna di esse in relazione alle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto». Cass., Sez. Un., c.c. 28 aprile 2016, Pres. Canzio, Rel. Piccialli, Ric. Lovisi (informazione provvisoria)
REQUISITI DELL’IMPUTAZIONE (vale il decreto citazione a giudizio non l’avviso ex 415 bis)
<<La genericità del capo di imputazione che vizia il decreto di citazione a giudizio rendendolo nullo ai sensi dell’art. 552 c.p.p., comma 2, non può essere desunta dal confronto con il fatto descritto nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Non sono omogenei i termini di paragone, nè una simile conclusione è avallata dal testo dell’art. 552 codice di rito. Qui (decreto di citazione diretta a giudizio) il fatto deve essere enunciato in “forma chiara e precisa”; lì (avviso di conclusione delle indagini preliminari) deve essere solo sommariamente enunciato>>. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 17181/16; depositata il 27 aprile)
INTERCETTAZIONI DA REMOTO (CAPTATORE INFORMATICO C.D. TROJAN) SS UU
Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 28 aprile 2016, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione:«Se – anche nei luoghi di privata dimora ex art. 614 cod. pen., pure non singolarmente individuati e anche se ivi non si stia svolgendo l’attività criminosa – sia consentita l’intercettazione di conversazioni o comunicazioni tra presenti, mediante l’installazione di un “captatore informatico” in dispositivi elettronici portatili (ad es., personal computer, tablet, smartphone ecc.). »Secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito si è data la seguente risposta: «Affermativa, limitatamente a procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata, anche terroristica (a norma dell’art. 13 d.l. n. 152 del 1991), intendendosi per tali quelli elencati nell’art. 51, commi 3-bis e 3-quater, cod. proc. pen., nonché quelli comunque facenti capo a un’associazione per delinquere, con esclusione del mero concorso di persone nel reato».( Cass., Sez. Un., c.c. 28 aprile 2016, Pres. Canzio, Rel. Romis, Ric. Scurato (informazione provvisoria)
RINNOVAZIONE DELL’ISTRUTTORIA DIBATTIMENTALE IN APPELLO IN CASO DI SENTENZA ASSOLUTORIA RIFORMATA : PER LE SS UU E’ NECESSARIA
Dal servizio novità della Corte Suprema di cassazione « Il giudice di appello, qualora ritenga di riformare nel senso dell’affermazione di responsabilità dell’imputato la sentenza di proscioglimento di primo grado, sulla base di una diversa valutazione della prova dichiarativa ritenuta decisiva dal primo giudice, deve disporre la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale mediante l’esame dei soggetti che hanno reso le relative dichiarazioni; e ciò in ragione di una interpretazione convenzionalmente orientata (ex art. 6, par. 3, lett. d, CEDU) dell’art. 603 cod. proc. pen. La sentenza del giudice di appello che, in riforma di quella di proscioglimento di primo grado, affermi la responsabilità dell’imputato sulla base di una diversa valutazione della prova dichiarativa, ritenuta decisiva, senza avere proceduto alla rinnovazione dell’istruzione dibattimentale, è affetta da vizio di motivazione deducibile dal ricorrente a norma dell’art. 606, comma 1, lett. e), cod. proc. pen., in quanto la condanna contrasta, in tal caso, con la regola di giudizio “al di là di ogni ragionevole dubbio” di cui all’art. 533, comma 1, cod. proc. pen. Gli stessi principi trovano applicazione nel caso di riforma della sentenza di proscioglimento di primo grado sull’appello promosso dalla parte civile». Cass., Sez. Un., u.p. 28 aprile 2016, Pres. Canzio, Rel. Conti, Ric. Dasgupta (informazione provvisoria)
DOLO EVENTUALE COLPA COSCIENTE PRETERINTENZIONE ATTENUANTE DELLA PROVOCAZIONE
Due ragazzi si appartano in un luogo con la propria auto per stare un po’ in intimità, ma subiscono la rapina di un cellulare da parte di due motociclisti (con l’appoggio di altri due , sempre in moto , che facevano da palo); dopo qualche ora scorgono ad un incrocio la coppia in moto che ha fatto da palo , il ragazzo al volante fa retromarcia e ingaggia un inseguimento furibondo che culmina con un violento urto tra i due mezzi che cagiona la morte dei due centauri: non è preterintenzione , né colpa cosciente , ma omicidio volontario con dolo eventuale ; gli va (solo) riconosciuta l’attenuante della provocazione !(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 16585/16; depositata il 21 aprile)
NULLITA’ AVVISO UDIENZA CONVALIDA (impugnabilità e ripercussioni sulla misura cautelare)
<<L’omesso avviso dell’udienza di convalida del fermo al difensore di ufficio integra una nullità assoluta ai sensi degli artt. 178, comma primo lett. c) e 179, comma primo, cod. proc. pen., a nulla rilevando che in udienza sia stato presente un sostituto nominato ex art. 97, comma quarto, cod. proc. pen., ma la mancata impugnazione dell’ordinanza di convalida preclude la rilevabilità del vizio relativo alla costituzione delle parti ed alla invalidità derivata degli atti in essa compiuti. (Fattispecie in cui la Corte, confermando l’ordinanza del Tribunale dell’appello che aveva respinto la richiesta di dichiarare l’inefficacia della misura cautelare disposta all’esito dell’udienza di convalida, ha precisato che l’interessato è tenuto ad impugnare l’ordinanza di convalida del fermo deducendo il vizio relativo alla costituzione delle parti, e, solo dopo aver ottenuto il riconoscimento della nullità, può eccepire l’invalidità dell’interrogatorio e la conseguente inefficacia della misura cautelare applicata. (Rigetta, Trib. lib. Milano, 22/07/2015)>> (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 16587/16; depositata il 21 aprile)
Però in senso contrario vedasi Cass. pen. Sez. V, 13/02/2014, n. 11817 (rv. 262738) <<L’omessa notifica al difensore di fiducia dell’avviso di fissazione dell’udienza di convalida dell’arresto integra una nullità d’ordine generale a regime intermedio, che è sanata qualora né l’indagato né il difensore nominato d’ufficio la eccepiscano tempestivamente>>. (Dichiara inammissibile, Trib. Cagliari, 26/04/2013)
75 BIS 309/1990 E’ COSTITUZIONALMENTE ILLEGITTIMO
Abrogate le speciali misure di prevenzione per i consumatori di sostanze stupefacenti (e la fattispecie che incriminava le relative violazioni) Corte cost., sent. 20 aprile 2016 (dep. 6 maggio 2016), n. 94, Pres. Grossi, Rel. Cartabia
ASSENZA DEL DETENUTO ALL’UDIENZA ( la richiesta di presenza, come la rinuncia, hanno effetto anche per le udienze successive sino a manifestazione di volontà contraria )
Confermato orientamento consolidato << la rinuncia a comparire all’udienza da parte del detenuto – a seguito della quale l’imputato è legittimamente considerato assente e, come tale, rappresentato dal difensore – produce i suoi effetti non solo per l’udienza in relazione alla quale essa è formulata ma anche per quelle successive, fissate a seguito di rinvio a udienza fissa, fino a quando egli non manifesti la volontà di essere tradotto (cass. N. 2327 del 1998 Rv. 210369, N. 74 del 2000 Rv. 215500, N. 36609 del 2010 Rv. 248433, N. 27974/2014 rv. 261567) e 2) che la volontà di comparire all’udienza da parte del detenuto – manifestata tempestivamente -produce i suoi effetti non solo in relazione all’udienza alla quale essa sia formulata ma anche, qualora non si verifichi una espressa rinuncia, per quelle successive, fissate a seguito di rinvio a udienza fissa, con la conseguenza che, in tal caso, la mancata traduzione del detenuto alla udienza di rinvio determina la nullità assoluta ed insanabile del giudizio camerale e della relativa sentenza(Cass.N. 45392/2013 Rv. 257559)>>.(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 15939/16; depositata il 18 aprile)
PRIVACY ( nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali)
Il Parlamento europeo ha approvato il regolamento in materia di protezione dei dati personali che è immediatamente applicabile senza alcun bisogno di un ulteriore atto di recepimento da parte del diritto interno.
REATI TRIBUTARI all’art. 10 d.lgs. n. 74/2000
Ci sono dei limiti alla responsabilità della c.d. testa di legno (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 15900/16; depositata il 18 aprile)
SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI (lieve entità ex 73 co. 5 TULS)
Anche in caso di ricorso in Cassazione inammissibile si aplica la legge più mite (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 15864/16; depositata il 15 aprile)
TERMINI PER IL RIESAME DOPO ANNULLAMENTO IN CASSAZIONE
Si applica certamente il termine di 10 gg , ma decorrente dalla << ricezione degli atti presentati a norma dell’art. 291 c.p.p., comma 1, nonchè di tutti gli elementi sopravvenuti a favore della persona sottoposta alle indagini.>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 15694/16; depositata il 14 aprile)
ESTENSIONE DEGLI EFFETTI DELL’IMPUGNAZIONE AL COIMPUTATO NON APPELLANTE
L’estensione al coimputato non appellante della prescrizione del reato per effetto della disposizione di cui all’art. 587 cod. proc. pen. si produce soltanto nel caso in cui detta causa estintiva sia maturata precedentemente al passaggio in giudicato della sentenza nei suoi confronti e non anche quando, invece, essa sia maturata in epoca successiva a tale passaggio in giudicato.(Cassazione penale, sez. V, 27/01/2016, ud. 27/01/2016, dep.14/04/2016, n. 15623)
Esiste un contrasto di giurisprudenza, non bastano le SS UU a dirimerlo :
Conforme Cassazione penale, sez. un., 20/12/2012, n. 19054
In senso difforme: Cass. Pen., sez. 03, del 24/01/2013, n. 10223 Cass. Pen., sez. 02, del 12/05/2015, n. 33429
TUTELA DELL’AMBIENTE (poteri del sindaco nelle ordinanze ex 191 D.Lgs. n. 152 del 2006)
Un sindaco adotta una area a provvisoria discarica , ma viene sottoposto a processo e condannato ad un ammenda per gestione abusiva di rifiuti: perché l’ordinanza contingibile ed urgente ex art. 191 T.U. Ambiente deve rispondere a determinati requisiti : << a) una necessità eccezionale ed urgente di tutelare la salute pubblica o l’ambiente, b) la limitazione nel tempo, c) l’inevitabilità del ricorso a forme di gestione straordinaria; mentre ha come requisito di legittimità formale una motivazione adeguata, che renda conto dei presupposti concreti dell’ordinanza stessa. A fronte di tale ordinanza il giudice penale deve verificare se ricorrono i presupposti che legittimano l’esercizio concreto della potestà sindacale, e se sussiste il requisito di legittimità di una motivazione adeguata” (Sez. 3, n. 12692 del 16/10/1998, Schepis, RV. 212181), e ancora che “in tema di smaltimento dei rifiuti, compete al giudice penale il sindacato di legittimità sul potere del Sindaco di emanazione delle ordinanze contingibili ed urgenti ex D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, art. 13, atteso che l’ordinanza di necessità non costituisce un titolo di legittimazione sostitutivo dell’autorizzazione regionale, bensì una causa speciale di giustificazione per quelle attività di smaltimento di rifiuti non autorizzate che diversamente integrerebbero un’ipotesi di reato” (Sez. 3, n. 17414 del 20/01/2005, Manzoni, Rv. 231635).Tanto premesso, nel caso di specie l’adozione dell’ordinanza contingibile ed urgente non rende lecita la realizzazione del sito di stoccaggio, in quanto il giudice di prime cure, con apprezzamento immune da vizi formali e logici, ha disapplicato il provvedimento, sul rilievo che lo stesso fosse stato assunto senza (recte, in contrasto con) i pareri degli organi tecnico-sanitari (nella specie, ASL, che aveva intimato l’immediata chiusura del sito, e ARPAC).>> L’appello che i suoi difensori hanno proposto deve essere convertito in ricorso in Cassazione (le condanne all’ ammenda sono inappellabili) e lo stesso viene dichiarato inammissibile. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 15410/16; depositata il 13 aprile)
FALSA TESTIMONIANZA (dell’acquirente sostanze stupefacenti , confini di applicazione dell’esimente ex 384)
Se un soggetto viene chiamato in giudizio a rendere informazioni sull’acquisto di sostanza stupefacente , occorre vedere se le dichiarazioni veritiere che il soggetto stesso ha taciuto o ha reso diverse, avrebbero potuto nuocere un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell’onore, oppure se potessero scattare nei suoi confronti le misure sanzionatorie previste dall’art. 75 d.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309: nella fattispecie il Giudice di merito aveva affermato che le sanzioni ex art. 75 scattano perché è pacifico che lui abbia acquistato e poi non c’è lesione dell’onore perché il teste in passato già era stato condannato per fatti relativi all’utilizzo di sostanze. (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 14520/16; depositata l’11 aprile)
PARTE CIVILE ( prossimo congiunto deve provare la sua qualità)
Un soggetto straniero muore in un incidente stradale e i prossimi congiunti si costituiscono parte civile sulla base di un’autocertificazione : la costituzione è ammessa ma la domanda nel merito vene rigettata perché una cosa è <<il giudizio delibativo sulla legittimazione ad causam, che il giudice penale svolge all’atto dell’ammissione della costituzione di parte civile, rispetto alla valutazione sulla fondatezza della pretesa risarcitoria la quale, in presenza di richiesta del danno non patrimoniale da uccisione del congiunto, comprende la verifica della sussistenza della relazione parentale tra la parte che agisce per risarcimento e la vittima del reato, senza che la prima valutazione di ammissibilità condizioni e interferisca con la prova della relazione parentale>>.Nel merito la semplice autocertificazione non bastava perché ai fini di quel danno occorreva provare la qualità di congiunto , se vi era convivenza, etc…(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 14768/16; depositata l’11 aprile)
LETTURE DI ATTI PER SOPRAVVENUTA IRRIPETIBILITA’
Annullata una decisione che non aveva seriamente ed approfonditamente accertato l’impossibilità della straniero di essere raggiunto dalla citazione come teste << l’art. 111, comma 5, Cost., evidenzia la necessità che l’impossibilità oggettiva sia accertata, facendo chiaro riferimento a un’attività di verifica del giudice complessa, articolata e argomentata, che impone di vagliare tutte le possibilità di cui si dispone per assicurare la presenza della fonte dichiarativa. Ne consegue che non possono essere ritenuti sufficienti il difetto di notificazione o le risultanze anagrafiche, ma occorrono rigorose e accurate ricerche – se del caso effettuate anche in campo internazionale – tali da consentire di affermare con certezza l’irreperibilità del teste e l’impossibilità del suo esame in contraddittorio.Si tratta, del resto, di un’interpretazione conforme anche alla giurisprudenza comunitaria che ha affermato ripetutamente che, ai fini dell’art. 6, comma 3, lett. d), CEDU, l’autorità giudiziaria deve porre in essere procedure ragionevoli per tentare di identificare la residenza di un testimone importante che l’accusato non ha potuto interrogare, con grave pregiudizio delle sue irrinunciabili prerogative difensive.>>(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 14243/16; depositata l’8 aprile)
Nello stesso senso vedasi anche sopra Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 25257/16; depositata il 17 giugno)
AFFIDAMENTO IN PROVA TERAPEUTICO (anche in base ad un semplice abuso di sostanze)
Annullata ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che aveva dichiarato inammissibile l’stanza di affidamento ex art. 94 TULS ,sulla base dell’accertato (semplice) abuso di sostanze , che non potevano in alcun modo integrare la nozione di “tossicodipendenza”: ma l’inquadramento nosografico è di recente (DSM) cambiato , ergo annullamento (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 14008/16; depositata il 7 aprile).
STUPEFACENTI -SPACCIO CONTINUATO COCAINA- LIEVE ENTITA’
Interessante decisione della Corte di Appello di Venezia , datata 05 04 2016 ,leggibile in http://www.penalecontemporaneo.it/upload/1468398428CApp_Venezia_73co5.pdf dove si affronta la compatibilità dello spaccio continuato di cocaina con la lieve entità .
NOTIFICAZIONI
In caso di morte del difensore domiciliatario occorre notificare direttamente all’imputato: si ha ipotesi di impossibilità di notificazione sopravvenuta all’elezione del domicilio a causa della morte del domiciliatario (v., in relazione al previgente codice di rito, Sez. 6, n. 10495 del 03/07/1987, dep. 08/10/1987, Rv. 176818). (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 13417/16; depositata il 4 aprile)
OMICIDIO DEL CONSEZIENTE E ATTENUANTE DEL PARTICOLARE VALORE MORALE E SOCIALE
Marito pone fine alle sofferenze atroci della moglie, malata di una gravissima malattia degenerativa : gli da un sedativo in dosi elevatissime per farla spirare , non ci riesce , e allora gli infligge una coltellata : non giova né della fattispecie ex art. 579 (omicidio del consenziente) neppure nella forma dubitativa prevista dall’art. 59 c.p., e neanche dell’attenuante sopra indicata . Ma la decisione è stata in dottrina già aspramente criticata , vedasi in www.dirittopenalecontemporaneo.it nota di Serena Santini, contributo del 02 maggio 2016 ( Cass., sez. I, 12.11.2015 dep. 31.3.2016, n.12928, rel. Esposito)
CALUNNIA
La contraddittorietà dati storici offerti dal denunciante può essere prova dell’elemento psicologico della calunnia (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n.13034/16; depositata il 31 marzo)
FALSE INFORMAZIONI AL PM
Non c’è reato se raccolte dalla Polizia Giudiziaria , neppure se nella veste di delegata all’incombente dal P.M. , pena la violazione del divieto di analogia in malam partem (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 12832/16; depositata il 30 marzo)
RIESAME PROPOSTO A MEZZO PEC (non è rituale)
La Cassazione fa un passo indietro in tema di processo telematico , stabilendo che le impugnazioni non possono inviarsi via pec (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 12878/16; depositata il 30 marzo)
(ma vedasi la sezione Contributi, ove si pina in senso assolutamente contrario )
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO (potere di veto del pm)
Se il P.M. ha espresso il suo potere di veto così come risultante dal verbale ed il Giudice ha pronunciato sentenza di non doversi procedere per tenuità del fatto, va disposto annullamento con rinvio al giudice di appello (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 12305/16; depositata il 23 marzo).
STALKING
Invia al datore di lavoro della sua ex delle foto “a luci rosse”: unitamente ad altri elementi che hanno coartato la libertà di spostamento della vittima , configura il delitto di atti persecutori (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 12208/16; depositata il 22 marzo)
GRATUITO PATROCINIO
Si procede per il reato ex 570 : non si computano i redditi del coniuge separato di fatto (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 11902/16; depositata il 21 marzo)
SEXTING (invio di immagini a sfondo sessuale da parte di un minore e da lui autoprodotte: non è reato)
Non sussiste l’ipotesi di cessione di materiale pedopornografico nella condotta di chi trasmette ad altri delle immagini riprese in autoscatto direttamente da un minorenne, senza intervento alcuno di soggetti esterni e dallo stesso cedute in modo volontario. L’art. 600-ter c.p. non disciplina, infatti, un qualsivoglia materiale pornografico minorile ma esclusivamente quel materiale formato attraverso l’utilizzo strumentale dei minori ad opera di terzi: l’impiego, l’utilizzo del minore da parte di un terzo costituisce un elemento costitutivo del reato stesso e una contraria interpretazione integrerebbe una opzione ermeneutica in malam partem.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 11675/16; depositata il 21 marzo)
SOSTITUZIONE DI PERSONA
Soggetto condannato per truffa con sentenza passata in giudicato , viene sottoposto di nuovo a processo per sostituzione di persona, perché nel perpetrare la truffa si era , tra l’altro , spacciato per amministratore della società : è una delle ultime decisioni in cui il concorso formale di reati viene ritenuto compatibile con il ne bis in idem (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 11918/16; depositata il 21 marzo)
sta per intervenire la Corte Costituzionale (vedasi sopra , sentenza n. 200 del 2016)
INTERCETTAZIONI (Riprese video nel box di un autorimessa : è prova atipica)
<<Le videoregistrazioni in luoghi pubblici ovvero aperti o esposti al pubblico eseguite dalla polizia giudiziaria vanno incluse nella categoria delle prove atipiche, soggette alla disciplina dettata dall’art. 189 c.p.p..Quanto invece a quelle eseguite all’interno del domicilio è necessario distinguere se oggetto della captazione siano comportamenti comunicativi o non comunicativi: mentre nel primo caso la disciplina applicabile è quella dettata dagli artt. 266 e ss.c.p.p., nel secondo le operazioni di videoregistrazione non possono essere eseguite, in quanto lesive dell’art. 14 Cost.. Ne consegue che è vietata la loro acquisizione ed utilizzazione e, in quanto prova illecita, non può trovare applicazione la disciplina dettata dal citato art. 189 del codice di rito (Sez. Un., n. 26795 del 28 marzo 2006, Prisco, Rv. 234267-234270)…… Per contro, se l’azione – pur svolgendosi in luoghi di privata dimora – può essere liberamente osservata dagli estranei, senza ricorrere a particolari accorgimenti, il titolare del domicilio non può accampare una pretesa alla riservatezza e le videoregistrazioni a fini investigativi soggiacciono al medesimo regime valevole per le riprese visive in luoghi pubblici o aperti al pubblico>>(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 11419/16; depositata il 17 marzo)
PROCURA SPECIALE NELL’INGIUSTA DETENZIONE
Per la Corte può bastare un <<documento testuale (denominato tra l’altro procura speciale) e in presenza della specifica enunciazione del procedimento riparatorio>> anche se nel corpo non si fa riferimento al procedimento per ingiusta detenzione (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 11647/16; depositata il 18 marzo).
PRESCRIZIONE DEL REATO E TENUITA’ DEL FATTO
Prevale sempre la prima (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 11040/16; depositata il 16 marzo)
AVVISO RICHIESTA ARCHIVIAZIONE PER VIOLENZA DI GENERE (408 CO II BIS C.P.P.) (SS UU)
L’espressione “delitti commessi con violenza alla persona” comprende anche i reati di atti persecutori e di maltrattamenti in famiglia. Il sintagma ‘violenza alla persona’ deve essere inteso alla luce del concetto di violenza di genere, quale risulta dalle relative disposizioni di diritto internazionale recepite e di diritto comunitario. La nozione di violenza sviluppata in ambito internazionale e comunitario è più ampia di quella prevista nel codice penale italiano ed è comprensiva non solo delle aggressioni fisiche ma anche morali o psicologiche. Cass., SS.UU. sent. 29 gennaio 2016 (dep. 16 marzo 2016), n. 10959
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO IN CASSAZIONE
Se il ricorso in Cassazione è inammissibile non può prendersi in considerazione la relativa richiesta (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 10438/16; depositata l’11 marzo)
IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE NEL GIUDIZIO CAMERALE
Rileva anche nel giudizio camerale di appello ex art. 599 c.p.p., a seguito di rito abbreviato svoltosi in primo grado. <<Anche nei procedimenti in camera di consiglio, ove il difensore dell’imputato rappresenti tempestivamente il proprio intendimento ad intervenire in udienza e documenti l’esistenza di un motivo di legittimo impedimento a comparire, il giudice è tenuto a rinviare l’udienza>> (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 10157/16; depositata l’11 marzo)
Conforme da ultimo Cass. pen., Sez. V, 5 aprile 2016 (dep. 29 agosto 2016) n. 35576 e sez. III Penale, sentenza n. 35576/16; depositata il 29 agosto)
TUTELA DELLA PRIVACY : TELECAMERA NASCOSTA IN BAGNO ( ci pensa anche l’art. 660 c.p. )
Dipendente mette una telecamera nascosta nel bagno del Comune per carpire le immagini intime delle colleghe : imputato ai sensi dell’art 615 bis c.p. , il fatto viene riqualificato in sentenza ai sensi dell’art. 610 c.p. , perché il bagno era aperto (anche) al pubblico ; la cassazione lo riqualifica ulteriormente nel 660 c.p. (prescritto) perché , la captazione delle immagini non tendeva a coartare la volontà dell’osservato , cioè era fine a se stessa, quindi difettava un requisito della fattispecie . E così si è passati da “interferenze illecite nella vita privata” a “violenza privata” a “molestie alle persone”. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 10418/16; depositata l’11 marzo)
Vedasi però in senso difforme Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 28174/15; depositata il 2 luglio , nelle news 2015 : configurata la violenza privata , in un caso simile (si trattava di una palestra)
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO (LITISCONSORTE NECESSARIO PROCEDURA OPPOSIZIONE )
L’opposizione al decreto di liquidazione dei compensi va proposta nei confronti del Ministero della Giustizia (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 4719/16; depositata il 10 marzo)
VALUTAZIONE DELLA TESTIONIANZA DEL SOGGETTO AFFETTO DA DISTURBI PSICHICI
Vanno vagliate con un certo rigore e secondo un preciso ordine logico; conferma un orientamento consolidato . Inoltre lo stesso soggetto che aveva disturbi psichici era stato , proprio per questa incapacità, oggetto di un provvedimento di archiviazione: non va sentito come coimputato ex art. 210 , ma come teste assistito ex 197 bis , anche qui giurisprudenza pacifica (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 9953/16; depositata il 10 marzo)
VIOLAZIONE OBBLIGHI ASSISTENZA FAMILIARE (decorrenza della prescrizione)
Sappiamo per giurisprudenza consolidata che quando nell’imputazione non è individuato il termine finale della condotta , ma solo il termine iniziale (anche con riferimento alla data di presentazione della querela ) la prescrizione decorre dalla sentenza di 1 grado o dalla data in cui è stato eseguito l’adempimento ; la peculiarità di questa decisione è che la Corte afferma trattarsi di contestazione aperta, (In Ragusa dal maggio 2005 ad oggi ) mentre il difensore , nei motivi di ricorso, lamenta che trattavasi di contestazione chiusa (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 9880/16; depositata il 9 marzo).
RILEVANZA DELLA NOMINA FIDUCIARIA NEL PATROCINIO A SPESE STATO
La relativa procedura (di ammissione) non può essere definita “incidentale” , rispetto al procedimento di merito cui si riferisce , nel senso che la nomina fiduciaria ivi contenuta spiega i suoi effetti nel procedimento di merito che viene richiamato nell’istanza ; ergo la mancata notificazione al difensore nominato nell’istanza di ammissione al patrocinio , cui non era stato notificato il 415 bis, comporta la regressione del procedimento a quel momento (restituzione atti al PM da parte della Corte di Cassazione ) (Annulla senza rinvio, App. Bologna, 26/09/2014) (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 9879/16; depositata il 9 marzo).
Contra da ultimo (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 24053/16; depositata il 9 giugno)
CITAZIONE A GIUDIZIO (irrilevanza della mancata indicazione del nome e cognome del giudice)
Il Tribunale aveva accolto un eccezione difensiva basata sulla nullità del decreto di citazione che non recava nome e cognome del giudice competente: annullata la sentenza perché il vizio si produce solo se manca l’indicazione del giudice competente, inteso come organo giudicante procedente e non come indicazione della persona fisica del giudice.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 9848/16; depositata il 9 marzo)
CALUNNIA (narrazione che ingigantisce è penalmente rilevante)
Aveva ingigantito un fatto nella sua sostanza veridico , condannato : sussiste il reato di calunnia anche quando il fatto, oggetto della falsa incolpazione, sia diverso e più grave di quello effettivamente commesso dalla persona incolpata, condizione che si verifica allorché la diversità, incidendo sull’essenza del fatto, riguardi modalità essenziali della sua realizzazione, che ne modifichino l’aspetto strutturale e incidano sulla sua maggiore gravità ovvero sulla sua identificazione (Cass. Pen., Sez. V, 29 gennaio 2015, n. 14202, M., in CED Cass., n. 264784).(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 9874/16; depositata il 9 marzo)
NOTIFICAZIONE (140 c.p.c. e 157 c.p.p.)
Il deposito della notifica presso il Comune è possibile solo dopo nuove ricerche dell’imputato, poiché nei procedimenti dinanzi al Giudice di Pace si applica l’art. 157 c.p.p., non il 140 c.pc. , giusto disposto D.Lgs. n. 274 del 2000, art. 39 che amplia, rispetto al giudizio ordinario , i casi in cui l’imputato va considerato assente incolpevole (basta che non abbia ignorato per colpa). (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 9514/16; depositata l’8 marzo)
CONCUSSIONE E INDUZIONE INDEBITA
Carabiniere contringe (rectius ) induce , una prostituta ….: annullamento con rinvio perché non è concussione ma induzione indebita (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 9442/16; depositata l’8 marzo)
OMICIDIO STRADALE
E’ legge : L. 23 marzo 2016, n. 41 . Sono introdotte modifiche al codice penale. Inserito articolo 589-bis (omicidio stradale) : immutata pena base (2-7anni) , previsti aumenti per guida sotto stupefacenti (8-12 anni) ed ebbrezza alcoolica superiore a 1,5 gr, stessa pena a neopatentati o chi esercita attività di trasporto anche se non inferiore a 0,8 gr , idem anche e per chi supera per più del doppio la velocità consentita (minimo 70 orari) in città o supera di 50 orari il limite fuori città, o passa col rosso, o fa inversione di marcia; ulteriori aumenti per guida senza patente o revocata o senza assicurazione (in quest’ultimo caso se il conducente è anche intestatario del mezzo) . Art. 589-ter. (Fuga del conducente in caso di omicidio stradale) che è prevista come ipotesi autonoma di reato; modificato il 590 bis (lesioni personali stradali) adattato alle ipotesi (e differenti limiti edittali) del 589 bis . Art. 590-ter (Fuga del conducente in caso di lesioni personali stradali); Art. 590-quater. (Computo delle circostanze): previsti dei divieti di prevalenza o equivalenza quando scattano le ipotesi gravi . Art. 590-quinquies (Definizione di strade urbane e extraurbane). È poi prevista una circostanza attenuante, per effetto della quale la pena è diminuita fino alla metà, quando l’evento, pur cagionato dalle condotte imprudenti sopra descritte, sia conseguenza anche di una condotta della vittima o di terzi
Norme processuali : Previsto nuovo caso di prelievo biologico coattivo, sia in forma di perizia durante il dibattimento (art. 224-bis, comma 1 c.p.p.), sia di accertamento tecnico durante le indagini preliminari (art. 359-bis, comma 3-bis c.p.p.); previste nuove ipotesi di arresto obbligatorio e facoltativo in flagranza allineate al nuovo assetto normativo. Previsto raddoppio termini per prescrizione ordinaria .
DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA
Emanata una direttiva in ordine alla presunzione di innocenza e al diritto di partecipare al giudizio (Direttiva 2016/343/UE del 9 marzo 2016)
LESIONI PERSONALI (quantificazione danno non patrimoniale in caso di liquidazione dell’intero danno ex art. 538 co. II° c.p.p.)
La liquidazione del danno biologico, morale e non patrimoniale , può basarsi sulle tabelle previste dal Tribunale di Milano, essendo esse già ampiamente diffuse sul territorio nazionale – e al quale la S.C., in applicazione dell’art. 3 Cost., riconosce la valenza, in linea generale, di parametro di conformità della valutazione equitativa dei danno biologico alle disposizioni di cui agli artt. 1226 e 2056 c.c.. , come da giurisprudenza consolidata (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 9556/16; depositata l’8 marzo).
CORRUZIONE (qualità di soggetto attivo di un commesso del tribunale)
Se un commesso del Tribunale elargisce favori agli avvocati non è corruzione perché non può egli ritenersi pubblico ufficiale o incaricato di p.s., a meno che la sua attività si inserisca , di fatto , nell’assetto organizzativo e sia recepita o almeno concretamente tollerata dalla pubblica amministrazione di riferimento. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 9438/16; depositata il 7 marzo)
NUOVE NORME PER LA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI DI GIURISDIZIONE PENALE NELL’UE
Pubblicato, il 7 marzo 2016, in Gazzetta Ufficiale, il d. lgs. n. 29/2016, recante disposizioni per la conformazione del diritto interno alla decisione quadro 2009/948/GAI del Consiglio, del 30 novembre 2009, sulla prevenzione e la risoluzione dei conflitti relativi all’esercizio della giurisdizione nei procedimenti penali, qualora pendano più processi in diversi stati per gli stessi fatti.
PROCEDIMENTO DI ESECUZIONE (termine dilatorio di 10 gg liberi ex 666 co. III° c.p.p.)
Trattasi di nullità di ordine generale, ai sensi dell’art. 178, lett. c), c.p.p.. soggetta ai limiti di deducibilità di cui all’art. 182 c.p.p., come pure alla sanatoria di cui all’art. 184 c.p.p. ; se la difesa non è comparsa in udienza e ha dedotto il vizio con il ricorso in Cassazione , va rilevata la nullità a mezzo di annullamento senza rinvio dell’ordinanza adottata (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 9241/16; depositata il 7 marzo).
INTERCETTAZIONI (necessaria la richiesta della difesa in ordine all’esibizione dei supporti)
In tema di riesame di misure cautelari personali, non è configurabile alcun obbligo a carico del pubblico ministero di depositare nella cancelleria del tribunale i supporti relativi alle riprese video utilizzate per l’adozione dell’ordinanza cautelare, qualora la difesa non abbia formulato una esplicita richiesta di visione o di trasposizione in copia delle riprese medesime, non sussistendo in tal caso alcuna lesione del diritto di difesa.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 9158/16; depositata il 4 marzo)
FALSO NEL GRATUITO PATROCINIO (art. 95, d.P.R. n. 115/2002)
Un soggetto chiede di essere ammesso al gratuito patrocinio, ma possiede case e automobili; manda comunque una raccomandata per rinunziare al beneficio , ma è troppo tardi ,semmai si ha un ravvedimento operoso ex art. 62 n. 6 , di cui in concreto ha beneficiato, ma l’elemento soggettivo del reato è configurato: la lettera era stata inviata dopo che era stato già stato ammesso, e dopo che erano stati iniziati i controlli dell’autorità competente; confermato anche l’orientamento che l’illecito si perfeziona a prescindere dal superamento del dato reddituale , dunque, qualunque mancata corrispondenza al vero è punibile ex se.(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 8880/16; depositata il 3 marzo)
STUPEFACENTI LIEVE ENTITA’
7 grammi di cocaina sono considerati di lieve entità , e ciò è compatibile anche con una pur rudimentale organizzazione , ad es droga consegnata con la bici(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 9155/16; depositata il 4 marzo)
FALSITÀ MATERIALE (PERMESSO INVALIDI FOTOCOPIATO)
La fotocopia plastificata integra il reato di falso, a condizione che tali copie siano fedeli all’originale , giurisprudenza pacifica sul punto : i Giudici annullano con rinvio un’assoluzione emessa dal Tribunale di merito (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 8900/16; depositata il 3 marzo)
ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE (NATUROPATA)
In tema di esercizio abusivo della professione, deve riconoscersi la possibilità del libero svolgimento di un’attività come quella del naturopata ovvero di quelle rientranti nel novero della medicina alternativa, ma tali attività non possono mai sostanziarsi “in atti tipici della professione medica”: più precisamente, ad un soggetto privo dell’abilitazione medica è concesso svolgere tali attività -in presenza dei requisiti prescritti-, purché non esegua diagnosi di malattie, non prescriva rimedi terapeutici e non somministri farmaci, perché in questo caso la sola circostanza che si tratti di metodiche alternative, pur se riconosciute dalla legge, non consente di ritenere lecito l’esercizio di un’attività corrispondente a quella medica da parte di chi non ha le competenze tecnico-scientifiche formalmente asseverate a seguito del conseguimento dell’abilitazione. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 8885/16; depositata il 3 marzo)
CIRCONVENZIONE DI INCAPACE E TENTATIVO
Una giovane donna tentò di modificare il testamento della persona offesa, senza riuscirvi. E’ ammissibile il tentativo per la presenza di atti diretti in modo non equivoco a cagionare un danno ingiusto (rilevante anche se commesso a danno di terzi quali gli eredi) e, per converso, a realizzare un profitto non legittimo.(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza 8837/16; depositata il 3 marzo)
RIMESSIONE TACITA DELLA QUERELA DAVANTI AL GDP : DUE SENTENZE CONTRARIE
La Corte attua un vero e proprio revirement giurisprudenziale poiché , disattendendo un orientamento pressoché univoco (fra le altre Cass SS UU 46088/2008), afferma che, nei procedimenti dinanzi al Giudice di Pace, la mancata comparizione del querelante, previamente e chiaramente avvisato del fatto che l’eventuale successiva assenza possa essere interpretata come volontà di non perseguire nell’istanza di punizione, integra gli estremi della remissione tacita, sempre che lo stesso querelante abbia personalmente ricevuto detto avviso, e non sussistano manifestazioni di segno opposto, e nulla induca a dubitare che si tratti di perdurante assenza dovuta a libera e consapevole scelta (in tal senso, tra le tante, Sez. 5, n. 14063 del 19/03/2008, P.G. in proc. Calza, Rv. 239439; Sez. 5, n. 31963 del 25/06/2001, PG in proc. Pompei A., Rv. 219714). Ciò perché nel procedimento dinanzi al GdP è esaltato l’aspetto conciliativo tra le parti , unitamente all’importanza conferita all’aspetto deflattivo, che svolge un suo ruolo in tal senso. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 8638/16; depositata il 2 marzo)
Ristabilita però la “prevalenza” dell’orientamento maggioritario con una decisione , resa sempre in riferimento al procedimento svoltosi innanzi al GdP , quasi contestuale alla precedente (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 8408/16; depositata il 2 marzo) . Caso risolto da SS UU (vedasi sopra)
RICHIESTA DI ARCHIVAZIONE PER PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO (411 C.P.P.)
Non va confuso con l’opposizione ex aart. 410 c.p.p. e quindi non occorre indicare ulteriori indagini, , essendo sufficiente l’esposizione delle ragioni di dissenso in ordine alla ritenuta tenuità del fatto oggetto del procedimento. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 8384/16; depositata il 1° marzo)
LANCIO DI MATERIALE PERICOLOSO (L. n. 401 del 1989, art. 6 bis)
Un tifoso lancia in campo un fumogeno assumendo che se lo sia trovato tra i piedi perché lanciato da altri tifosi e giustificando il lancio in campo per non arrecare ulteriore disturbo agli spettatori . Per la corte territoriale è dolo , per la Corte Suprema invece potrebbe essere eccesso colposo (attesa la natura di pericolo concreto del reato contestato), quindi annullamento con rinvio : occorre chiarire se l’agente abbia percepito una situazione scriminante realmente sussistente, valutandone in maniera inesatta la portata, ovvero se l’agente abbia, per errore, ritenuto esistente l’invocata scriminante (art. 59 c.p., comma 4) ovvero, infine, se e per quale ragione entrambe le alternative debbano essere scartate, conseguendone la conferma della sentenza di condanna. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 7869/16; depositata il 26 febbraio)
TENUITÀ DEL FATTO È COMPATIBILE CON I REATI DI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA E RIFIUTO DI SOTTOPORSI ALL’ACCERTAMENTO ALCOLIMETRICO (SS UU)
Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 25 febbraio 2016, le Sezioni unite hanno affrontato le seguenti questioni:«Se la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto sia compatibile con il reato di guida in stato di ebbrezza».«Se la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto sia compatibile con il reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento alcoolimetrico»Soluzione affermativa per entrambi i quesiti.Cass., Sez. Un., c.c. 25 febbraio 2016, Pres. Canzio, Rel. Blaiotta, Ric. Tushaj e Cass., Sez. Un., c.c. 25 febbraio 2016, Pres. Canzio, Rel. Blaiotta, Ric. Coccimiglio (informazione provvisoria)
RECIDIVA OBBLIGATORIA ALTRA STANGATA DELLA CORTE COST.LE
La Consulta, con la sentenza n. 74 del 2016, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 69, quarto comma, c.p., nel testo risultante dalle modifiche recate con la legge ex Cirielli, nella parte in cui prevedeva il divieto di prevalenza sulla recidiva reiterata (art. 99, quarto comma, c.p.) della circostanza attenuante di cui all’art. 73, comma 7, del d.P.R. n. 309 del 1990 (Corte cost., sent. 24 febbraio 2016 (dep. 7 aprile 2016), n. 74, Pres. Frigo, Rel. Lattanzi
CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE E CONSENSO AL PATTEGGIAMENTO
Imputato che patteggia, ma si scopre dopo, che era, già da prima, schizofrenico con manifestazioni di disturbo dissociativo cronico fatto di deliri e allucinazioni uditive e visive: annullamento senza rinvio , si ricominci tutto d’accapo , si ha incapacità naturale ex 428 cod civ che invalida l’atto compiuto (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 7530/16; depositata il 24 febbraio)
INUTILIZZABILITA’ TABULATI TELEMATICI (12 MESI) E TELEFONICI (24 MESI) (ART. 132 D.L.vo 196/2003)
La Corte territoriale aveva ritenuto che non vi fosse alcuna sanzione processuale rispetto all’utilizzo dei dati del traffico telefonico e telematico acquisito oltre i termini di legge” ; La Corte annulla con rinvio perché, <<sono patologicamente inutilizzabili i dati relativi al traffico telefonico contenuti nei tabulati acquisiti dall’Autorità giudiziaria dopo i termini previsti dall’art. 13, D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, atteso il divieto di conservazione degli stessi da parte del gestore al fine di consentire l’accertamento dei reati oltre il periodo normativamente predeterminato>>Quindi la Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, con rinvio al giudice civile competente per valore in grado di appello al fine della valutazione della sussistenza di <<un compendio probatorio che, eliminata la prova inutilizzabile, risulti concludente in ordine alla responsabilità dell’imputato>>. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 7265/16; depositata il 24 febbraio)
Ma qui bisognava chiedersi se fossero corpo del reato , perché in tal caso , c’è un obbligo di apprensione della res ai sensi dell’art. 253 c.p.p., fatte salve le eventuali responsabilità.
L’ IRA NEI DELITTI CONTRO L’ONORE
Massima: <<Il dato temporale che deve contraddistinguere la reazione determinata dal fatto ingiusto di cui all’art. 599, comma 2, c.p., deve essere interpretato con elasticità: se da un lato l’immediatezza della reazione non deve consistere nella contemporaneità, dall’altro lato il passaggio di un lasso di tempo considerevole può assumere rilevanza al fine di escludere il rapporto causale tra fatto ingiusto e stato d’ira e di riferire la reazione a un movente differente.>>(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 7244/16; depositata il 24 febbraio)
NOTIFICHE A MEZZO PEC
Se un avvocato non si dota della pec , la cancelleria non ha nessun obbligo di inviargli un avviso di deposito presso la stessa cancelleria ; basta il deposito tout court ai sensi dell’art. 16, comma 6, del d.l. n. 179/2012. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 6913/16; depositata il 22 febbraio)
REATI SOCIETARI E FALSO VALUTATIVO
Ripensamento della stessa sezione sull’argomento che disattende pronuncia n. 890/2016 : non sussiste , con la nuova modifica normativa, il c.d. falso valutativo :<< la nuova formulazione degli artt. 2621 e 2622 cod. civ., introdotta dalla L. 27 maggio 2015, n. 69, ha determinato – eliminando l’inciso “ancorché oggetto di valutazioni”, ed inserendo il riferimento, quale oggetto anche della condotta omissiva, ai “fatti materiali non rispondenti al vero” – una successione di leggi con effetto abrogativo, peraltro limitato alle condotte di errata valutazione di una realtà effettivamente sussistente. (In applicazione del principio, la S.C. ha ritenuto escluse dall’effetto parzialmente abrogativo l’esposizione di crediti materialmente falsi perché indicati con un valore difforme dal dato reale e perché descritti come certi, laddove, invece, essi avevano natura solo potenziale in quanto oggetto di contenzioso)>> (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 6916/16; depositata il 22 febbraio)
RIMESSIONE DEL DEBITO (art. 6, comma 2, d.P.R. n. 115/2002)
Basta una “regolare condotta inframurale” , non c’è bisogno di provare la partecipazione del condannato all’opera di rieducazione, rilevante ai fini dell’applicazione della misura alternativa della liberazione anticipata, unitamente alle condizioni economiche disagiate . (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 6826/16; depositata il 22 febbraio)
DIRITTO ALL’ISTRUZIONE E DIRITTO DI SCIOPERO (SCUOLA OCCUPATA)
Uno studente di una scuola superiore occupa l’istituto, contestati i reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Massima: <<L’esercizio di diritti fondamentali, quali quello di sciopero, riunione e di manifestazione del pensiero, cessa di essere legittimo quando travalichi nella lesione di altri interessi costituzionalmente garantiti. L’errore in cui versi chi invochi la scriminante putativa dell’esercizio del diritto non può consistere nell’attribuzione al diritto di una estensione maggiore di quella riconosciutagli dall’ordinamento, trattandosi di errore sul diritto, riconducibile all’art. 5 c.p..>> (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 7084/16; depositata il 23 febbraio)
MODULI PER INDENNIZZO DELLA LEGGE PINTO
Con un avviso pubblicato il 17 febbraio 2016 sul sito istituzionale, il Ministero della Giustizia ha reso nota la disponibilità di un modello finalizzato alla richiesta dell’indennizzo previsto dalla l. n. 89/2001, c.d. legge Pinto. Il Dicastero ha approntato il suddetto documento, in ossequio a quanto previsto dalla legge di Stabilità 2016, e lo stesso potrà essere utilizzato, in attesa dell’emanazione del decreto ministeriale di cui all’art. 5 – sexies, comma 3, della legge Pinto.
DIFENSORE D’UFFICIO NON CASSAZIONISTA E SPESE PROCESSUALI ACCOLLATE AL DIFENSORE (RIMESSIONE SS UU)
Il difensore nominato d’ufficio che deve ricorrere per cassazione ma non è iscritto nell’apposito albo non ha la facoltà di nominare come sostituto un collega con la qualifica , ma deve chiederne la sostituzione al Giudice ex art. 97 co. V° cpp e 30 disp att ; altrimenti il ricorso in Cassazione è inammissibile ; e poiché la parte personalmente era irreperibile e quindi la scelta di fare ricorso andava attribuita esclusivamente al difensore d’ufficio non cassazionista, rischia anche la condanna alle spese ex 592 cpp , se sì ce lo diranno le Sezioni Unite.(Corte di Cassazione, sez. I Penale, ordinanza n. 6326/16; depositata il 16 febbraio).
SEQUESTRO E CONFISCA NELL’UNIONE EUROPEA
Pubblicato in gu il d.lgs. 35/2016 relativo all’esecuzione nell’unione europea dei provvedimenti di blocco dei beni o di sequestro probatorio D.lgs. 15 febbraio 2016, n. 35 (G.U. 59 del 11.3.2016)
NULLITÀ NOTIFICA CITAZIONE PRESSO DIFENSORE ANZICHE’ DOMICILIO ELETTO
E’ nullità a regime intermedio perché , conformemente a giurisprudenza consolidata, non può essere equiparata a notificazione mancante, perché idonea comunque a determinare una conoscenza effettiva dell’atto in ragione del rapporto fiduciario con il difensore,e poi, comunque il regime di deducibilità delle eccezioni deve accompagnarsi alla valutazione dell’incidenza e della rilevanza concreta del verificarsi della nullità, avuto riguardo all’effettivo pregiudizio determinatosi per l’imputato in relazione alla preclusione e/o alla menomazione dell’esercizio del diritto di difesa.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 6212/16; depositata il 15 febbraio)
MISURE CAUTELARI (PERICOLO DI RECIDIVAZIONE – MOTIVAZIONE )
Non basta una valutazione della gravità dei fatti contestati in assenza dell’indicazione degli elementi in base ai quali possa affermarsi che vi sia il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte criminose e che tale pericolo possa essere fronteggiato solo con l’applicazione della misura stessa. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 6228/16; depositata il 15 febbraio)
NOTIFICAZIONI A MEZZO PEC
Ribadito orientamento Sezioni Unite ( n. 32243 del 26/06/2015) <<Deve ritenersi valida la notificazione all’imputato del decreto di citazione a giudizio effettuata a mezzo PEC presso lo studio del difensore ove questi aveva eletto domicilio, rientrando essa tra quei “mezzi tecnici idonei” di cui l’Autorità giudiziaria può disporre per eseguire le notificazioni o gli avvisi ai difensori.>>(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 6118/16; depositata il 15 febbraio)
DIFFAMAZIONE A MEZZO FAX
Integra il reato di diffamazione aggravata dall’aver recato l’offesa con “altro mezzo di pubblicità” diverso dalla stampa la condotta di chi invii documenti dal contenuto diffamatorio via fax. (In applicazione del principio, la S.C. ha escluso che il reato rientrasse nella competenza per materia del giudice di pace). (Rigetta, App. Ancona, 07/11/2014)(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 6081/16; depositata il 12 febbraio)
LIQUIDAZIONE SPESE ALLA PARTE CIVILE CHE NON DISCUTE IN CASSAZIONE
Massima: <<In tema di spese processuali, ha diritto ad ottenerne la liquidazione la parte civile che, nel giudizio di legittimità, pur non intervenendo alla discussione in pubblica udienza, depositi memorie conclusive e relativa nota spese, sulla base di quanto disposto dall’art. 541 cod. proc. pen., che prevede un obbligo generale di condanna dell’imputato alla rifusione delle spese sostenute dalla parte civile – in caso di accoglimento della domanda di restituzione o di risarcimento dei danni – svincolato da qualsiasi riferimento alla discussione in pubblica udienza. (Rigetta, App. Brescia, 18/07/2014)>>. Qui la Corte non ha liquidato l’onorario per la fase della discussione . (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 6052/2016; depositata il 12 febbraio)
Sul punto la giurisprudenza prevalente è orientata in senso contrario , ossia se la parte non discute e presenta nota spese all’udienza , non gli viene liquidato nulla : Cass. pen. Sez. II, 06/06/2014, n. 38713 (rv. 260520) Cass. pen. Sez. V, 07/04/2014, n. 43484 (rv. 261302) Cass. pen. Sez. I, 04/10/2012, n. 41287 (rv. 253613) Cass. pen. Sez. VI, 14/04/2011, n. 17057 (rv. 250062); in senso conforme invece si trova solo Cass. pen. Sez. V Ordinanza, 22/06/2015, n. 36805 (rv. 264906) e Cass. pen. Sez. VII, 19/03/2002, n. 15908 (rv. 222450)
VIOLAZIONE DELLA PRIVACY ( L’autorità Garante ordina blocco falsi profili)
Diamo diffusione ad un importante atto amministrativo , per le rilevanti implicazioni , anche in termini di indagini difensive, nel penale : con Provvedimento n. 56 del 11 Febbraio 2016, l’Autorità garante ha accolto un ricorso di un utente che denunciava l’apertura di falso profilo fb a suo nome: si applica il diritto italiano (sul territorio opera Facebook italy srl) e l’autorità ha intimato alla società di rimuovere lo stesso .
DIFFAMAZIONE TRAMITE E-MAIL (aggravante del fatto commesso ”col mezzo della stampa o con qualsiasi mezzo di pubblicità ” ed eventuale competenza del giudice di pace)
Questione abbastanza dibattuta a livello giurisprudenziale : le mail sono diffusive e quindi integrano l’aggravante del mezzo di pubblicità o invece, diversamente dai social (twitter , facebook etc..) , avendo dei destinatari specifici , si sottraggono a quella configurazione , eliminando così l’aggravante e divenendo competenza dei Giudici di Pace . La sentenza pubblicata su www.diritto penalecontemporaneo.it aderisce al secondo orientamento (Trib. Milano, Sez. X, sent. 11 febbraio 2016, n. 1624, Giud. Busacca)
PRINCIPIO DELLA DOMANDA CAUTELARE (291 c.p.p.)
Necessario che in un procedimento incidentale (nella fattispecie cautelare reale) consti la domanda cautelare del P.M. perché indispensabile e necessaria , pena nullità assoluta ai sensi dell’art. 178 c.p.p., lett. b), e art. 179 c.p.p., comma 1, giusto disposto ex art. 291 c.p.p. Inoltre, una volta adottato dal giudice il provvedimento di sequestro, il pm non può oscurarne una parte apponendo degli “omissis”, perché impedisce un reale contraddittorio sulla prova in sede di eventuale riesame ed in quanto incide non su proprio provvedimento, ma su atto del diverso organo giudicante.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 5721/16; depositata il 11 febbraio)
ATTIVITÀ DI GESTIONE DI RIFIUTI NON AUTORIZZATA ART. 256 T.U. 152/2006 (T.U.AMBIENTALE) – GIP CHE EMETTE SENTENZA EX 129 SU RICHIESTA DI DECRETO PENALE DI CONDANNA
Un gip emette sentenza ex 129 perché un privato, imputato del fatto che , pur non essendo iscritto all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, raccoglieva, trasportava e rivendeva ad una ditta, rifiuti metallici, per tre volte, per complessivi kg. 932; ebbene il Gip motivava affermando che la norma di cui all’art. 256 si rivolge solo ai titolari di imprese . La Corte, su ricorso del P.M. annulla la sentenza di assoluzione sul punto , come da giurisprudenza consolidata , perchè il potere del Gip di emettere sentenza ex 129 su richiesta di decreto penale è limitata alle ipotesi ivi previste dell'”evidenza”, non anche perché la prova risulti mancante, insufficiente o contraddittoria ai sensi dell’art. 530, comma 2.
Nel merito , in tema di gestione illecita di rifiuti, il pronome “chiunque”, presente nella norma incriminatrice, si riferisce anche al privato cittadino e non necessariamente a chi esercita attività imprenditoriale. Non è attività occasionale quella consistente nella raccolta e nel conferimento di materiale ferroso per oltre 900 chilogrammi. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 5716/16; depositata l’ 11 febbraio)
MINACCIA A PUBBLICO UFFICIALE
Uomo agli arresti domiciliari minaccia ai poliziotti che se non viene portato in carcere farà del male ai suoi familiari (tra cui dei figli piccoli) : l’arresto non viene convalidato e il P.M. impugna in Cassazione : la Corte annulla (senza rinvio perché si è esaurita la fase della convalida e quindi un eventuale rinvio sarebbe inutile) perché la minaccia può essere anche “indiretta”(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 5545/16; depositata il 10 febbraio)
NOTIFICAZIONI PRESSO IL DIFENSORE ANZICHÉ PRESSO IL DOMICILIO ELETTO
Ribadito che è nullità di ordine generale e, se non tempestivamente eccepita, risulta sanata (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 5530/16; depositata il 10 febbraio)
(IN)OFFENSIVITÀ DELLA CONDOTTA IN MATERIA DI COLTIVAZIONE DI MARIJUANA (ultime sentenze)
Non vi è un orientamento univoco : secondo n. 49476/2015 e n. 3037/2016 “l’offensività della condotta consiste nella sua ‘idoneità’ a produrre la sostanza per il consumo, … sicché non rileva la quantità di principio attivo ricavabile nell’immediatezza, ma la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre la sostanza stupefacente“. Per nn. 2548 e 5254 del 2016 l’inoffensività deve essere di “tale levità da essere sostanzialmente irrilevante l’aumento di disponibilità di droga e non prospettabile alcuna ulteriore diffusione della sostanza. Ovvero, a fronte della realizzazione della condotta tipica, che è la coltivazione di una pianta conforme al ‘tipo botanico’ e che abbia, se matura, raggiunto la soglia di capacità drogante minima, il giudice potrà e dovrà valutare se la condotta stessa sia del tutto inidonea alla realizzazione della offensività in concreto. L’ambito di tale inoffensività è, ragionevolmente, quello del conclamato uso esclusivamente personale e della minima entità della coltivazione tale da escludere la possibile diffusione della sostanza producibile e/o l’ampliamento della coltivazione.” Cass. pen., sez. VI, 15 dicembre 2015, n. 49476; Cass. pen., sez. IV, 21 gennaio 2016, n. 2548; Cass. pen., sez. VI, 22 gennaio 2016, n. 3037; Cass. pen., sez. VI, 9 febbraio 2016, n. 5254
LIEVE ENTITA’ (73 CO. V° T.U. 209/90) ED EPISODICITA’
Annullate le due sentenze di merito che avevano negato l’ipotesi autonoma di cui al comma V° sulla base della non episodicità dello spaccio perché la differenza tra le due figure è altra , ossia l’ipotesi lieve <<si caratterizza per una complessiva minore portata dell’attività dello spacciatore e dei suoi eventuali complici, con una ridotta circolazione di merce e di denaro nonchè di guadagni limitati e che ricomprende anche la detenzione di una provvista per la vendita che, comunque, non sia superiore – tenendo conto del valore e della tipologia della sostanza stupefacente – a dosi conteggiate a “decine”. (Sez. 6, n. 15642 del 27/01/2015 – dep. 15/04/2015, Driouech, Rv. 263068)>> (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 5257/16; depositata il 9 febbraio)
NULLITA’ DEL DECRETO DI CITAZIONE A GIUDIZIO PER INCERTEZZA SULLA DATA
Massima : <<L’incertezza assoluta sulla data dell’udienza di comparizione contenuta nel decreto di citazione a giudizio notificato all’imputato determina la nullità assoluta del decreto; trattasi di una nullità di ordine generale, afferente all’intervento dell’imputato, pertanto non sanabile né dalla regolare notifica del decreto al suo difensore, né dalla partecipazione del difensore stesso al giudizio. In ipotesi siffatte deve, tuttavia, verificarsi caso per caso la configurabilità di un eventuale errore materiale chiaramente riconoscibile (nella specie da escludersi)>>. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 4990/16; depositata l’8 febbraio)
PROCURA SPECIALE PER L’AVVOCATO DELLA PARTE CIVILE CHE RICORRE IN CASSAZIONE
Occorre Procura speciale ad hoc , o comunque , la procura speciale per la costituzione della parte civile deve espressamente elencare il conferimento del potere di ricorrere in cassazione, trattandosi, sul punto , di conferire non solo la rappresentanza tecnica in giudizio ma anche la legittimatio ad processum.(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza 4947/16; depositata l’8 febbraio)
NOTIFICAZIONI PRESSO IL DIFENSORE ANZICHÉ PRESSO IL DOMICILIO ELETTO
Notificano un atto presso il difensore di fiducia ad alcuni imputati che avevano eletto domicilio altrove : la Corte territoriale rigetta l’eccezione tempestivamente sollevata sulla base della natura del mandato fiduciario che implicherebbe un continuo scambio di informazioni tra cliente e legale di fiducia (adducendo a supporto Cass., Sez. 4^, n. 16398 del 17/03/2015, ric. Gnudi) avallata da Corte Corte di Strasburgo (Corte EDU 18/10/2006 Hermi c. Italia; Corte EDU 28/02/2008 Demebukov c. Bulgaria) e Corte Costituzionale (Corte Costituzionale (n. 136 del 5 maggio 2008) e quindi affermando che nessuna nullità si sarebbe verificata . Ma La Corte ristabilisce che , fermo restando la validità delle considerazioni espresse sulla rilevanza del mandato fiduciario (che non consentono ad es di ottenere la restituzione nel termine per impugnare quando la sentenza contumaciale è notificata al legale nominato, vedasi Cass., Sez. 4^, n. 34377 del 13/07/2011, Bianco, Rv 251114), ebbene va escluso che << il vigente dato normativo possa essere interpretato in termini tali da pervenire alla generalizzata conclusione che la notifica di un atto presso il difensore di fiducia sia comunque valida (conclusione che, pacificamente, il tenore delle norme processuali non consente)>> , ossia è una nullità a regime intermedio (quella assoluta è riservata solo ai casi di mancanza della notificazione, idem si dica quando manca per il difensore, qui invece c’è una “irregolarità” della notificazione) : nullità che, <<per quanto sanabile, esclude a priori una qualsivoglia equiparazione tra notifica all’interessato secundum legem e notifica al suo difensore.>>(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 4828/16; depositata il 5 febbraio)
OMESSO VERSAMENTO IVA (10 TER DPR 74 /2000) E DELEGA DI FUNZIONI
<<In tema di reati tributari l’affidamento ad un terzo dell’incarico di predisporre la dichiarazione annuale dei redditi, sia esso un professionista ovvero un dirigente della impresa assoggettata all’imposizione tributaria, non esonera il legale rappresentante della società, tenuto al versamento delle imposte in nome e per conto di quella, dalla responsabilità penale per il delitto di omesso versamento, in quanto trattandosi di reato omissivo la norma considera come personale ed indelegabile il relativo dovere. Tuttavia la prova del dolo di evasione non deriva dalla semplice violazione dell’obbligo di versamento, né può essere ricondotta al concetto di culpa in vigilando sull’operato del terzo, posto che trasformerebbe il rimprovero per l’atteggiamento antidoveroso da doloso in colposo. Essa deve essere ancorata alla ricorrenza di elementi fattuali dimostrativi del fatto che il soggetto obbligato abbia omesso il versamento dell’imposta in questione, per quantità superiori alla soglia di rilevanza penale, nella consapevolezza che la stessa fosse dovuta.>>(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 4621/16; depositata il 4 febbraio)
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA E CONSENSO AL PRELIEVO EMATICO
In caso di incidente stradale e di trasporto del conducente presso una struttura sanitaria, l’accertamento del tasso alcolemico dello stesso è utilizzabile per l’affermazione della sua penale responsabilità, indipendentemente dal fatto che egli abbia prestato il proprio consenso all’esame, se i sanitari abbiano proceduto al relativo esame a fini diagnostici ; diversamente, se i sanitari non ritengono opportuno svolgere l’esame del prelievo ematico, ma gli organi accertatori (ad es polizia stradale) lo chiedono, se non vi è consenso , la relativa prova è inutilizzabile . (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 4475/16; depositata il 3 febbraio)
COLPA PROFESSIONALE DEL MEDICO
Medico non rispetta le linee guida (colpa generica), giusta la condanna (lesioni colpose provocate nel corso di una colonscopia ) (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 4468/16; depositata il 3 febbraio)
RAPPORTI TRA TRUFFA, APPROPRIAZIONE INDEBITA E INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI IN DANNO DELLO STATO (316 TER C.P.)
Un amministratore di una società che, pur avendo omesso di corrispondere le somme dovute ad alcuni dipendenti a titolo di indennità di malattia, assegni familiari e cassa integrazione guadagni, ha tuttavia portato le relative somme a conguaglio – negli appositi modelli DM10 – con quanto da lui dovuto all’ INPS , ha posto in essere una condotta che ha suscitato varie opzioni interpretative in giurisprudenza: secondo giurisprudenza tradizionale è truffa (Cass., Sez. 2, n. 42937 del 03/10/2012 Rv. 253646; Sez. 2, n. 11184 del 27/02/2007 Rv. 236131); secondo una pronuncia recente è appropriazione indebita (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 4404/16; depositata il 3 febbraio); secondo l’attuale pronuncia è indebita erogazione ex 316 ter (nello stesso senso (Cass. Sez. 2, sent. n. 48663 del 17/10/2014, dep. 24/11/2014, Rv. 261140) ; infatti non può essere truffa, neanche ex 640 bis, per mancanza del danno patrimoniale e poi perché in quest’ ultimo reato , oltre a essere un reato di pericolo e non di danno, non c’è bisogno di provare l’induzione in errore né gli artifici e raggiri (è cioè una sorta di fattispecie “residuale”). (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 4404/16; depositata il 3 febbraio)
VIDEOREGISTRAZIONI E PROVA ATIPICA
Un soggetto viene condannato in base a delle foto estrapolate da un filmato della videosorveglianza all’interno di una banca ; la Corte approva l’operato della Corte di Appello nell’escludere che si potesse trattare di accertamento irrepetibile (e per questo sottoposto alla dettagliata disciplina dell’art. 360) , e nel configurarlo come prova atipica (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 4400/16; depositata il 3 febbraio)
CRITERI DI VALUTAZIONE (MAGGIORMENTE RIGOROSI RISPETTO AL TESTE) DELLE DICHIARAZIONI DELLA PERSONA OFFESA
Massima: <<Il giudizio sulla credibilità delle dichiarazioni rese dalla persona offesa deve seguire criteri maggiormente rigorosi e puntuali rispetto a quelli usati per verificare le affermazioni di un testimone che sia terzo rispetto ai fatti.>> poiché il principio che è sufficiente , ai fini della condanna penale , anche le sole dichiarazioni della p.o. , va “raffinato” con quello sopra indicato in massima .(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 4358/16; depositata il 3 febbraio)
IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE, 4 I REQUISITI DA RISPETTARE
Confermato orientamento in base al quale l’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che da luogo ad assoluta impossibilità a comparire, ai sensi dell’art. 420 ter c.p.p., comma 5, <<a condizione che il difensore: a) prospetti l’impedimento non appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni e ne documenti la sussistenza;b) indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale l’espletamento della sua funzione nel diverso processo;c) rappresenti l’assenza in detto procedimento di altro codifensore che possa validamente difendere l’imputato; d) rappresenti l’impossibilità di avvalersi di un sostituto, ai sensi dell’art. 102 c.p.p., sia nel processo a cui intende partecipare sia in quello di cui chiede il rinvio (cfr. Cass., sez. U., 18.12.2014, n. 4909, rv. 262912; Cass., sez. 6, 4.3.2015, n. 20130, rv. 263395; Cass., sez. 5^, 6.11.2013, n. 7418, rv. 259520)>>.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 4280/16; depositata il 2 febbraio)
LESIONI COLPOSE – POTERI DELLA CORTE DI CASSAZIONE IN MATERIA DI RICOSTRUZIONE ALTERNATIVA DEL FATTO
Malattia è : <<perturbazione funzionale di tipo dinamico, la quale conduca alla guarigione o alla stabilizzazione in una nuova situazione di benessere fisico degradato o alla morte…..”infermità” non è del tutto sovrapponile a quello di “malattia”, risultando, rispetto a questo, più ampio (…) avvertendosi anche che “dal concetto di malattia sono esclusi i cosiddetti stati patologici, ossia quelle stazionarie condizioni di anormalità morfologica, o funzionale, ereditaria, congenita o acquisita, in cui non vi sono tessuti od organi in condizione di sofferenza e che sono compatibili con uno stato generale di buona salute” (…)” ed invece, richiedendo “il concetto clinico di malattia (…) il concorso del requisito essenziale di una riduzione apprezzabile di funzionalità, a cui può anche non corrispondere una lesione anatomica, e di quello di un fatto morboso in evoluzione a breve o lunga scadenza, verso un esito che potrà essere la guarigione perfetta, l’adattamento a nuove condizioni di vita oppure la morte” (S.U., 25/1/2005, n. 9163, CED Cass. Rv.230317, la quale richiama, fra l’altro, Sez. 5, n. 714/1999 e Sez. 4, n. 10643/1996).>>
Ricostruzione alternativa del fatto: << non è consentito sostituire la motivazione del giudice di merito, pur anche ove il proposto ragionamento alternativo apparisse di una qualche plausibilità>> a meno che non si ravvisi un travisamento della prova (è questo il vero significato della novella del 2006 L. n. 46,) ossia << la Cassazione, lungi dal procedere a un’inammissibile rivalutazione del fatto e del contenuto delle prove, può prendere in esame gli elementi di prova risultanti dagli atti onde verificare se il relativo contenuto sia stato o no “veicolato”, senza travisamenti, all’interno della decisione>>.(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 4339/16; depositata il 2 febbraio)
GRATUITO PATROCINIO
Il giudice , oltre alla documentazione puramente fiscale , può fondare il suo convincimento anche da altri parametri , quali il tenore di vita ed eventualmente altri proventi da attività illecite , che possono essere demandate agli organi competenti (GDF) ma se vi è stata già l’ammissione , la revoca non può generalmente riferirsi al fatto che in un pacco indirizzato al beneficiario vi erano carte di credito e due rolex , oltretutto non stimati, perché il nucleo di riferimento è sempre costituito dalla dichiarazione dei redditi riferiti all’anno precedente. <<La problematica è stata sviluppata da questa Sezione con successive pronunce, in base alle quali anche le diminuzioni di reddito avvenute successivamente alla presentazione della dichiarazione dei redditi di riferimento hanno rilevanza e possono essere prese in esame ai fini dell’ammissione al beneficio, ancorchè tale ipotesi non sia espressamente disciplinata, in quanto “nè la lettera della legge nè lo scopo da essa perseguito autorizzano a ritenere esclusa la possibilità per il richiedente di dimostrare l’intervenuta variazione di reddito a suo sfavore, anche perchè una diversa interpretazione inciderebbe negativamente sull’effettività della difesa dell’imputato” (Sez. 4, n. 34456 del 23/06/2011, Rossella, Rv.251099; Sez. 4, n. 2620 del 11/11/2010, dep. 2011, Scalinci, Rv.249493)….Alla luce della suddetta evoluzione – con riguardo alla condizione reddituale che il giudice deve prendere in esame ai fini dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, ovvero ai fini del provvedimento di revoca del beneficio già concesso – l’ultima dichiarazione dei redditi può dunque essere integrata da altri elementi, sia per negare il beneficio nonostante il reddito dichiarato sia inferiore al limite legale, qualora emerga aliunde un tenore di vita tale da consentire all’istante di sostenere gli esborsi necessari per l’esercizio del diritto di difesa, sia per concederlo, qualora una dichiarazione reddituale di valore superiore al limite legale sia messa in discussione dalla prova di un decremento reddituale sopravvenuto.Ecco quindi che, più di recente, questa Sezione (sent. n. 46382 del 14/10/2014, Pierri, Rv. 260953) – nel precisare che qualora all’epoca della proposizione dell’istanza non sia scaduto il termine per presentare la dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno precedente, ai fini dell’ammissione al beneficio o della verifica delle condizioni originarie di reddito occorre far riferimento all’annualità per la quale sia già scaduto detto termine – ha affermato i seguenti principi:a) l’ultima dichiarazione dei redditi può essere integrata da altri elementi, tra i quali anche l’esame delle dichiarazioni relative ad annualità successive: sia per negare il beneficio nonostante il reddito dichiarato sia inferiore al limite legale, qualora emerga aliunde un tenore di vita tale da consentire all’istante di sostenere gli esborsi necessari per l’esercizio del diritto di difesa, sia per concederlo, qualora una dichiarazione reddituale di valore superiore al limite legale sia messa in discussione dalla prova di un decremento reddituale sopravvenuto;b) tra gli elementi, che possono integrare l’ultima dichiarazione dei redditi, vi è anche l’esame delle dichiarazioni relative ad annualità successive: la rilevanza di redditi superiori od inferiori al limite previsto dal D.P.R. n. 115 del 2002, citato art. 76, comma 1, che siano stati percepiti in epoca successiva può desumersi, indirettamente, dal rilievo attribuito alle variazioni di reddito intervenute successivamente che, a norma dell’ari:. 79, comma 1, lett. d) stesso decreto, l’interessato ha l’obbligo di comunicare;c) ai fini delle variazioni di reddito rilevanti per la revoca del beneficio, occorre considerare esclusivamente le variazioni intervenute precedentemente alla definizione del procedimento e dunque sino alla data della sua definizione.>> (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n.4353/16; depositata il 2 febbraio)
VIOLENZA NEGLI STADI (6 BIS L. 401/1989)
Non è sufficiente la mera detenzione di un asta per bandiera : annullamento con rinvio (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 4374/16; depositata il 3 febbraio).
MODIFICA ACCUSA – RAPPORTI TRA MALTRATTAMENTI E ATTI PERSECUTORI
La correzione della data di un capo di imputazione non comporta modificazione dell’accusa e conseguente disciplina se risulta che il diritto di difesa non era compromesso , perché ad es. la data esatta risultava da altro capo di imputazione.
Caso di un omicidio aggravato dall’aver compiuto atti persecutori (576 n. 5.1.) : configurabile anche se non è ancora cessata la relazione coniugale o sentimentale ; non è stata accolta la tesi della difesa secondo cui sarebbe stato configurabile il reato ( peraltro più grave) di maltrattamenti in famiglia , con esclusione dell’aggravante in questione : <<Effettivamente questa Corte, con la sentenza menzionata dalla Corte territoriale, ha condiviso questa impostazione, stabilendo che, salvo il rispetto della clausola di sussidiarietà prevista dall’art. 612 bis c.p., comma 1, – che rende applicabile il più grave reato di maltrattamenti quando la condotta valga ad integrare gli elementi tipici della relativa fattispecie – è invece configurabile l’ipotesi aggravata del reato di atti persecutori (prevista dall’art. 612 bis c.p., comma 2) in presenza di comportamenti che, sorti nell’ambito di una comunità familiare (o a questa assimilata), ovvero determinati dalla sua esistenza e sviluppo, esulino dalla fattispecie dei maltrattamenti per la sopravvenuta cessazione del vincolo familiare ed affettivo o comunque della sua attualità temporale (Sez. 6, n. 24575 del 24/11/2011 – dep. 20/06/2012, Frasca, Rv. 252906); in motivazione non si escludeva affatto un concorso apparente di norme che renda applicabili entrambi i reati, di maltrattamenti e di atti persecutori.>> (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 4133/16; depositata l’1 febbraio)
PENA ACCESSORIA DELLA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA (ART. 36 C.P.)
Si è passati dalla pubblicazione sui quotidiani , a quella sul sito del Ministero : modifica (quella della novella del 2011) che non ha introdotto nel sistema penale una nuova pena accessoria, <<ma ne ha diversamente modulato il contenuto, sostituendo alla tradizionale forma di pubblicazione sulla stampa quella via internet, fatto che integra un fenomeno di successione di leggi nel tempo regolato dall’art. 2 cod. pen., comma 4, con la conseguenza che non è applicabile ai fatti pregressi la nuova disciplina, in quanto maggiormente afflittiva (Sez. 3, sent. n. 43298 del 02/07/2014, dep. 16/10/2014, Floris, Rv. 260979)>>. Va precisato che <<la pubblicazione telematica rafforza il carattere afflittivo della pena accessoria, poichè alla diminuzione o eliminazione della spesa per la pubblicazione corrispondono la capillare diffusione delle informazioni offerta dal sistema telematico in ragione del libero accesso ai documenti pubblicati ed alla loro indicizzazione da parte dei motori di ricerca..>> (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 4102/16; depositata l’1 febbraio)
AVVISO DI FARSI ASSISTERE DAL DIFENSORE E SEQUESTRO PREVENTIVO DELLA PG (SS UU)
Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 29 gennaio 2016, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione: «Se, in caso di sequestro preventivo disposto di iniziativa dalla polizia giudiziaria, questa abbia l’obbligo, a pena di nullità, di dare avviso all’indagato presente al compimento dell’atto della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia». Secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito è stata data soluzione negativa. Cass., Sez. Un., c.c. 29 gennaio 2016, Pres. Canzio, Rel. Amoresano, Ric. Giudici (informazione provvisoria)
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO
Il Ministero è parte necessaria nel giudizio di opposizione alla liquidazione dell’onorario del difensore (<<compensi dei difensori e dei soggetti patrocinati a spese dello Stato non gravano necessariamente sulle parti del giudizio presupposto, ma tendono ad incidere sullo Stato, genericamente qualificato “erario” dal D.P.R. n. 115 del 2002, che può non essere parte del giudizio presupposto>>) , quindi , diversamente che nel giudizio di opposizione alla mancata ammissione al patrocinio , ove il ricorso non è inammissibile (vedasi infra Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 38/16 depositata il 5 gennaio), qui è stata dichiarata l’inammissibilità , solo che l’annullamento è con rinvio perché c’è nullità del giudizio per violazione del contraddittorio e quindi la Cassazione “salva” l’opponente, che dovrà però ricominciare tutto d’accapo (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 1617/16; depositata il 28 gennaio)
CONDANNA BASATA SOLO SU DICHIARAZIONI ACQUISITE IN FASE D’INDAGINE (EQUO PROCESSO)
<<In sostanza – si è sottolineato – dall’art. 6 della CEDU, per come costantemente e vincolativamente interpretato dalla Corte di Strasburgo, discende una norma specifica e dettagliata, una vera e propria regola di diritto – recepita nel nostro ordinamento tramite l’ordine di esecuzione contenuto nella L. 4 agosto 1955, n. 848, art. 2 – che prescrive un criterio di valutazione della prova nel processo penale, nel senso che una sentenza di condanna non può fondarsi, unicamente o in misura determinante, su deposizioni rese da una persona che l’imputato non ha potuto interrogare o fare interrogare nè nella fase istruttoria nè durante il dibattimento, salvo che l’impossibilità di controinterrogare il dichiarante non sia stata controbilanciata da elementi sufficienti ovvero da solide garanzie procedurali in grado di assicurare l’equità del processo nel suo insieme>> Ciò significa che se ci sono robusti elementi di riscontro alla ipotesi caldeggiata dalle dichiarazioni narrative assunte illo tempore, e non ripetute in contradditorio, non c’è alcuna violazione alla normativa nazionale e sovranazionale. (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 3660/16; depositata il 27 gennaio)
REATI SOCIETARI
Non è configurabile l’assorbimento tra il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte previsto dall’art. 11, d.lg. n. 74 del 2000 ed il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale previsto dall’art. 216, primo comma, n. 1, legge fallimentare, atteso che le due fattispecie riguardano distinti beni giuridici; la prima condotta è preposta a sanzionare condotte che pregiudichino l’interesse fiscale al buon esito della riscossione coattiva, la seconda l’interesse dei creditori al soddisfacimento dei propri diritti.(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 3539/16; depositata il 27 gennaio)
STATO DI FLAGRANZA NEL REATO DI VIOLAZIONE DI SIGILLI
In un opificio sequestrano dei macchinari e dopo 7 giorni i carabinieri tornano e trovano il custode intento a lavorare con le macchine , il Gip non convalida asserendo che il reato di violazione di sigilli è istantaneo , la Cassazione annulla perché <<E’ esatto ciò che afferma il tribunale ossia che il reato di violazione di sigilli ha natura istantanea ma il delitto si perfeziona sia con la materiale violazione dei sigilli e sia con ogni condotta idonea a frustrare il vincolo di immodificabilità imposto sul bene>> atteso che la finalità di assicurare la conservazione della cosa sigillata, alla quale fa riferimento l’art. 349 c.p., viene frustrata anche mediante il semplice uso di essa. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 3545/16; depositata il 27 gennaio)
ELEMENTO SOGGETTIVO BANCAROTTA FRAUDOLENTA
L’ipotesi di bancarotta fraudolenta documentale, ha natura duplice, in relazione all’elemento soggettivo; esso è, infatti, specifico per quanto riguarda le condotte di sottrazione delle scritture contabili, mentre è generico, con riferimento alla tenuta irregolare delle medesime. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 3558/16; depositata il 27 gennaio)
RICETTAZIONE DI BENI CON MARCHI CONTRAFFATTI(D.L. n. 35 del 2005, art. 1, comma 7)
Imputati perché trovati in possesso di numerosi capi di abbigliamento ed accessori femminili che, sebbene non fosse provata la destinazione alla vendita, per ammissione degli stessi ricorrenti, erano pacificamente destinati a regalie in favore di familiari e dipendenti “per compensarli di qualche ora di straordinario”; ebbene la Corte ha escluso che potessero trattarsi di acquirenti finali che, per espressa previsione dell’art. 1 comma 7 cit. , sono responsabili del solo illecito amministrativo (parimenti con quello che è previsto per o supporti audiovisivi, fonografici o informatici o multimediali non conformi alle prescrizioni legali, ex L. n. 633 del 1941, art. 174 ter); essi acquirenti finali sono <consumatori consapevoli ….. che non partecipa(no) in alcun modo alla catena di produzione o di distribuzione e diffusione dei prodotti contraffatti, ma si limita ad un acquisto ad uso esclusivamente personale>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 3000/16; depositata il 22 gennaio)
ARRESTO IN FLAGRANZA DURANTE O IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI SPORTIVE (L. 13 dicembre 1989, n. 401, art. 8)
Arrestato per disordini avvenuti durante Roma-Lazio allo stadio olimpico , ma solo dopo che erano stati visionati i filmati : annullata l’ ordinanza di convalida del c.d. arresto differito perché occorreva dare contezza della natura dell’intervento per motivi di necessità o di urgenza , <<con la spiegazione dell’impossibilità di procedere all’arresto nell’immediatezza per comprovate “ragioni di sicurezza o incolumità pubblica” e, nel contempo, alla persistenza di tali condizioni di pericolosità anche dopo e al momento dell’esecuzione dell’arresto >>. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 2633/16; depositata il 22 gennaio)
SCIOPERO DEL DIFENSORE ALL’UDIENZA CAMERALE
Se il Giudice non accoglie la richiesta del difensore che aveva inviato un fax (fattispecie : avversa sentenza che concludeva un rito abbreviato) si configura nullità a regime intermedio perché ivi la presenza del difensore è facoltativa; è invece assoluta quando ne è obbligatoria la presenza , come nelle udienze dibattimentali (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 1835/16; depositata il 18 gennaio)
INTERCETTAZIONI
In base a delle intercettazioni svolte in un procedimento, vengono fatte delle altre e nuove intercettazioni : qui il divieto di utilizzo ex art. 270 c.p.p. non opera ; non c’è bisogno neanche del deposito dei decreti autorizzativi. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 1804/16; depositata il 18 gennaio)
PRIMA DECISIONE SU AUTORICICLAGGIO EX 648 TER C.P.
Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 15-12-2015) 27-01-2016, n. 3691
DEPENALIZZAZIONE (Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 7 e N. 8)
Abrogati : art. 485(falsità in scrittura privata), 486(falsità in foglio firmato in bianco), 594(ingiuria), 627(sottrazione di cose comuni) e 647(appropriazione di cose smarrite) c.p. ; art. 488 modificato (falso su foglio firmato in bianco) , abrogato secondo comma art. 489 (uso di atto falso in scrittura privata); modificato 490 (Soppressione, distruzione e occultamento di atti veri) e abrogato secondo comma, modificato 491 (Falsità in testamento olografo, cambiale o titoli di credito), modificato 491 bis (documenti informatici), 493 (Casi di perseguibilità a querela); 596 (esclusione prova liberatoria), 597, 599 ; 635 (danneggiamento) , bis , ter quater .L’art. 3 prevede, se gli illeciti di cui sopra siano stati posti in essere con dolo, il pagamento di una sanzione pecuniaria ed il risarcimento del danno secondo le leggi civili. L’art. 4, capo II, introduce illeciti civili, sottoposti a sanzioni pecuniarie, e sostitutivi delle fattispecie abrogate. L’art. 5 elenca i criteri per la commisurazione delle sanzioni pecuniarie; l’art. 9 prevede , entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, un provvedimento del Ministero della giustizia, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, che stabilisca termini e modalità per il pagamento della sanzione pecuniaria. L’art. 12 disciplina il diritto transitorio, prevede che le norme concernenti le sanzioni pecuniarie civili possano trovare applicazione anche a fatti commessi anteriormente alla data di entrata in vigore dello stesso, salvo che il procedimento penale sia già stato definito con sentenza o con decreto irrevocabili; e se i procedimenti penali sono definiti con sentenza di irrevocabilità il G E li revoca perché fatto non e’ previsto dalla legge come reato e adotta i provvedimenti conseguenti.
Il decreto legislativo n. 8/2016, prevede che non costituiscano più reato e siano sottoposte alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro, tutte le fattispecie che sono punite con multa o ammenda, ad eccezione di quelli previsti nel codice penale (con , a loro volta, alcune eccezioni che vedremo) , di quelli edilizi, ambientali, relativi ad alimenti e bevande, sicurezza sul lavoro, salute, sicurezza pubblica, gioco d’azzardo e scommesse, armi, elezioni, finanziamento ai partiti, proprietà intellettuale e industriale. Ad es non è più reato la guida senza patente ex 116 Cod Strada. L’art. 527 (atti osceni) è stato modificato nel senso che si applica solo la sanzione pecuniaria nell’ipotesi base e la rilevanza penale rimane solo se commesso in luoghi frequentati da minori; stessa soluzione attuata per il 528 (spettacoli osceni) ; modificato il 652 (rifiuto di prestare propria opera in caso di tumulti) , 668 (rappresentazioni teatrali abusive), sanzione solo pecuniaria per il 726.Altri casi di depenalizzazione previsti nella L. 234/1931 (Norme per l’impianto e l’uso di apparecchi radioelettrici privati e per il rilascio delle licenze di costruzione, vendita e montaggio di materiali radioelettrici) , nella legge 22 aprile 1941, n. 633 (diritto d’autore) All’articolo 3 del decreto legislativo luogotenenziale 10 agosto, L’articolo 16, quarto comma, del decreto-legge 26 ottobre 1970, all’articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 12 settembre 1983, all’articolo 28, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.
CANONI DELLA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE
Non si può emettere sentenza di n. l. a p. in tutti i casi in cui le fonti di prova si prestino a soluzioni alternative e aperte o, comunque, ad una nuova valutazione all’esito della loro verifica in sede dibattimentale .(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n.1367/16; depositata il 15 gennaio)
73 CO. 5 T.U. STUP.: PER LA CORTE COSTITUZIONALE E’ COSTITUZIONALMENTE LEGITTIMO
Era stata sollevata questione di costituzionalità perché la nuova formulazione non distingue il trattamento sanzionatorio previsto per i fatti di lieve entità aventi ad oggetto droghe “leggere” rispetto a quello relativo ai fatti di lieve entità aventi ad oggetto droghe “pesanti”. La Corte dice innanzitutto che è materia riservata al legislatore ; e comunque , gli ampi margini che il nuovo comma V° ha fissato consentono al Giudice di oscillare in maniera adeguata il quantum di pena da infliggere (Cassazione conforme sul punto : Cass., sez. IV pen., sent. 28 febbraio 2014, cit., e Cass., sez. IV pen., sent. 28 febbraio 2014 (dep. 14 marzo 2014), n. 13903, Pres. Zecca, Est. Dovere, Ric. Spampinato.) (Corte cost., sent. 13 gennaio 2016 (dep. 11 febbraio 2016), n. 23, Pres. Criscuolo, Rel. Cartabia)
PRESCRIZIONE ED INAMMISSIBILITA’ DEL RICORSO IN CASSAZIONE
Confermato orientamento pacifico : l’inammissibilità del ricorso in cassazione non consente di far rilevare eventuali cause di prescrizione maturate dopo la proposizione del ricorso. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 1022/16; depositata il 13 gennaio)
Ma vedasi sopra , si sono pronunciate SS UU
CONCORSO APPARENTE DI REATI (TRUFFA E CIRCONVENZIONE DI INCAPACI)
Il 643 assorbe il 640 perché la norma incriminatrice di cui all’art. 643 c.p., <<non specificando le modalità della condotta dell’agente concretanti l’abuso, non esige che la qualità dell’azione raggiunga il livello dei c.d. artifici o raggiri, e purtuttavia non li esclude; conseguentemente, se l’agente pone in essere atti e/o comportamenti che possano ricomprendersi alternativamente nelle due categorie, il fatto rimane pur sempre punibile per il delitto di circonvenzione di incapace e non per quello di truffa, in particolare se il fatto copre un arco temporale unitario e ben definito>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 945/16; depositata il 13 gennaio)
CONFISCA PER EQUIVALENTE (322 TER C.P.P.)
Ribadita la natura sanzionatoria : <<La finalità dell’istituto è stata più volte descritta da questa Corte, ed ha trovato ulteriore, recentissima conferma in una articolata pronuncia del Supremo Collegio (Sez. U., n. 31617 del 26/6/2015, Lucci, non massimata), che ha ripreso talune delle considerazioni già espresse l’anno precedente dallo stesso Consesso (Sez. U., n. 10561 del 30/1/2014, Gubert) e che occorre, in tal modo “rinforzate”, ribadire in questa sede. In particolare, la giurisprudenza del Supremo Consesso ha ripetutamente sostenuto che la ratio della confisca di valore o per equivalente risiede nell’impossibilità di procedere alla confisca “diretta” della cosa che presenti un nesso di derivazione qualificata con il reato. “La trasformazione, l’alienazione o la dispersione di ciò che rappresenti il prezzo o il profitto del reato determina la conseguente necessità, per l’ordinamento, di approntare uno strumento che, in presenza di determinate categorie di fatti illeciti, faccia sì che il beneficio che l’autore del fatto ha tratto, ove fisicamente non rintracciabile, venga ad essere concretamente sterilizzato sul piano patrimoniale, attraverso una misura ripristinatoria che incida direttamente sulle disponibilità dell’imputato, deprivandolo del tantundem sul piano monetario”. Le Sezioni unite, quindi, hanno qui ribadito la natura sanzionatoria della confisca per equivalente disciplinata dall’art. 322 ter c.p., più volte affermata da questa Corte e motivata dal fatto che, attraverso di essa, si intende privare l’autore del reato di un qualunque beneficio economico derivante dall’attività criminosa, di fronte all’impossibilità di aggredire l’oggetto direttamente ricavato dall’illecito; ciò, nella convinzione della capacità dissuasiva e disincentivante di tale strumento, che assume così i tratti distintivi di una vera e propria sanzione, non commisurata nè alla colpevolezza dell’autore del reato, nè alla gravità della condotta (tra le altre, Sez. 3, n. 18311 del 6/3/2014, Cialini, Rv. 259103; Sez. 3, n. 44445 del 9/10/2013, Cruciani, non massimata; Sez. 3, n. 23649 del 27/2/2013, D’Addario, Rv. 256164).Del resto, lo stesso Supremo Collegio, già in precedente occasione, aveva espressamente individuato nella confisca per equivalente, ancorchè con riguardo al reato di truffa aggravata, “una forma di prelievo pubblico a compensazione di prelievi illeciti”, ribadendo il conseguente “carattere sanzionatorio” della stessa (Sez. U, n. 41936 del 25/10/2005, Mucci, Rv. 232164; in termini, Sez. 5, n. 15445 del 16/1/2004, Napolitano, Rv. 228750).>> (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 891/16; depositata il 13 gennaio)
DICHIARAZIONE DI SCIOPERO DEL DIFENSORE ALL’UDIENZA CAMERALE
Confermato l’orientamento delle SS UU : <<Superando diffuse incertezze giurisprudenziali, però, le sezioni unite di questa Corte (n. 15232 del 30/10/2014, Rv. 263021), hanno ormai chiarito che, anche in relazione alle udienze camerali, sia in esse la partecipazione delle parti obbligatoria o meno, il giudice è comunque tenuto a disporre il rinvio della trattazione in presenza di una dichiarazione di astensione del difensore, legittimamente proclamata dagli organismi di categoria ed effettuata o comunicata nelle forme e nei termini previsti dall’art. 3, comma 1, del vigente codice di autoregolamentazione>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 848/16; depositata il 12 gennaio)
FALSO IN BILANCIO “VALUTATIVO” (art. 2621 c.c. e L. Fall., art. 223)
La Corte si allontana da una pronuncia di poco tempo prima (Sez. V pen., ud. 16 giugno 2015 – dep. 30 luglio 2015, n. 33774) che era intervenuta nell’imminenza della modifica normativa sul reato e che aveva sostenuto «la tesi della non punibilità del falso valutativo» , ora si cambia tutto , «tale assunto non può, però, essere condiviso» e quindi si afferma che «il riferimento ai fatti materiali oggetto di falsa rappresentazione non vale a escludere la rilevanza penale degli enunciati valutativi, che sono anch’essi predicabili di falsità quando violino criteri di valutazione predeterminati. Infatti, qualora intervengano in contesti che implichino accettazione di parametri di valutazione normativamente determinati o, comunque, tecnicamente indiscussi, anche gli enunciati valutativi sono idonei ad assolvere ad una funzione informativa e possono, quindi, dirsi veri o falsi», precisando altresì come «il lemma fatto non può essere inteso nel significato comune, ossia come fatto/evento del mondo fenomenico, quanto piuttosto nell’accezione tecnica, certamente più lata, di dato informativo della realtà che i bilanci e le altre comunicazioni, obbligatorie per legge, sono destinati a proiettare verso l’esterno».Cass., Sez. V pen. 12 novembre 2015 (dep. 12 gennaio 2016), n. 890
NULLITA’ A REGIME INTERMEDIO (DUE DIFENSORI)
Nulla la notifica a uno dei due , valida all’altro : quest’ultimo doveva presentarsi all’udienza per farla valere e invece non l’ha fatto , nessuno dei due essendo comparso all’udienza: << l’omessa notificazione dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale fissata a norma dell’art. 263 c.p.p., comma 5, ad uno dei due difensori dell’imputato non da luogo ad una nullità assoluta, ex art. 179 c.p.p., bensì a regime intermedio, ai sensi dell’art. 180 del codice di rito, con la conseguenza che tale vizio è da ritenersi sanato nel caso di mancata comparizione di entrambi i difensori all’udienza, implicando tale condotta la volontaria e consapevole rinuncia della difesa e della parte, globalmente considerata, a far rilevare l’omessa comunicazione ad uno dei difensori (Sez. 2^, n. 21631 del 4/2/2015, Rv. 263778, Sez. 2^, n, 28563 del 12/6/2015, Rv 264142).>> (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 824/16; depositata il 12 gennaio)
CONTINUAZIONE E TOSSICODIPENDENZA (671 c.p.p.)
La modifica normativa di cui all’art. 671 co. I° indicata <<non ha introdotto una prova legale, ma ha stabilito che tra i criteri di valutazione della continuazione non si può prescindere dallo stato di tossicodipendenza che, notoriamente, impone al soggetto di porre in essere una serie di reati per procurarsi il denaro necessario a soddisfare i bisogni ad esso legati.>> Annullata così un ordinanza che aveva rigettato l’applicazione della disciplina della continuazione ( tra i reati commessi dall’interessato ve ne erano molti che, commessi in arco temporale ristretto – tra il 2000 e il 2001 – prevalentemente nello stesso territorio e offensivi di beni giuridici omogenei (delitti contro il patrimonio che sono tipici dei tossicodipendenti) in relazione allo stato di tossicodipendenza desunto dagli atti prodotti al giudice dell’esecuzione (certificazione ASL del 9/12/2013, ordinanza del tribunale di Sorveglianza) potevano essere ricondotti ad una unica ideazione criminosa (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 594/16; depositata l’11 gennaio)
DIFFAMAZIONE VIA INTERNET
Condannato il gestore del portale informativo.(Tribunale di Belluno, sentenza n. 759/16; depositata l’11 gennaio)
ARRESTI DOMICILIARI
Negata al padre la possibilità di accompagnare la figlia a scuola perché non è stata provata la assoluta impossibilità della moglie <<…l’istante non ha invero documentato un’impossibilità assoluta dell’altro genitore di riorganizzare gli orari di lavoro – in entrata ed in uscita – in modo tale da poter far fronte a tale incombente, nè un’impossibilità assoluta di avvalersi all’uopo di parenti o conoscenti o, eventualmente, di addetti ai servizi sociali, là dove -contrariamente a quanto dedotto nel ricorso – l’incarico di accompagnare un minore a scuola non si connota in termini di cosi tale delicatezza da non poter essere delegato a terzi estranei al nucleo familiare, in tale senso contenendosi – secondo un dato di comune esperienza – un numero assai rilevante di famiglie italiane>>(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 553/16; depositata l’8 gennaio)
NOMINA DEL DIFENSORE D’UFFICIO PER LA FASE ESECUTIVA (656 c.p.p. co. 5°)
Occorre notificare gli atti a colui che risulta difensore nella fase del merito ; solo se non c’è stata nessuna nomina allora si procede a quella del difensore d’ufficio (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 488/16; depositata l’8 gennaio)
CONFISCA ALLARGATA EX ART. 12 sexies DL 08/06/1992 n. 306
Ribadita la natura “sanzionatoria” della confisca allargata ex art. 12 sexies DL 08/06/1992 n. 306, mentre la confisca preventiva di cui al cd codice antimafia (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159) risponde ad una natura preventiva : quindi il fatto che in quest’ultimo accertamento è previsto un limite temporale ed è richiesto un nesso di pertinenzialità non può far sorgere una questione di costituzionalità del primo accertamento, perché le due discipline afferiscono a misure ontologicamente diverse (preventiva e sanzionatoria)(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 155/16; depositata il 7 gennaio).
Per ogni approfondimento sulle misure preventive del codice antimafia vedasi Cass. pen. Sez. Unite, Sent., (ud. 26-06-2014) 02-02-2015, n. 4880
RICORSO PER CASSAZIONE E TRAVISAMENTO DELLA PROVA
La corte ripercorre i passi salienti degli orientamenti formatisi sul punto ribadendo , in particolare, che il sindacato della corte di cassazione resta tuttavia quello di sola legittimità, sì che continua a esulare dai poteri della stessa quello di una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione anche laddove venga prospettata dal ricorrente una diversa e più adeguata valutazione delle risultanze processuali (v., ex plurimis, Cass., Sez. 2, n. 23419/2007, Rv. 236893).(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 98/16; depositata il 7 gennaio)
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO
Non è inammissibile l’opposizione al rigetto o revoca dell’ammissione se non notificata a Agenzie Entrate (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 38/16; depositata il 5 gennaio)
DECRETO PENALE DI CONDANNA
Confermato orientamento : se cade il patteggiamento chiesto con l’opposizione a decreto penale di condanna, resta in piedi l’opposizione e si deve andare a giudizio: <<il mancato accoglimento della richiesta di applicazione di pena, proposta in sede di opposizione a decreto penale, comporta l’emissione del decreto di giudizio immediato; e che il G.I.P. non può in tal caso dichiarare esecutivo il decreto in questione (Cass. Sez. 5^, Sentenza n. 6369 dei 18/10/2013, dep. 10/02/2014, Rv. 258866).>>(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 37/16, depositata il 5 gennaio)
D.LGVO 212/2015 RECANTE NORME A TUTELA DELLE VITTIME DA REATO
Entrerà in vigore dal 20 gennaio 2016.
Modifiche all’art. 90 c.p.p. lì dove si dice che , in seguito al decesso di persona offesa in conseguenza di reato, le facoltà e i diritti previsti dalla legge per il coniuge, possono essere esercitati e fatti valere anche dal convivente o dal soggetto legato alla vittima da una stabile relazione affettiva.
Introdotto il 90 bis sul diritto a conoscere , sin dal primo atto , tutte le facoltà previste dal codice (costituirsi parte civile , essere ammessa al patrocinio statale, etc…)
Introdotto anche il 90 – ter c.p.p., circa la conoscenza di situazioni che portano alla rimessione in libertà dell’imputato.
Introdotto L’art 90 – quater c.p.p., che fornisce la definizione di particolare vulnerabilità della persona offesa, prevedendo che tale condizione debba essere desunta, oltre che dall’età e dallo stato di infermità o di deficienza psichica della stessa, anche dal tipo di reato, dalle modalità e dalle circostanze del fatto.
Poi ci sono modifiche alla norme di attuazione , specificamente vengono introdotti, l’art. 107 – ter, rubricato come “Assistenza dell’interprete per la proposizione o presentazione di denuncia o querela” e l’art. 108 – ter, “Denunce e querele per reati commessi in altro Stato dell’Unione”.
INGIUSTA DETENZIONE
Una bimba viene violentata dai fratellastri , madre ingiustamente sottoposta a misura cautelare , e poi assolta ; va rigettata la richiesta di ingiusta detenzione perché essendo diversi i piani di accertamento , qui occorreva vedere se la donna con il suo comportamento colposo aveva dato adito ad sua concorrente responsabilità : proprio ciò che è successo , perché ella non aveva dato ascolto a “richiami” che gli prevenivano financo dalle maestre della bimba . (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 51/16; depositata il 5 gennaio)
NOTIFICA A MEZZO PEC – MISURE CAUTELARI (motivazione carente se ci si riferisce ad una pena che poi è stata ridotta)
Sulla Pec: confermato l’orientamento delle Sezioni Unite : non c’è bisogno del decreto attuativo , perché le norme sulla notificazione degli atti per via telematica sono divenute efficaci ben prima del 14 dicembre 2014 (vale a dire dal giorno 1 ottobre 2012) per quel che riguarda gli avvisi ai soli difensori; già di per sè il dettato dell’art. 148 c.p.p., comma 2 bis, (introdotto dalla legge 15 dicembre 2001, n. 438, di conversione del D.L. 18 ottobre 2001, n. 374), consentendo la notificazione “con mezzi tecnici idonei”, non può non ricomprendere anche l’ipotesi della trasmissione telematica (se certificabile) di detti avvisi ben prima del 14 dicembre 2014 ed a prescindere dall’emanazione dei decreti attuativi (v. sez. 6^, n. 37646/15, Cutrì Mario, v. anche SS.UU. n. 32243/2015).
Su misure cautelari : <<Per quanto riguarda la ritenuta sussistenza delle esigenze cautelari il rigetto dell’istanza trova tra l’altro riferimento alla pena che sarebbe stata inflitta dalla Corte d’appello e quantificata in anni due e mesi otto di reclusione, che in realtà rappresenta la pena inflitta in primo grado, mentre in appello la pena originaria è stata ridotta di mesi quattro e giorni dieci. A parere del collegio tale erroneo riferimento appare astrattamente idoneo a richiedere una nuova verifica della compatibilità tra la misura adottata, il rigetto dell’istanza, il tempo trascorso dai fatti e la richiesta di partecipazione al corso.>>(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 50316/15; depositata il 22 dicembre)
CIRCONVENZIONE DI INCAPACI (643 c.p.)
La prova della induzione, approfittando dello stato di deficienza psichica di una persona, non deve essere necessariamente raggiunta attraverso dei singoli e specifici episodi, ben potendo essere anche indiretta, indiziaria e presunta, cioè risultare da elementi gravi, precisi e concordanti come la natura degli atti compiuti e l’incontestabile pregiudizio da essi derivato (v. Cass. Sez. 2, Sent. n. 48302/2004 Rv. 231275). Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 50139/15; depositata il 21 dicembre)
RESPONSABILITÀ DEGLI ENTI DLT 08/06/2001, n. 231 art. 39
Il richiamato art. 39, comma 1, prevede l’incompatibilità del legale rappresentante dell’ente a rappresentarlo nel procedimento a suo carico qualora egli sia contestualmente anche imputato per il reato presupposto della responsabilità addebitata alla persona giuridica. Incompatibilità che discende dalla presunzione iuris et de iure della sussistenza di un conflitto di interessi tra ente e suo rappresentante,…. Come di recente chiarito dalle Sezioni Unite di questa Corte, in sostanza, “anche la semplice nomina del difensore di fiducia della persona giuridica da parte del rappresentante legale in situazione di conflitto di interessi (perché indagato come persona fisica) deve considerarsi ricompresa nel divieto posto dall’art. 39 del decreto, in quanto realizzata da un soggetto che non è legittimato a rappresentare l’ente, ossia ad esprimere la volontà del soggetto collettivo nel procedimento che lo riguarda” (Sez. Un., n. 33041 del 28 maggio 2015, Covalm Biogas coop a.r.l.)….. Ne conseguirebbe che il rappresentante incompatibile non può compiere alcun atto difensivo nell’interesse dell’ente e che quest’ultimo, se materialmente posto in essere, dovrebbe considerarsi inefficace. In particolare sarebbe privo di efficacia non solo l’atto di costituzione, ma altresì anche l’eventuale nomina di un difensore di fiducia effettuata indipendentemente dalla formale costituzione, con l’ulteriore conseguenza che tale nomina sarebbe tamquam non esset e gli atti compiuti dal difensore in esecuzione di un mandato privo di efficacia inammissibili (Sez. 2, n. 52748 del 9 dicembre 2014, P.M. in proc. VbiOl e altro, Rv. 261967; Sez. 6, n. 29930 del 31/05/2011 – dep. 26/07/2011, Ingross Levante Spa, Rv. 250432; Sez. 6, n. 41398 del 19/06/2009 – dep. 28/10/2009, Caporello, Rv. 244409;Sez. 6, n. 15689 del 05/02/2008 – dep. 16/04/2008, Soc. a r.l. A.R.I. International, Rv. 241011).Quindi nullità assoluta per difetto di assistenza ex 178 lett. c , 179 c.p.p.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 50102/15; depositata il 21 dicembre)
BANCAROTTA SEMPLICE E FRAUDOLENTA (ELEMENTO SOGGETTIVO)
<<la bancarotta fraudolenta documentale, prevista dalla L. Fall., art. 216, comma 1, n. 2), è un delitto doloso, mentre la bancarotta semplice è punibile indifferentemente a titolo di dolo o di colpa, per cui è superflua la indagine sulla efficacia causale dell’omessa o irregolare tenuta dei predetti documenti, che è punita per sè stessa, indipendentemente dalle conseguenze (Sez. 5, n. 10364 del 14/04/1999, Ragaldi, Rv. 215031). In altre parole, poichè l’omessa tenuta delle scritture contabili è, a livello oggettivo, espressamente sanzionata dalla L. Fall., art. 217, comma 2, essa può essere sussunta, nonostante l’assenza di una esplicita previsione, nella più grave fattispecie di cui alla L. Fall., art. 216, comma 1, n. 2, solo se risulti assistita, non dal dolo generico, come erroneamente ritenuto dalla Corte territoriale, ma dal dolo specifico di realizzare un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, al pari delle condotte di sottrazione, distruzione o falsificazione di libri e scritture contabili (Sez. 5, n. 17084 del 09/12/2014 – dep. 23/04/2015, Caprara, Rv. 263242)>>. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 50098/15; depositata il 21 dicembre)
PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA CORTE DI CASSAZIONE E IL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE SULLE REGOLE REDAZIONALI DEI MOTIVI DI RICORSO IN MATERIA PENALE
Pubblicato il 17 12 2015 (scaricabile da www.consiglionazionaleforense.it/site/home/…/documento10132.html)
PROCEDIMENTO DI CASSAZIONE NELL’IMPUGNAZIONE DELLA MISURA CAUTELARE REALE (SS UU)
Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 17 dicembre 2015, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione:«Se, in caso di ricorso per cassazione proposto a norma dell’art. 325 cod. proc. pen., la Corte debba procedere in camera di consiglio secondo la disciplina cd. partecipata prevista dall’art. 127 cod. proc. pen., ovvero osservando la procedura di cui all’art. 611 cod. proc. pen.».Secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito è stata data la seguente soluzione: «deve adottarsi la procedura di cui all’art. 611 cod. proc. pen.».(Cass., Sez. Un., u.p. 17 dicembre 2015, Pres. Santacroce, Rel. Ramacci, Ric. Maresca)
INAMMISSIBILITA’ DEL RICORSO IN CASSAZIONE E PRESCRIZIONE MATURATA PRIMA DEL GIUDIZIO DI APPELLO (SS UU)
Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito all’udienza pubblica del 17 dicembre 2015, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione: «Se la Corte di cassazione, adita con ricorso inammissibile, possa dichiarare la prescrizione del reato intervenuta prima della sentenza di appello, ma non rilevata né eccepita in quella sede o nei motivi di ricorso».Secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito è stata data soluzione negativa, ma con la seguente testuale precisazione: «il ricorso non può considerarsi inammissibile se con esso viene dedotta – anche se con un unico motivo – l’intervenuta prescrizione del reato maturata prima della sentenza di appello».Cass., Sez. Un., u.p. 17 dicembre 2015, Pres. Santacroce, Rel. Milo, Ric. Ricci (informazione provvisoria)
GIUDIZIO DI APPELLO E RIBALTAMENTO DEL GIUDIZIO ASSOLUTORIO DI PRIMO GRADO (QUANDO NON SERVE LA RINNOVAZIONE DELL’ISTRUTTORIA)
Caso di omicidio colposo per esercizio della professione sanitaria : una donna muore di parto all’ospedale di Campobasso , assolta tutta l’equipe in 1 grado , vengono invece condannati in appello , e la Corte precisa i limiti entro cui occorre procedere alla rinnovazione dell’istruttoria : non serve se il giudice di appello non procede ad una rivalutazione dell’attendibilità di una testimonianza, ma si limita ad apprezzare le dichiarazioni rese alla luce di ulteriori elementi trascurati dal primo giudice( o perché li ha travisati), e così si è ritenuto che non violi il principio dell'”oltre ogni ragionevole dubbio”, il giudice di appello che riformi totalmente la sentenza assolutoria di primo grado valutando diversamente il medesimo compendio probatorio, purché delinei con adeguata motivazione le linee portanti del proprio alternativo percorso argomentativo, che metta in evidenza le ragioni di incompletezza o incoerenza del provvedimento riformato (Sez. 2, sent. n. 17812 del 09/04/2015, dep. 29/04/2015, Maricosu, Rv. 263763), con una motivazione c.d. rafforzata; è proprio il caso di specie , dove una testimonianza è stata espunta dal metabolismo decisorio proprio perché in netto contrasto con tutte le altre ; è ovvio che diversamente argomentando , si a arriverebbe ad affermare che la decisione di 1 grado non è emendabile se non con la scoperta (e acquisizione) di nuove prove , ciò che contrasta anche con la natura tendenzialmente devolutiva del giudizio di appello. Ricorsi delle difese rigettati. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n.49816/15; depositata il 17 dicembre)
Ma per le SS UU 28 04 2016 la rinnovazione è necessaria (vedasi sopra)
INTERCETTAZIONI
Non possono essere disposte , anche per violazione art. 8 CEDU e dell’art. 17 Patto Internazionale sui diritti civili e politici, le intercettazioni delle videoregistrazioni di comportamenti non comunicativi, acquisite in ambito domiciliare, in quanto contrastanti con l’art. 14 Cost.; deve riconoscersi l’utilizzabilità delle videoregistrazioni di comportamenti non comunicativi se avvenuti in luoghi pubblici, aperti o esposti al pubblico; deve riconoscersi parimenti l’utilizzabilità delle videoregistrazioni, pur se effettuate in ambito domiciliare, se aventi ad oggetto comportamenti di carattere comunicativo, per es nel caso in questione era andato via l’audio per motivi tecnici ed era rimasto il frammento video, risultando in tal caso applicabile, in via interpretativa, la disciplina legislativa delle intercettazioni ambientali in luoghi di privata dimora, cui possono essere assimilate.(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 49843/15, depositata il 17 dicembre)
IMPUTAZIONE NEL REATO DI STALKING
Ai fini della rituale contestazione del delitto di “stalking” – che ha natura di reato abituale – non si richiede che il capo di imputazione rechi la precisa indicazione del luogo e della data di ogni singolo episodio nel quale si sia concretato il compimento di atti persecutori, essendo sufficiente a consentire un’adeguata difesa la descrizione in sequenza dei comportamenti tenuti, la loro collocazione temporale di massima e gli effetti derivatine alla persona offesa (Sez. 5, Sentenza n. 7544 del 25/10/2012 Rv. 255016)..(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 49613/15; depositata il 16 dicembre)
SOTTRAZIONE DI PERSONE INCAPACI
Concorre con il reato di atti sessuali con infraquattordicenne, a prescindere dal consenso . (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 49579/15; depositata il 16 dicembre )
REATI EDILIZI E RIMESSIONE IN PRISTINO
L’ordine di rimessione ha natura di sanzione amministrativa , quindi viene inflitto anche in caso di patteggiamento , non subisce la prescrizione e la decadenza , accompagna l’immobile anche in caso di sua locazione o vendita . (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 49331/15; depositata il 15 dicembre)
CONCUSSIONE E INDUZIONE INDEBITA
Il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, di cui all’art. 319-quater c.p., si differenzia da quello di concussione previsto dall’art. 317 c.p. in quanto la condotta persuasiva che lo caratterizza ha un valore condizionante più tenue rispetto a quella costrittiva tipica del secondo delitto. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 49275/15; depositata il 14 dicembre)
GIUDIZIO ABBREVIATO (REVOCABILITA’ PER ACCERTAMENTO DIVERSA VOLONTA’ IMPUTATO)
Interessante pronuncia del Tribunale di Catania (si può leggere su http://www.dirittoegiustizia.it/news/15/0000076926/L_ordinanza_di_ammissione_al_rito_e_irrevocabile_a_meno_che_l_imputato_non_si_rende_conto_delle_conseguenze_della_sua_richiesta.html?cnt=104) :l’ordinanza è irrevocabile a meno che non emerga che la volontà dell’imputato non si è formata con consapevolezza (fattispecie in cui imputati stranieri che hanno firmato una procura speciale in italiano , lingua a loro non nota) (Tribunale di Catania, Ufficio G.U.P., ordinanza 11 dicembre 2015)
RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (quando basta la denunzia di inizio attività)
Dopo le recenti modifiche (D.L. 21 giugno 2013, n. 69, art. 30, conv. in L. 9 agosto 2013, n. 98), gli interventi di “ristrutturazione edilizia”, consistenti nel ripristino o nella ricostruzione di edifici o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, debbono ritenersi assoggettati alla procedura semplificata della S.c.i.a., se si tratta di opere che non rientrano in zona paesaggisticamente vincolata e rispettano la preesistente volumetria, anche quando implicano una modifica della sagoma dell’edificio (Sez.3, n. 40342 del 03/06/2014, Quarta, Rv. 260551). (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 48947/15; depositata l’11 dicembre)
STUPEFACENTI LIEVE ENTITÀ E PENA ILLEGALE
La pena è illegale anche se , ritenendo il 73 co. V ancora circostanza , essa sia stata ritenuta prevalente sulla recidiva; in effetti le SS UU 46653/15 hanno già chiarito che l’illegalità della pena sussiste anche quando la stessa rientri nella cornice edittale della disciplina sopravvenuta(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 48449/15; depositata il 9 dicembre)
VIOLENZA PRIVATA
Integra il reato colui che parcheggia la propria autovettura dinanzi ad un fabbricato sì da impedirne l’accesso e l’uscita alla parte lesa (Corte di Cassazione, sez. V penale, sentenza n. 48346/15; depositata il 7 dicembre)
RISSA
Due soggetti entrano in una bar per chiedere ad un Tizio il pagamento di un lavoro svolto , tirano fuori delle armi e incominciano a scaraventarlo contro una vetrata , da qui si crea una colluttazione che coinvolge diversi soggetti, e al processo viene condannato anche il tizio con una motivazione però che la Corte ritiene errata poiché lui non ha volontariamente ingaggiato la colluttazione ma si è difeso (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 48007/15; depositata il 3 dicembre)
REATI TRIBUTARI (COMPENSAZIONE INDEBITA 10 quater D.lgs. 74/2000)
Non può ritenersi sussistente l’elemento soggettivo (dolo generico) nel mero accertamento della condotta del contribuente che si limiti alla mancata vigilanza sull’operato del commercialista (che sarebbe incorso in un errore contabile), ciò lo si dica a fronte di una materia che era stata oggetto di contrasti giurisprudenziali e di vari interventi normativi(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 48211/15; depositata il 4 dicembre)
LEGGE (extra)PENALE E INTERPRETAZIONE AUTENTICA
Alcuni consiglieri della Regione Basilicata furono imputati per truffa e falso in ordine a dei rimborsi percepiti per spese di viaggio poiché dichiararono che avevano la loro residenza anagrafica fuori sede del Consiglio (Potenza) , ma l’istruttoria fece emergere che vi dimoravano stabilmente; la questione era disciplinata da una Legge regionale del 2002 che alludeva genericamente al termine residenza, succeduta da una legge di interpretazione autentica del 2009 che invece specificava “residenza anagrafica”; gli imputati avevano effettivamente la residenza anagrafica fuori Potenza e si sono difesi adducendo che spesso erano propri nei luoghi (nativi) della loro residenza ; la Corte distrettuale conferma le condanne perché sostiene che le legge regionale successiva non è di interpretazione autentica in quanto non c’era nessun contrasto giurisprudenziale; la Cassazione annulla con rinvio perché per stabilire se una determinata legge è da considerarsi di interpretazione autentica non occorre verificare se essa sia stata promulgata per dirimere contrasti giurisprudenziali. Le norme di interpretazione autentica, oltre alla loro funzione interpretativa, possono dispiegare anche effetti innovativi con portata retroattiva.(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 47772/15; depositata il 3 dicembre)
DETENZIONE ABUSIVA DI ARMI (buona fede )
Un soggetto eredita una pistola dal padre e la (ri)denuncia , ma omette di indicare che ha 28 munizioni ; la caserma dei Carabinieri rilascia una nota in cui afferma di non chiedere notizia ai denuncianti sulle munizioni se sono inferiori a 200 . La Corte decide direttamente nel merito il ricorso, presenti tutti gli elementi da utilizzare per la decisione (la nota dei Carabinieri) , annullando senza rinvio perché il fatto non costituisce reato per difetto elemento soggettivo : la buona fede – che esclude nei reati contravvenzionali l’elemento soggettivo – può essere determinata da un fattore positivo esterno che abbia indotto il soggetto in errore incolpevole, specie lì dove tale fattore esterno sia ricollegabile ad un comportamento delle autorità amministrativa – competente alla tutela dell’interesse protetto – idoneo a determinare uno scusabile convincimento di liceità della condotta posta in essere.(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 47712/15; depositata il 2 dicembre)
TENUITA’ DEL FATTO E RECENTI PRONUNZIE
Non si applica dinanzi al Giudice di Pace. (sezione IV, 14 luglio 2015, n. 31920).
Presuppone che sia data risposta positiva all’ offensività in concreto (fattispecie in materia di coltivazione di piante da sostanza stupefacente) (Sez. III, 7 luglio 2015, n. 38364)
Si applica a tutti i reati ( Sez. IV, 2 novembre 2015, n. 44132) , anche a quelli a diverse soglie di punibilità ad es. reato di cui all’art. 186, comma 2, lett. b, d.lgs. n. 285/1992, (Sez. IV, 2 novembre 2015, n. 44132; 31 luglio 2015, n. n. 33821); anche in relazione ai reati tributari (Sez. III, 15 aprile 2015, n. 15449.
Sì nel reato permanente , perché esso non consiste in una reiterazione della condotta quanto in una condotta persistente (cui consegue la protrazione nel tempo dei suoi effetti e, pertanto, dell’offesa e del bene giuridico protetto) , quindi non abituale.
Anche al reato formale di reati ( Sez. III, n. 47039/2015).
Non al reato continuato, che è una specie di “condotta abituale”( Sez. III, 13 luglio 2015, n. 29897) Profili processuali : per essere emessa sentenza predibattimentale occorre mancata opposizione dell’imputato e del P.M..; nella sentenza di non doversi procedere si presume che l’imputato medesimo e il pubblico ministero non si oppongano alla declaratoria di improcedibilità, rinunciando alla verifica dibattimentale (Sez. III, n. 47039/2015).
La persona offesa non ha alcun veto (Sez. IV, n. 31920/2015), ma va avvisata. (Sez. III, n. 47039/2015).
LIBRI FOTOCOPIATI E VIOLAZIONE DIRITTO D’AUTORE (L 22/04/1941, n. 633 Art. 171-ter)
Trovati all’interno di una copisteria 30 libri integralmente e illegittimamente riprodotti, e destinati alla vendita; il difensore eccepisce la mancata comunicazione dello Stato italiano alla Commissione Europea (sentenza Schwibbert) , ma non è calzante perché per l’editoria già era previsto ex lege l’obbligo di apporre contrassegno (la sentenza Schwibbert dispiega i suoi effetti in materia di supporti digitali) ; è poi irrilevante il fatto che per ogni opera il costo corrispondesse alla somma del prezzo della singola fotocopia effettuata per ogni singola pagina del testo, perché comunque c’è fine di lucro .(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 47590/15; depositata il 2 dicembre)
ABUSO DEI MEZZI DI CORREZIONE
Si ribadisce orientamento consolidato sul fatto che l’utilizzo sproporzionato del potere educativo dell’insegnante porta alla configurazione del reato (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 47543/15; depositata il 1° dicembre)
REATO CONTINUATO E TOSSICODIPENDENZA
Lo stato di tossicodipendenza non è l’unico elemento da valutare per il medesimo disegno criminoso; tuttavia, qualora detto stato emerga dagli atti o sia stato comunque prospettato dal condannato, deve formare oggetto di specifico scrutinio a opera del giudice della esecuzione (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 47476/15; depositata il 1° dicembre)
NULLITA’ NOTIFICA A UNO DEI DUE DIFENSORI
Cosa succede se uno dei difensori di fiducia non compare per omesso avviso dell’udienza?Se uno dei due difensori è presente, e l’altro non compare per mancato avviso, l’atto è affetto da nullità di ordine generale a regime intermedio (orientamento pacifico) che deve essere eccepita dell’altro difensore prima delle conclusioni, altrimenti si intende rinunciata.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 47558/15; depositata il 1° dicembre)
Giurisprudenza consolidata (vedasi sopra)
REATO COLPOSO ( Terremoto dell’ Aquila capitolo chiuso , solo uno è il colpevole)
Confermata la assoluzione dei i sei membri ‘tecnici’ della Commissione Grandi Rischi che si riunì 5 gg prima del disastro senza sollevare allarme: confermata la condanna del solo Vice presidente della Protezione civile, che rilasciò intervista televisiva con messaggi impropriamente rassicuranti.
Massime :
“La regola cautelare, fondata sulla prevedibilità ed evitabilità dell’evento, ha riguardo ai casi in cui la verificazione di questo, in presenza della condotta colposa, può ritenersi, se non certa, quantomeno possibile sulla base di elementi d’indagine dotati di adeguata concretezza e affidabilità, sia pure di solo di consistenza empirica e non scientifica. Essa, invece, non può essere individuata sulla scorta del principio di precauzione, che ha riguardo ai casi in cui si è rimasti al livello del ‘sospetto’ che, in presenza di certi presupposti, possano verificarsi effetti negativi (in particolare sulla salute dell’uomo) – e dunque quando manchi in senso assoluto una possibile spiegazione dei meccanismi causali o non si disponga di concreti elementi di indagine (sia pure di consistenza empirica e non scientifica) idonei a formulare attendibili e concrete previsioni circa il ricorso di eventuali connessioni causali tra la condotta sospetta e gli eventi lesivi” (p. 46).
“L’organo della protezione civile, che provvede a fornire informazioni alla pubblica opinione circa la previsione, l’entità o la natura di paventati eventi rischiosi per la pubblica incolumità, esercita una concreta funzione operativa di prevenzione e di protezione, ed è a tal fine tenuto ad adeguare il contenuto della comunicazione pubblica ad un livello ottimale di trasparenza e correttezza scientifica delle informazioni diffuse, e ad adattare il linguaggio comunicativo ai canoni della chiarezza, oggettiva comprensibilità e inequivocità espressiva” (p. 54).
“La c.d. causalità psichica, pur ponendosi in termini del tutto peculiari, rispetto alle forme tradizionali della causalità relativa ai fenomeni d’indole fisico-naturalistica (trattandosi di vicende che si combinano e risolvono integralmente nel chiuso della dimensione spirituale della persona, fuori da ogni possibile e concreta opportunità di osservazione o di verifica), non sfugge, ai fini del giudizio penale, alla necessità della preventiva ricerca di possibili generalizzazioni esplicative delle azioni individuali, sulla base di consolidate e riscontrabili massime di esperienza, capaci di selezionare ex ante le condotte condizionanti (socialmente o culturalmente tipizzabili), da sottoporre successivamente all’accertamento causale ex post. Le massime di esperienza – al pari delle leggi scientifiche di tipo probabilistico (e dunque di ogni forma di ‘sapere incerto’) – possono essere utilizzate allo scopo di alimentare la concretezza di un’ipotesi causale, secondo il procedimento logico dell’abduzione. Alla posizione (in termini congetturali) di tale ipotesi deve peraltro necessariamente far seguito, ai fini dell’affermazione concreta della relazione causale, il rigoroso e puntuale riscontro critico fornito dalle evidenze probatorie e dalle contingenze del caso concreto (secondo il procedimento logico dell’induzione), suscettibili di convalidare o falsificare l’ipotesi originaria e, contestualmente, di escludere o meno la plausibilità di ogni altro decorso causale alternativo, al di là di ogni ragionevole dubbio” (p. 86).
“in tema di responsabilità colposa, ai fini della individuazione della regola cautelare alla stregua della quale valutare la condotta dell’agente, non è sufficiente fare riferimento a norme che attribuiscano compiti, senza impartire prescrizioni modali, essendo necessario pervenire all’identificazione del modello comportamentale che – secondo le diverse fonti previste dall’art. 43 cod. pen. – è funzionale alla prevenzione dell’evento pregiudizievole. In assenza di una simile connotazione la norma di dovere deve essere integrata dalle prescrizioni cautelari rinvenibili in leggi, regolamenti, ordini o discipline (colpa specifica) ovvero in regole di matrice esperienziale o tecnico-scientifica (colpa generica)” (p. 128).
“Nel sistema nazionale della Protezione civile, come disciplinato alla data del 31.3.2009, la competenza in materia di comunicazione alla popolazione, quale misura non strutturale della prevenzione dei rischi di cui all’art. 2 della legge n. 225/1992, spettava in via esclusiva all’organo tecnico-operativo – ferme restando le attribuzioni della Presidenza del Consiglio. Il trasferimento di informazioni tra quello e l’organo consultivo tecnico-scientifico denominato Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi – connesso agli esiti delle analisi, delle ricognizioni, delle verifiche e delle indagini, come delle proposte e dei pareri provenienti da quest’ultimo – non assumeva carattere di comunicazione alla popolazione, anche quando il destinatario delle informazioni fossero state articolazioni territoriali del servizio nazionale della protezione civile” (p. 140).
(Cass., sez. IV, sent. 19 novembre 2015, n. 12478/16, Pres. Izzo, Rel. Dovere e Dell’Utri, P.G. in proc. Barberi e a.)
SS UU RINUNCIA ALL’IMPUGNAZIONE DA PARTE DEL DIFENSORE
Il difensore non munito di procura speciale non può rinunciare all’impugnazione a meno che il rappresentato sia presente in udienza e non si opponga (Cass., Sez. Un., sent. 24 novembre 2015, n. 12603/16, Pres. Santacroce, Rel. Franco, ric. Celso)