Ci occupiamo oggi della piattaforma Siamm , perché , riteniamo, anch’essa coinvolta in un progetto di informatizzazione delle attività legate al processo penale .
Premessa .
Sappiamo da tempo che il sistema che ruota intorno al pagamento degli onorari degli avvocati per le difese d’ufficio e per il patrocinio a spese dello stato è oggetto di attento monitoraggio sia dai competenti organi di categoria (CNF ed altri) che dal Ministero .
Il motivo risiede nella farraginosità (e lunghezza) della procedura che conduce al pagamento degli onorari ai difensori , che , essedo costretti ad anticipare tutte le spese (ad eccezione dei diritti di cancelleria) occorrenti per la difesa del proprio assistito, riescono a vedersi pagati gli onorari non prima di due/tre/ quattro, ed oltre, anni, dalla fine dell’espletata attività .
A partire dallo scorso anno , oltre all’obbligo di fatturazione elettronica che ha “disorientato” ulteriormente avvocati e personale di cancelleria, è decollata la piattaforma Siamm , che consente, anche per le richieste di liquidazione onorari, di avvalersi delle procedure informatiche .
Siamm è acronimo di “Sistema Informativo dell’Amministrazione” riferibile, alle liquidazioni delle spese di giustizia (copre anche le spese per periti, consulenti etc..) .
Una volta registrati , si accede ad una propria Home page che consente di visualizzare tutte le istanze di liquidazione , sia quelle riferite agli anni precedenti , quindi c.d. “cartaceee” sia quelle “web” , ossia di “attuale” inoltro; e dà contezza di come siano state evase, se c’è quindi già un provvedimento di liquidazione del Magistrato , se tale provvedimento sia divenuto “esecutivo” (per il decorso dei 20 gg previsti ex lege al fine di esercitare il diritto di reclamo di cui agli artt. 116, 170, 84 T.U. 115/02) ; se , nel caso di emissione della fattura da parte dell’avvocato , sia “in attesa del pagamento del funzionario delegato” ,ed infine, se la fattura sia stata pagata (la nomenclatura, in caso di istanza “web” è diversa rispetto a quelle cartacee, ma la sostanza non cambia).
Il sistema , qualora entrasse a regime, eviterebbe di far occupare le cancellerie dagli avvocati “petulanti” (inteso nel senso etimologico, non dispregiativo, ossia di utenti che , giustamente , chiedono di sapere…) ; oltre a conferir loro la possibilità , una volta emesso il decreto di liquidazione e trascorsi i termini per l’impugnazione, di inviare , tramite il sistema di fatturazione elettronica , la fattura agli uffici competenti senza previamente appurarsi , come da prassi previgente , della idoneità dell’Ufficio competente a “ricevere” la fattura.
Insomma bel vantaggio per utenti e personale di cancelleria , con l’aggiunta di poter sgombrare quest’ultime anche per il ritiro della certificazione di fine anno sui compensi (anch’essa “scaricabile” dal Siamm).
Purtroppo non possiamo dire allo stato che gli obiettivi siano stati raggiunti , ma , si sa, le procedure cartacee sono dure a morire , e il tempo trascorso è troppo breve per un – seppur provvisorio – monitoraggio (attendiamo lumi sul punto da chi ce li potrà fornire).
Non possiamo però sottacere , fin d’ora , delle “eccellenze” operative che possono dare degli input sulle potenzialità del sistema informativo.
Dalla nostra personale esperienza , maturata su vari uffici del territorio nazionale, particolare attenzione merita quella del foro di appartenenza, ossia l’Ufficio Spese di Giustizia del Tribunale di Velletri ; vediamo nello specifico: istanza liquidazione onorari inviata , a mezzo Siamm, il giorno 10 aprile 2015 , il giorno successivo, ossia 11 04 15 risultava già “presa in carico” dal competente Ufficio , il 20 04 15 il Magistrato provvede sull’istanza, il giorno 21 04 15 viene notificata : il risultato è che in soli 30 giorni il difensore ha completato l’iter comprendente istanza di liquidazione – emissione di fattura , un record assoluto difficile da migliorare (sol che si pensi che nella prassi “cartacea” il tutto si completava in mesi, rectius, anni! ).
Complimenti, quindi, al responsabile dell’Ufficio competente, con l’auspicio che siffatte eccellenze locali vengano “globalizzate“ al più presto!